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Argentina, ritrovato il 130° nipote desaparecido

“Con grande gioia annunciamo una nuova restituzione di identità!”

Sono queste le parole con cui la mattina del 10 giugno Estela de Carlotto, la presidente delle Abuelas de Plaza di Mayo, ha reso noto che il “bambino 130”, dopo decenni trascorsi con una identità falsa, aveva saputo la verità: essere stato adottato illegalmente dopo che i suoi genitori erano stati arrestati e fatti sparire negli anni ’70 in Argentina.

 

“Benvenuto alla verità!”, “Ti aspettavamo, fratello!”. I social si sono riempiti di messaggi affettuosi e di complimenti per il lavoro incessante che le “nonne” svolgono per restituire il diritto all’identità, violato in massa durante la dittatura militare argentina.

All’appello mancano poco meno di 400 “niños”, alcuni dei quali potrebbero trovarsi anche in Italia.

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