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Andreotti: "Devo ringraziarla, se vorrà in futuro sfottermi di più le sarò grato"

Andreotti parla a Forattini, suo "nemico" che per anni e anni lo ha dipinto con gobba accentuatissima e orecchie a sventola, dal palco del ciclo "idee a confronto", confrontandosi sul difficile rapporto tra politica e satira:

"L’unica cosa che deve temere un politico è quella di essere dimenticato (...) Devo ringraziarla, se vorrà in futuro sfottermi di più le sarò grato. (...) Una società nella quale non abbia legittima presenza la satira, è una società destinata a morire."

Se la stessa frase la pronunciasse un comico, o un qualsiasi cittadino o esponente di sinistra, sarebbe immediatamente etichettato come "comunista" e con tale termine buttato nella latrina del dimenticatoio televisivo, con successiva pressione del bottone sciacquone, al fine che di tale personaggio non rimanga traccia alcuna nella società mediatica. Berlusconi agli esordi voleva dimostrarsi simpatico e a favore della satira, si diceva divertito di come a "Striscia la notizia" facessero finta di prenderlo in giro, ed osò ancora di più riguardo ai suoi manifesti che invadevano le città, truccati e ritruccati. "Premierò il più ironico", disse.

Nessuna premiazione è stata fatta e "Meno tasse per Totti" è andato giù per la latrina assieme al suo geniale ideatore.





E come ben sapete, è storia, ormai, è andata peggio di come si poteva prevedere. Chi ha osato sfidare il potere dal palco dei giullari è stato radiato dalle televisioni di stato con il famoso editto bulgaro. Stessa sorte anche per un giornalista mai abbastanza celebrato e commemorato come Enzo Biagi. Quelli che non sono stati cacciati, coloro ai quali non è stata chiusa la trasmissione ripetutamente, si sono beccati semplicemente richieste di risarcimenti per milioni di euro. Tutto questo ha creato una situazione irreale, ha plasmato un paese ironico, allegorico e spesso cialtrone, in un territorio in cui la satira è bandita. Ma è andata anche peggio. I giullari sono diventati i beniamini del popolo, giustamente credo, e come tali bandiere da sventolare. I più intelligenti hanni inziato a presenziare a conferenze, scrivere libri, diffondere idee e fare spettacoli teatrali, come in origine. Hanno inziato un cammino da giullari-propositivi che mai si era visto nella storia, e che rende ancora più tristi.

L’Italia è un popolo diviso a metà: da una parte ci si affida ai proclami di un dittatore mediatico e al suo presunto charme, dall’altra ci si affida ai giullari, come se potessero fare altro che irridere il potere. Confusione. Credo che ci sia alla base un’idea sbagliata, ovvero quella di sperare di essere salvati. Ed è un’idea talmente forte che ci si affida alle braccia dei comici, sperando che siano loro a traghettare queste povere anime senza più identità da una riva all’altra dell’Acheronte. Può darsi che mi sbagli. Tuttavia non ho mai sentito dire che Cecco Angiolieri ambisse al potere, e non per questo non mancava di sovvertire le regole e prendere a schiaffi metaforici il potere. Non ho mai sentito parlare di un Remo Cerini sindaco, assessore o altro. Non ho mai sentito dire in giro, nemmeno per voci, che Totò volesse davvero salire su di un trono.

Commenti all'articolo

  • Di Virginia Visani (---.---.---.177) 7 aprile 2009 12:53
    Virginia Visani

    Credo che se Forattini volesse fare satira su Berlusconi, non sarebbe zittito, anzi.
    Forattini fa satira intelligente ( ricordate Craxi con stivaloni in stile neo-nazi?) non fa satira che disinforma e calunnia.

  • Di darth wanax (---.---.---.102) 8 aprile 2009 10:38

    Credo che se Forattini volesse fare satira su Berlusconi, non sarebbe zittito, anzi.
    Forattini fa satira intelligente ( ricordate Craxi con stivaloni in stile neo-nazi?) non fa satira che disinforma e calunnia.

    Cerchiamo di capirci: Forattini non ha mai fatto satira, prima disegnava sfottò (a-la Bagaglino - infatti Andreotti dice testualmente se vorrà in futuro sfottermi di più le sarò grato non parla di satira) ripetitivi (Craxi-mussolini, Spadolini col pistolino, Andreotti con la gobba, Berlinguer con l’evve moscia), ora si limita a illustrare con dei disegnini (sempre più scadenti) le sparate del suo datore di lavoro S. Berlusconi, sconfinando talvolta nella calunnia (vedi D’Alema e Caselli) ma sempre all’insegna del brutto. Ormai non si sforza nemmeno più di essere superpartes: si limita a dar ragione, sempre e comunque , al suo Capo. Talvolta è addirittura imbarazzante: celebrando le vittorie del centrodestra in sicilia dando dei mafiosi ai siciliani. Accusava la sinistra al governo di non voler pubblicare un fantomatico "rapporto sulle foibe" riferendosi però ad un rapporto degli storici sui rapporti italo-sloveni in cui si dice chiaramente che le cosiddette foibe furono un avvenimento molto più limitato di quello che propaganda la destra, né furono "pulizia entnica". Per non parlare delle vignette velatamente a-là KKK... Aggiungi a tutto ciò il fatto che le sue vignette ormai non si basano nemmeno più su fatti realmente accaduti (ricordate, la satira DEVE basarsi sull’attualità e sugli accadimenti reali) ma prendono spunto unicamente dalle paranoie che gli ronzano in testa...

    e poi, diciamocela tutta, ma che satira può fare Forattini se si merita i complimenti di uno che è stato mafioso fino al 1980? Eppoi, chi si ricorda del fatto che Forattini si comportò da vero trombone, quando lo sfottevano quelli di Cuore?

    Da l’intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Filippo Facci - Sette (Pubblicata il 17/04/2003 )
    "Forattini fa schifo. Io voglio sapere il nome e il cognome di uno a cui piacciono le vignette di Forattini. Voglio vederlo. Voglio fargli l’esame: spiegami questa battuta. Perché ti sembra bella? Che cosa vuol dire?".
     

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