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Home page > Attualità > #Andràtuttobene, il nostro Antidoto al Covid-19

#Andràtuttobene, il nostro Antidoto al Covid-19

Ai tempi del Covid-19 all’Italia, anzi al mondo è imposto un cambiamento, prima enormemente sottovalutata dall’occidente oggi la pandemia esplode con tutta la sua virulenza, colpendo il nostro stile di vita, le nostre abitudini, la nostra economia.

 

Di fronte alle prime prove ed ai primi sintomi, lo stivale ha risposto con aperitivi, risate e proclami di molti, anche rappresentanti delle istituzioni, a non essere catastrofisti, a vivere l’epidemia come un’influenza, che il nostro paese, ben più moderno ed attrezzato di quello cinese avrebbe egregiamente affrontato, poi a pochi giorni di distanza a ridere era il Virus, i nostri medici soprattutto quelli negli ospedali di frontiera, gridavano a piena voce il bisogno di aiuto, che la leggerezza con la quale ci proponevamo noi altri di vivere tempi cosi virali, avrebbe prodotto gravi danni al sistema sanitario e purtroppo molti più contagiati significava inevitabilmente più morti, ma come in ogni commedia che si rispetti, come ogni epopea, Cassandra non viene mai ascoltata, semmai rimpianta, quando i bastioni sono caduti ed i buoi ormai fuggiti dalle stalle.

Questo il nostro recente passato, oggi che siamo in ginocchio si cerca di correre ai ripari, come? 

In primis con schizofrenia istituzionale, decreti su decreti, molti dati in pasto ai giornali prima della firma, utili in prima battuta a generare panico, poi a mettere pezze su uno stivale molto sdrucito, l’Europa di rimando per testimoniare ancora una volta lo slacciamento ed il poco affetto reciproco tra nazioni, chiude ed apre frontiere, impedisce importazioni ed esportazioni e con il suo atteggiamento nei fatti ci lascia in braghe di tela, ma il contagio purtroppo non tarderà a raggiungere gli altri ed allora vedremo, grandi movimenti e slanci solidali dagli stessi paesi che oggi fanno mancare lo spirito di “unione” che sicuramente anche noi meritiamo.

Come natura vuole, nelle vicinanze di un ferito non mancano gli sciacalli, i nostri partner, i nostri soci nella UE al momento ci scrutano ed approfittano della malattia, accaparrandosi contratti, cercando di vincere il “made in Italy” con allusioni e poco eleganti video in rete, ma l’Italia sa sorprendere se stessa e gli altri e lo farà anche questa volta.

Ai tempi del Virus, il malato grave però è il lavoro e se come eminenti scienziati ci raccontano tra qualche mese usciremo dall’epidemia, non sarà così per le migliaia di imprese, esercizi commerciali e professionisti, che arriveranno stremati, senza incassi, con l’assillo dei debiti ed al momento con promesse di aiuto che somigliano molto a fumo senza arrosto, certo il Coronavirus sta aprendo nuovi scenari, imponendo una modernizzazione del lavoro, obbligando molti ad innovare la propria azienda, smartworking, digitalizzazione, dematerializzazione, tutti concetti di cui si era fino ad oggi solo parlato e che ora diventano necessità per sopravvivere, ma se il nord del paese ha una infrastruttura per aderire a queste necessità, il sud è al contrario messo molto male, manca la rete, la fibra e mancano sopra ogni cosa strutture sanitarie adeguate ad affrontare il problema, se la Lombardia sembra quasi allo stremo, come potranno rispondere le nostre regioni meridionali ? Speriamo di non doverlo scoprire.

Eppure in questo clima che diventa ogni giorno più diffidente, in cui con lo sguardo impaurito scrutiamo il nostro vicino, riescono a vincere i timori, i nostri splendidi bambini, su tanti tantissimi balconi c’è una bandiera, un lenzuolo arcobaleno che affida al vento la migliore tra tutte le promesse : “#Andràtuttobene”.

 

 

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