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Asor Rosa e Ferrara: arriva il golpe rosso

Mentre il governo continua a vincere in parlamento a spese del paese, il grillo parlante del berlusconismo scruta l'orizzonte per capire da che direzione può arrivare il colpo ferale in grado di distruggere il giocattolo. Dall'altra parte del mondo Asor Rosa usa quella che lui stesso definirà una “forzatura”, interrogandosi su come, a questo punto, potrebbe essere possibile riportare il paese sulla sponda della democrazia funzionante in tempi brevi. I due provengono dalla stessa scuola e Ferrara è tra i non molti italiani che danno attenzione alle parole dello storico editorialista de Il Manifesto, così lo svelto berlusconiano ne ha tratto spunto per denunciare la chiamata al golpe contro il sire di Arcore. Non sfugge nemmeno a Ferrara che l'acquisto dei parlamentari da parte di Berlusconi e la legge elettorale vigente, uniti al dominio dei media e della comunicazione, abbia creato un nodo evidentemente eversivo che può essere sciolto solo in caso di una rivoluzione nelle urne o nelle strade. Nell'uno e nell'altro caso è abbastanza chiaro a Ferrara e ai suoi associati che, in ipotesi del genere, parecchi dei vincenti degli anni berlusconiani potrebbero essere chiamati a rispondere di gravi reati o spogliati d'ingenti patrimoni accumulati illecitamente. Posto che la rivoluzione elettorale è resa impervia dal potere reale concentrato nelle sue mani, e e che comunque Berlusconi è stato capace di gridare ai brogli anche quando ha organizzato le elezioni il suo ministro dell'interno, a Ferrara non rimane altro su cui esercitarsi. La querelle è stata presa in ridere da tutti, ormai in questo paese è impossibile fare discorsi appena complessi o uscire dall'invisibile perimetro del mainstream, ma il fatto che Asor Rosa abbia evocato il golpe istituzionale di Napolitano, assistito da polizia e carabinieri e appoggiato dall'Unione Europea, ha sicuramente fatto scorrere un brivido sulla schiena del partito dell'amore. Asor Rosa ha cercato la provocazione e ha visualizzato uno scenario nel quale il tarlo della democrazia è rimosso da quel che secondo lui resta d'incorrotto delle istituzioni democratiche, senza neppure discutere del sostegno popolare a una manovra del genere. Anche Ferrara ha sposato la tesi del golpe dell'élite radical-chic, del Partito di Repubblica e via elencando le macchiette di nemici con i quali ama decorare l'immaginario dei seguaci di Berlusconi.

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Asor Rosa si rende conto che non possono certo essere gli scombinati viola o i grillini a guidare in pazza le masse in supporto alla rivincita della Repubblica (quella italiana) ela sua formazione lo spinge sicuramente a diffidare dello spontaneismo e dello spessore di tante vedette dell'opposizione, che evidentemente non ritiene all'altezza dell'impegno. Sullo sfondo delle risate però si sentono diverse voci in rete. C'è fermento nell'area vetero e neo-comunista, un fermento che corre anche su Facebook ed è nutrito anche da una nota che cita il timore dei servizi italiani per "adunanze sediziose" di comunisti nel periodo di fine aprile, compreso tra due date di forte rilevanza simbolica come il 25 aprile e il primo maggio. La nota farebbe riferimento a grosse manifestazioni con l'apporto di manifestanti da tutta Europa e sarebbe stata pubblicata da un sito russo che s'ispirava a Wikileaks. Sito che ovviamente è durato pochissimo, a Putin son cose che non piacciono, visto che voleva essere una finestra sui documenti riservati russi. Russi che evidentemente tengono d'occhio ovunque le mosse dei comunisti ed è anche abbastanza comprensibile, Putin ha problemi di legittimazione democratica abbastanza simili a quelli di Berlusconi. Quanti sono gli italiani che possono rispondere a un appello comunista oggi? Se facciamo riferimento a quelli che hanno visto il PCI e vi hanno militato senza trovarci nulla di riprovevole, esiste un bacino di qualche milione di potenziali papabili, che potrebbe dilatarsi non appena le manifestazioni riuscissero ad imporsi al mainstream suscitando la simpatia di milioni di disgustati da Berlusconi. Ecco allora che la santa alleanza tra istituzioni meno corrotte, l'élite delusa e masse popolari imponenti e disciplinate, potrebbe materializzarsi con l'auspicio dell'Unione Europea e rendere molto più plausibile la "forzatura" di Asor Rosa. Non resta che attendere e vedere se arriveranno queste "adunanze sediziose", che una volta nel linguaggio burocratico di queste note erano le temibili adunate, e se a ruota ci sarà il golpe del comunista Napolitano che manderà i carabinieri ad assicurare Silvio e soci alle patrie galere. Solo in quel caso toccherà dar ragione a Giuliano Ferrara, per una volta che capita non sarà un dramma.

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