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 Home page > Attualità > Cronaca > Attentato a Kabul e perchè si indossa la divisa

Attentato a Kabul e perchè si indossa la divisa

Mi dispiace care teste di capra, se credete che mi accodi a molti di voi per spendere le stesse parole di circostanza a proposito dell’attentato di ieri, vi sbagliate di grosso.

E giusto per non far esultare qualche fanatico da quattro soldi che urla 10 100 1000 Nassirya, assolutamente non giustifico quel vile attentato contro quei sei parà italiani benché sappia benissimo che in Afghanistan c’è in corso un occupazione militare da parte nostra e sicuramente non stiamo facendo una missione di pace come i nostri due schieramenti politici vogliono farci credere.

D’altronde ogni giorno la NATO fa strage di civili in Afghanistan, ma si sa noi siamo i soliti pacifisti che non capiscono la necessita delle armi per stabilire la democrazia.

Vero teste di capra?

Giustamente è democrazia affidare il potere a Karzai in primis e ovviamente ai signori della guerra e magari trafficare l’oppio in maniera massiccia. Provate a parlare con quelli dell’antidroga e vi sentirete rispondere che dopo la "liberazione" dell’Afghanistan dai Talebani (cosa non vera visto che controllano ancora l’80 per cento del territorio), l’oppio in Italia è aumentato a dismisura.

Mi dispiace teste di capra, ma quei poveri ragazzi uccisi non sono degli eroi, per me sono da considerare al pari di qualsiasi altre vittime sul lavoro. Non sono degli eroi gli operai che muoiono cadendo dalle impalcature, non sono degli eroi quelli che muoiono di tumore perchè lavorano costantemente con l’amianto.

Ma sono vittime di questo maledetto sistema.

La differenza è che agli operai che muoiono sul lavoro non ci sono funerali di Stato, anzi lo Stato nemmeno interviene in loro tutela ma difende i padroni. Mentre a questi ragazzi tutti si riuniscono in cordoglio, si annullano manifestazioni, tutti spendono le stesse identiche parole.


Quell’esaltato di La Russa considera questi ragazzi che partono per le missioni dei grandi servitori della patria consapevoli di cosa stiano facendo, e noi dobbiamo quasi emozionarci nel vederli partire.

La verità è invece un’altra, e davvero molto amara.

Fateci caso care teste di capra, ma noterete che le vittime sono tutti ragazzi del sud. E provengono da tutte famiglie povere.

Vi parlo con cognizione di causa e vi posso dire con certezza che il 99,9 percento di tutti i volontari dell’esercito non sanno nemmeno per che cosa "combattono", non conoscono la storia dei Paesi dove vanno, e soprattutto indossano la divisa semplicemente per avere un posto fisso visto la precarietà e soprattutto la disoccupazione dilagante che c’è al Sud.

Ma non aspettatevi che ve lo diranno, loro non l’ammetteranno mai e quando ti addestrano il cervello comincia a smettere di ragionare e piano piano ti trasformano in degli automi. Cominci ad esaltarti e facilmente si arriva al punto di non ritorno.

Ma la colpa principale è da attribuire a quelle numerose famiglie che spingono i propri figli ad entrare nell’esercito convincendoli che lo fanno per il loro bene, per avere un lavoro sicuro e quando ci sono delle guerre sono anche contenti: più missioni, più soldi.

Questa è la verità visto che questo incarcerato molto tempo fa si arruolò come volontario nell’esercito per quasi tre anni e ha potuto conoscere i primi Alpini che partirono per l’Afghanistan perchè si addestrarono nella stessa mia caserma, quella all’Aquila.

Alcuni di loro morirono a Nassirya.

E dispiace dirvi che quegli Alpini invece di vedere il telegiornale la sera, interessarsi e approfondire la situazione Afghana e quindi sapere cosa realmente andassero a fare, preferivano vedere i cartoni animati, i Pokemon mi pare si chiamassero...

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