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Anonymous accusa di truffa la Tianhe Chemicals. E la Borsa di Hong Kong trema

Il braccio finanziario di Anonymous ha accusato Tianhe Chemicals, un importante gruppo industriale cinese, di aver organizzato una gigantesca truffa ai danni degli investirori, in concomitanza con la sua quotazione sulla borsa di Hong Kong, nel giugno di quest'anno. Il gruppo ha ovviamento negato in modo categorico, chiedendo la sospensione della quotazione delle sue azioni sulla piazza asiatica per evitare che il panico generato dalla notizia potesse provocare danni immediati.

Il 2 settembre Anonymous Analytics ha pubblicato un rapporto molto dettagliato nel quale si accusano i dirigenti di Tianhe di aver raggirato gli investitori, ottenendo un guadagno in borsa di 650 milioni di dollari. La prova principale si nasconderebbe nelle differenze macroscopiche tra le cifre presentate dal gruppo all'amministrazione fiscale cinese e quelle dichiarate alla platea degli investitori. Secondo il report, il volume di affari e i profitti vantati in prossimità della quotazione azionaria risultano più alti, rispettivamente, dell'85 e del 100%, rispetto a quelli dichiarati al fisco.

E c'è dell'altro.

Molti clienti della società esistono solo sulla carta: si tratterebbe di strutture inventate, legate ai nomi dei dirigenti della società, semplici recapiti postali. Tianhe, inoltre, avrebbe venduto i suoi prodotti ai suoi stessi impiegati, per simulare una costante crescita sul mercato.

Il gruppo sotto accusa ha risposto a stretto giro di boa, con un comunicato nel quale si afferma che il rapporto di Anonymous contiene “errori fattuali, affermazioni mistificatrici e accuse false” e che, “appena possibile” saranno forniti tutti i chiarimenti necessari. Nel frattempo, però, sono passati tre giorni e una risposta non è ancora arrivata, rafforzando i sospetti.

Tianhe, nel suo comunicato, ha anche tentato un contrattacco, insuinando che dietro il rapporto del gruppo anonimo si celino interessi speculativi ed il tentativo di realizzare dei guadagni in borsa, attraverso l'affossamento del valore delle azioni della società. Prima della pubblicazione delle accuse, si legge, “sono stati notate operazioni finanziarie sospette sulla piazza di Hong Kong” e si invitano gli investitori a fare affidamento solamente sulle informazioni fornite dal gruppo.

Anonymous Analytics, il 3 settembre, con una lettera alla Reuter, ha risposto a sua volte alle accuse, affermando di aver pubblicato il rapporto non per ottenere denaro, ma perché era “la cosa giusta da fare”, in nome della trasparenza e del pubblico interesse. Il gruppo ha dunque negato di aver ottenuto vantaggi economici o di avere qualunque interesse diretto in relazione al valore delle azioni di Tianhe Chemicals e alle perfomances finanziarie del gruppo.

Il rapporto pubblicato da Anonymous Analytics non mette in crisi solamente la Tianhe. Anche il sistema di controllo della Borsa di Hong Kong ne esce indebolito. Se i contenuti del report risulteranno corretti significherà che le maglie del sistema di controllo sono troppo larghe e che non sono in grado di porevenire raggiri ai danni degli investitori. Se si dovesse diffondere la sensazione che la borsa di Hong Kong ha un sistema di regolazione inefficace o che sia incapace di distinguere il vero dal falso, le conseguenze potrebbero essere pesanti per molti.

Non è solo la Tianhe a sperare, quindi, che il rapporto di Anonymous si si riveli una bolla di sapone.

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