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Andorra, denunciò il divieto assoluto di abortire: tra due settimane la sentenza

È prevista tra due settimane, il 17 gennaio, l’udienza conclusiva del processo per diffamazione ai danni di Vanessa Mendoza Cortés, attivista per i diritti delle donne del Principato di Andorra.

Mendoza Cortés, presidente dell’organizzazione non governativa Stop alla violenza, è sotto processo per “reato contro il prestigio delle istituzioni” per aver denunciato quattro anni fa, di fronte al Comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione contro le donne, che ad Andorra è impossibile abortire.

Inizialmente, le accuse di diffamazione erano ben tre. Poi, dopo le proteste internazionali, le due che prevedevano condanne al carcere sono state ritirate.

Per la terza, se giudicata colpevole, Mendoza Cortés, rischia una multa di 6000 euro, più altri 6000 euro di risarcimento danni e sei mesi di interdizione dai pubblici uffici.

Andorra è l’unico stato europeo a vietare completamente l’aborto. Di conseguenza, le donne andorrane che vogliono interrompere la gravidanza devono viaggiare all’estero. E chi le difende, come Mendoza Cortés, va a processo.

Amnesty International ha lanciato un appello per la sua assoluzione.

Per la foto: (C) Archivio privato.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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