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Andante con brio

Se vedi un pacco di fagioli secchi in un bel sacchetto nella madia, intanto che fai ordine tra le tue scorte, e intanto che parli con un amico ti viene in mente che lui fa delle buone zuppe coi legumi; se malauguratamente glielo rammenti mostrando il sacchetto soprapensiero, se qualcosa si accende nella sua mente e poi, più tardi, vi date appuntamento per il giorno dopo... 

 

Potrebbero accadere due situazioni: il tuo sacchetto di fagioli, frettolosamente riposto dietro quell'anta scura, rimane al buio ancora per un altro periodo di dimenticanza; oppure il tempo dell'oblio ha segnato definitivamente il suo tempo. Allora, é accaduto che mentre l'orologio appeso in cucina lasciava scivolare le lancette in prossimità delle tredici, nel corso di una assolata domenica invernale, ha suonato il campanello alla porta e, una volta apertala, mi é apparsa dinanzi la persona attesa con un ospite inatteso: lo sorregge, un pò curvo nel suo cappotto scuro, con entrambe le mani: é un corpo pesante, di media statura, metallico... E fuma...

Questa volta è nella mia mente che si accende qualcosa...: i fagioli!!! Ma non li aveva presi, ieri, sono sicura di averli lasciati ricadere - ignorati - al loro posto. Lentamente l'amico mi oltrepassa ed entra in cucina. Sorride con espressione furbetta, estrae l'amico pentolone dalla borsa colorata et voilà.. Sorpresaaa!! "Avevi parlato di fagioli, così ho preparato qualcosa... Un pò di verdure, tutto molto leggero..Solo una minestra vegetale!!" Ottimo, mi dico, dopo gli stravizi delle feste ci vuole un pò di leggerezza, tocca disinquinarsi davvero un pò. E poi esce dalla borsa una scatolina piena di cubetti di pane destinati alla frittura... Inarco il sopracciglio con tono di rimprovero, ma la risposta è pronta: solo un pò di sostanza da aggiungere, per sfizio.. Solo questo!

E mentre inizia a spadellare mi accorgo che sul tavolo c'è un vassoio di frappe, tutte imbiancate di zucchero a velo. Sono cotte al forno, non temere, mica vogliamo farci male!! Niente fritti e grassi saturi!!! Non ce la farò, io lo so: non ho mai sognato di essere un eroe. Cederó alla tentazione e le mie arterie continueranno pericolosamente ad essere intasate. Maledette feste! E chi lo dice che sono solo i parenti gli attentatori alla salute! Vabbè, diciamo che tutto sommato, sento gli altri amici concordare su una salvifica passeggiata pre-pranziale. Andiamo al mare, c'è il sole, l'aria è calma.. Potremo fare una bella camminata e limitare così le famose lacrime di coccodrillo che scenderanno copiose (mai, in realtà, ma la finzione poetica lo richiede ad uso di chi legge) a fine pasto, quando ti senti sazio e tondo, esausto ma felice. Giacca, scarpe, chiavi, e in men che non si dica siamo in strada.

Ecco però che odo suoni pericolosi, sento nominare la famosa torta allo zabaione che solo la gelateria X sa fare così buona, con quella copertura di crema, e con la base di pan di spagna imbevuta di vero liquore alchermes.. Si infrangono i miei sogni di salvezza, viene meno la speranza di tornare nella schiera dei savi salutistici, quelli che non contano le calorie - certo che no- ma che sanno regolarsi tra entrate e uscite di energia per il piacere di stare bene.. Ma vedo il mare all'orizzonte, che riflette il sole in modo accecante, come mille volte ho visto nella mia vita, ogni volta con emozione viva. Scendo dall'auto, respiro l'odore asciutto della sabbia, e allungo il passo. Li lascio tutti indietro, verso lo spettacolo che più di tutti amo osservare: quella distesa azzurra, frastagliata di decorazioni spumose che si allungano, come uno strascico elegante sulla battigia.. E poi le onde, che lentamente si lasciano guidare dai venti profumati.. Ma qualcosa non va. Ai miei piedi vedo sacchi abbandonati di spazzatura, poggiati presso muretti fatiscenti, feriti da finestre in disuso. Vetri rotti, intonaci sbeccati, ferri corrosi e arrugginiti. Mi si blocca il passo e con esso l'entusiasmo, mi scende in gola una forte desolazione.

D'un tratto il mare non è più mio amico e io non lo voglio incontrare. Come un individuo sporcato e offeso, come una persona sfregiata, sento che qualcosa si è rotto, e io non voglio più stare qui. Anche la sabbia scura, ai margini delle scalette, sembra ostile. Amaro in bocca e voglia di non esserci. Cala il silenzio; ci guardiamo desolati l'un l'altro, e come quegli stormi che si vedono nel cielo di questi tempi, ci giriamo all'unisono sui nostri passi e torniamo indietro. La gita al mare è terminata, oggi basta così. Scatta il piano B: il sole è alto in cielo e lo stomaco ci ricorda che è tempo di nutrirsi. E siccome la vita è bella se ci si premia con doni graditi, ecco che il motore spinge nella direzione dello zabaione... Rientro dunque in casa con un contenitore pieno di prezioso gelato, lo ripongo al fresco e riprendo il viaggio iniziale. Dunque: i fagioli... Inizia la festa ( ma quando mai si è interrotta?) E la musica di stoviglie, un tappo che salta, il vino nei bicchieri, la luce calda sopra i fornelli e profumi amici che si diffondono nell'aria... I cubetti arrostiti, resi croccanti con olio buono e cosparsi di pepe odoroso, la zuppa scaldata, ed ecco che sovviene un ricordo: le olive arrivate ieri mattina da Ascoli.. Sono piccine, un pò per uno... Le friggiamo all'istante. Battute, sorrisi, allegria. In un baleno ci spostiamo in salone, rumori e parole, profumi e calore. Una piacevole domenica tra amici. Felicità.

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