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Argentina, approvata legge sul fine-vita: “Per una morte dignitosa, possibile rifiutare trattamenti”

Dopo l’ap­pro­va­zione del matri­mo­nio gay, l’Ar­gen­tina va avanti con le riforme lai­che. E’ stata appro­vata infatti una legge che con­sente la “morte digni­tosa”, nei casi di malat­tie ter­mi­nali e irre­ver­si­bili. In Senato è pas­sata con 55 voti a favore, nes­sun con­tra­rio e diverse asten­sioni. Men­tre alla Camera era già pas­sata in novem­bre con 142 sì e 6 no.

La nuova nor­ma­tiva non parla espli­ci­ta­mente di euta­na­sia, ma di “diritto” di sce­gliere come vivere la pro­pria vita. Tra i punti fon­da­men­tali, la pos­si­bi­lità di inter­rom­pere l’ac­ca­ni­mento tera­peu­tico e l’au­to­no­mia con­cessa al paziente su deci­sioni riguar­danti la qua­lità della vita nel rifiu­tare inter­venti chi­rur­gici, idra­ta­zione, ali­men­ta­zione e ria­ni­ma­zione arti­fi­ciale. Nel caso la per­sona non sia cosciente, la fami­glia o un fidu­cia­rio pos­sono auto­riz­zare l’in­ter­ru­zione dei trat­ta­menti.

Un caso che ha ani­mato il dibat­tito sul­l’eu­ta­na­sia e sulla lai­cità è quello di Camila Her­bon, una bam­bina di tre anni nata in stato di inco­scienza e che non ha mai avuto rea­zioni, ospi­tata in coma irre­ver­si­bile in un ospe­dale di Bue­nos Aires. La madre, Selva, ha por­tato avanti una bat­ta­glia pro­prio per per­met­tere ai medici di stac­care le mac­chine che ten­gono arti­fi­cial­mente in vita sua figlia.

Una legge che ha visto con­tro la Chiesa cat­to­lica. Il Cen­tro de Bio­é­tica, Per­sona y Fami­lia vicino alla Chiesa ha espresso malu­mori sulla nor­ma­tiva facendo appello al coman­da­mento “non ucci­dere”. Un con­su­lente dei vescovi, il dot­tor Nicho­las Laf­fer­riere, ha rico­no­sciuto la “legit­ti­mità a rinun­ciare a deter­mi­nati trat­ta­menti spro­por­zio­nati alle pro­spet­tive di cura, nei casi la morte sia immi­nente e irre­ver­si­bile”. Ma ha riba­dito “l’ob­bligo di for­nire sem­pre (e mai sospen­dere) l’a­li­men­ta­zione e l’i­dra­ta­zione”.

Sem­pre in tema di rico­no­sci­mento dei diritti civili, il Senato argen­tino ha anche appro­vato una legge che con­sente di sce­gliere il genere da indi­care sulla carta d’i­den­tità. Una novità che per­met­terà ai tran­ses­suali di recarsi all’a­na­grafe per uffi­cia­liz­zare il cam­bio di genere.

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