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Argentina: riparazione integrale a trans sopravvissuta

La storia di Karina Pintarelli rappresenta un fatto storico perché viene riconosciuto il ruolo giocato dalla polizia federale nell’ambito delle attività del terrorismo di Stato.

                 Foto: Observatorio de Género

Karina Pintarelli è stata la prima trans argentina sopravvissuta alla dittatura militare ad aver ottenuto una riparazione da parte dello Stato.

La notizia, risalente allo scorso mese di luglio, è passata abbastanza sotto silenzio, ma merita di essere segnalata. Il Ministerio de Justicia y Derechos Humanos ha riconosciuto le sofferenze e le torture di cui è stata vittima Karina, 64 anni, attivista e poeta che, in un’intervista rilasciata all’Agenzia Presentes ha dichiarato: “Lo puedo contar en vida. Esto es un reconocimiento de lo que vivimos. Me gustaría hacer llegar lo que se vivió y lo que se vive actualmente. A mis compañeres, decirles que sigan luchando, que luchando se puede conseguir las cosas”.

Tra le poche persone trans ancora in vita per raccontare cosa ha subito all’epoca del regime militare (1976-1983), ma anche in seguito, con il ritorno della democrazia, Karina ricorda molto bene il mese di detenzione trascorso quando la Casa Rosada cadde nelle mani dei golpisti ed è convinta che sia stato proprio grazie alla campagna di pressione promossa nel 2015 dalle organizzazioni No Tan Distintes, Abogadxs por los Derechos Sexuales (AboSex) e molte altre, dal titolo “Reconocer es Reparar”, che lo Stato si è adoperato per le vittime della violenza istituzionale, in questo caso della dittatura, per motivi di genere.

La richiesta di riparazione fu presentata alla Secretaría de Derechos Humanos nel 2020 con la motivazione di essere vittima del terrorismo di Stato, a cui si aggiungeva la criminalizzazione dell’identità di genere di Karina, che, successivamente al periodo della dittatura ha vissuto altre volte esperienze di marginalizzazione. È stato proprio per queste ragioni che, grazie ad AboSex, Karina è stata aiutata a presentare una “riparazione integrale per tutti gli episodi di violenza istituzionale di cui ha sofferto”.

La riparazione concessa dallo Stato rappresenta inoltre un fatto storico perché viene riconosciuto, da parte delle stesse istituzioni, il ruolo giocato dalla polizia federale nell’ambito delle attività del terrorismo di Stato. Es una puerta que se abrió para que compañeras que sufrieron los mismos atropellos que sufrí yo, puedan hacer su reparación histórica”, ha commentato Karina, il cui compito di ripercorrere quanto subito non è stato facile, sia alla ricerca delle prove necessarie per inchiodare gli aguzzini della dittatura sia per dover ricordare nel dettaglio le torture sul suo corpo.

La battaglia di Karina ebbe inizio nel 2018, quando lesse la notizia su una donna trans della provincia di Santa Fe a cui lo Stato provinciale aveva riconosciuto lo status di sopravvissuta alla dittatura grazie alla Ley Provincial 13.298, che sanciva il pagamento di una pensione mensile alle persone che erano in grado di dimostrare di esser state private della libertà per ragioni politiche, sindacali o di militanza studentesca nel periodo 24 marzo 1976 – 10 dicembre 1983.

La persecuzione delle persone trans rappresentava uno dei tanti diktat della Dottrina di sicurezza nazionale poiché erano considerate come “agenti sovversivi”. Il progetto di legge “Reconocer es reparar” ha restituito la dignità alle persone trans e ai collettivi come No Tan Distintes che hanno condotto questa battaglia.

Per l’Argentina si tratta di un’altra sfida vinta sul fronte dei diritti sociali, civili e politici dopo i processi ai torturatori della dittatura e il recente riconoscimento del diritto all’aborto.

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