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Arrestato Carmine Pagano, boss degli scissionisti: a chi conviene smembrarli?

Arrestato Carmine Pagano, boss degli scissionisti: a chi conviene smembrarli?

Cesare Pagano, 42 anni, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Napoli in una villetta a Licola, insieme ai due suoi guardaspalle: il nipote Carmine, detto “Angioletto”, anch’egli latitante, e il genero Mario Riccio.
 
Carmine Pagano è il fratello di Vincenzo Pagano, co-fondatore, insieme a Raffaele Amato (più conosciuto come Gennarino McKay), del clan Amato-Pagano, i cosiddetti scissionisti (o spagnoli) responsabili, nel 2004-2005, dell’uttima grande guerra di camorra contro il clan Di Lauro per il controllo delle piazze di spaccio nell’area nord di Napoli, all’epoca il più importante mercato al dettaglio d’Europa. Il boss non era stato mai fotosegnalato agli archivi della Polizia Scientifica. Era ricercato per omicidio, associazione camorristica e traffico di stupefacenti.
 
Carmine Pagano era nell’elenco dei 30 ricercati più pericolosi e responsabile operativo dei “gruppi di fuoco” del clan e tra i boss più potenti sul territorio metropolitano di Napoli. Il Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano ha affermato che "la lotta alla criminalità organizzata, che innegabilmente continua a far registrare risultati senza eguali da due anni a questa parte, segna oggi un nuovo importante successo con la cattura di Cesare Pagano, al vertice dell’efferato clan camorrista degli scissionisti".
 
La polizia ha circondato l’abitazione e ha fatto irruzione, sparando colpi di pistola in aria, a scopo intimidatorio. I tre non hanno opposto resistenza. Cesare Pagano era latitante dal maggio 2009, quando era riuscito a sfuggire alla cattura in occasione di un’operazione della polizia che portò all’arresto del cognato, Raffaele Amato.
 
Proprio questa morsa intorno agli scissionisti si ascrive, non solo in un’intensificazione della lotta alla camorra, ma in una strategia di isolamento che, da un anno, è portata avanti da vari interlocutori contro il clan uscito vincente dalla faida di Scampia. La violenza degli sciossionisti non piace a chi ha in mano le redini del territorio. Se, grazie all’appoggio dei Licciardi, avevano destituito Paolo Di Lauro (Ciruzzo O’ Milionario), dopo quasi trent’anni di dominio incontrastato, è perché referenti istituzionali vedevano negli Amato-Pagano dei giovani, molto spesso cocainomani, da utilizzare per fare un lavoro che nessun altro avrebbe voluto fare (la guerra ai Di Lauro, ndr).
 
Ora che non servono più possono essere smembrati. La guerra di camorra è stato un evento utile a destituire l’uomo che, per 30 anni, ha dominato l’area nord di Napoli, commerciando in tutto il mondo dalla Cina alla West Coast americana. Se il regno dei Di Lauro è durato tanto a lungo lo si deve alla capacità di “redistribuzione” che l’ha sempre contraddistinto, come ci raccontava una fonte: “Ciruzzo mangiava e faceva mangiare, per questo è durato così tanto ma poi a qualcuno non è andato più bene e l’hanno fatto cadere”.
 
Rimettendo tutto nella giusta prospettiva, ritorna alla mente l’episodio mai chiarito del video dell’omicidio di Mariano Bacioterracino. Nonostante in città, in molti, anche tra gli inquirenti, fossero a conoscenza dell’autore dell’omicidio fu lanciato un appello affinché fossero forniti degli elementi per l’individuazione del killer (proveniente dal clan Bocchetti, vicinissimo agli Amato-Pagano).
 
Nell’area nord di Napoli, il luogo con più partite IVA d’Italia; l’area con la più grande piazza di spaccio di droga, tornano a muoversi interessi altri che hanno deciso che è arrivata l’ora di destituire gli scissionisti: per mettere chi?  

Commenti all'articolo

  • Di l’incarcerato (---.---.---.114) 8 luglio 2010 18:08
    l'incarcerato

    La tua domanda è lecita e a quanto pare fondata. Io non ho mai approfondito il discorso della Camorra. Ma come spesso accade nelle altre organizzazioni criminali, certi arresti hanno portato a delle riorganizzazioni. Io posso parlare della ’ndrangheta che molte volte è lei stessa che facilita alcuni arresti perchè gli conveniva. Delle volte in questa maniera si evitavano delle faide interne. Brutta storia.

  • Di pv21 (---.---.---.225) 8 luglio 2010 19:33

    Difficile credere che tanti successi in un arco di tempo così ristretto siano merito esclusivo delle forze dell’ordine. Forse anche per le mafie si dovrebbe parlare di fenomeni tipo "globalizzazione" e di nuovi prevalenti interessi finanziari. Più che di "famiglie" dovremmo parlare di emergenti "comitati d’affari". Se non si dispone dell’equivalente LEGENDA per un Delitto non resta che assistere all’evoluzione ... 

  • Di Alessio Viscardi (---.---.---.60) 11 luglio 2010 02:10
    Alessio Viscardi

    Metterei in relazione lo smembramento degli Spagnoli con quello del Clan Sarno. Entrambi, dopo una stagione di sangue e conquista, avevano fatto fuori le vecchie famiglie e si erano insediate nei territori. Oggi, la polizia li decima.
    Chi ne trae beneficio? I clan ora domaninati a Napoli Est sono troppo piccoli e disarticolati per vederci una loro mano dietro. Curioso, però, è che Ponticelli sia diventata territorio dell’Alleanza di Secondigliano (o ciò che ne rimane).
    Quindi, in ultima analisi, credo che i Licciardi - con l’appoggio di tutta la mala di Napoli Nord, siano dietro - quantimento come informatori, agli arresti degli ultimi mesi

  • Di (---.---.---.42) 10 giugno 2014 00:14

    Licciardi number one

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