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Amministrazione Obama contro il ddl intercettazioni

Secondo l’amministrazione Obama, la legge in discussione al parlamento italiano limita fortemente la libertà di parola; questo è il senso delle dichiarazioni del sottosegretario del Dipartimento Penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer, che, commentando il disegno di legge in discussione al senato, dice: le intercettazioni telefoniche sono uno "strumento essenziale delle indagini" che non va indebolito. "Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro fatto finora".

Amministrazione Obama contro il ddl intercettazioni

Nel corso di un incontro con la stampa all’ambasciata americana a Roma, Bleuer ha ricordato l’ "ottimo livello di cooperazione" con la giustizia italiana. "Sono cosciente del fatto che contro la criminalità possiamo e dobbiamo fare di più".
"L’Italia ha fatto grandi progressi nelle indagini e nel perseguimento di gruppi mafiosi operanti entro i suoi confini", ha ricordato Breuer, "siamo consapevoli che insieme possiamo fare di più". Il sottosegretario Usa ha assicurato che "continueremo a discutere della solida partnership tra Stati Uniti e Italia in diverse indagini e procedimenti in corso".

Lanny Breuer è in Italia come rappresentate degli Stati Uniti alla cerimonia di commemorazione di Giovanni Falcone e per testimoniare l’impegno degli Stati Uniti sono impegnati a fondo per rendere onore a quanto ci hanno insegnato Falcone e Borsellino nella lotta contro la criminalità organizzata.

Più tardi, una nota dell’ambasciata americana precisa il pensiero di Lanny Breuer, lo riporta l’APCOM.

Secondo l’APCOM, l’ambasciata americana, nella sua nota, avrebbe precisato che il governo USA non intende entrare in merito alla politica del governo italiano, "elogiando la collaborazione giudiziaria tra le forze dell’ordine italiane e statunitensi nella lotta alla criminalità organizzata". Alla domanda di commentare la legislazione attualmente in esame al Parlamento italiano in materia di intercettazioni, prosegue la nota, Breuer ha precisato: "Non spetta a me entrare nel merito di decisioni politiche o giudiziarie riguardanti l’Italia", rifiutandosi di commentare sulla legislazione in discussione. Ha aggiunto: "Non conosco i provvedimenti legislativi in discussione". Breuer, durante la conferenza stampa, aveva affermato: "Quello che non vorremmo mai è che succeda qualcosa che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro svolto finora", ha spiegato il funzionario americano. "Avete ottimi magistrati e ottimi investigatori. La legislazione finora in vigore in Italia è stata molto efficace".
La precisazione, dunque, riguarda solo il fatto che gli USA non intendono interferire sulle decisioni del governo e non sul giudizio.

Dunque, anche l’amministrazione Obama dice la sua sull’importanza delle intercettazioni nella lotta alla criminalità e, dalle affermazioni, risulta evidente la contrarietà a quanto si sta facendo in Italia. Il “giro di vite” che il governo vuol imprimere alle intercettazioni, oltre che ha limitare fortemente il lavoro di polizia e magistrati italiani, è in collisione con le indagini a livello internazionale poiché non permetterebbe una concreta collaborazione tra le diverse magistrature: una prova di colpevolezza acquisita all’estero con metodi non permessi in Italia, potrebbe rendere nullo il lavoro delle magistrature estere qualora il processo si tenesse in Italia. Questo ci escluderebbe dalle indagini coordinate tra i diversi paesi con grave danno alla giustizia italiana, in modo particolare alle indagini riguardanti la criminalità organizzata; ma anche il problema evasione fiscale, riciclaggio e esportazione illecita di capitali dove, la collaborazione internazionale è determinante ai fini preposti.

Per concludere, questa legge, non solo imbavaglia la stampa eliminando il diritto di cronaca – diritto che serve al cittadino per avere conoscenza sia del lavoro delle forze dell’ordine in termini di lotta alla criminalità – ma ci pone in una situazione di inferiorità rispetto agli altri. Inferiorità che ci priverà, in futuro, dei collegamenti essenziali alla conclusione delle indagini. Inoltre, essendo la libertà di cronaca, assieme alla libertà di pensiero, uno dei punti essenziali della democrazia, questa legge comporta anche una limitazione della democrazia stessa.

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