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America Latina: una nuova rotta per le esportazioni

Dopo un lungo periodo di decrescita e di stagnazione, finalmente negli ultimi mesi è tornato a crescere anche l’export dei prodotti a marchio made in Italy. La situazione relativa alla pandemia ha infatti avuto delle pesanti conseguenze su molti mercati, e le esportazioni non hanno di certo fatto eccezione. Eppure adesso sembra che qualcosa si stia muovendo, specialmente se si prendono in considerazione i paesi extra-UE e in particolar modo l’America Latina, potenzialmente preziosa per quanto riguarda le importazioni di prodotti italiani. Vediamo di scoprire qualche dettaglio in proposito.

 

Le possibilità del Sud America

 

Il Sud America rappresenta una preziosa miniera di opportunità per l’export del nostro paese, e lo testimoniano i dati ufficiali. Dopo il successo del 2018 e del 2019, anche il primo trimestre dell’anno in corso ha segnato dei numeri piuttosto interessanti. Stando alle ultime rilevazioni, fra i paesi dell’America Latina più importanti per le esportazioni di prodotti italiani attualmente si trova il Messico, che ha sfiorato la quota di 1 miliardo di euro di import made in Italy, seguito a ruota dal Brasile con 940 milioni di euro circa, in aumento del 3%. Completano la classifica altri paesi molto importanti per le aziende italiane, come l’Argentina e il Cile, addirittura in crescita del 14%. Se si guarda alle regioni italiane, la Lombardia è senza ombra di dubbio quella che esporta più prodotti in direzione dell’America Latina, con Milano prima provincia a livello nazionale. Bene anche il Piemonte, il Veneto e l’Emilia Romagna, mentre per quanto concerne i settori al primo posto si trova l’esportazione di macchinari. Anche l’export di prodotti chimici, mezzi di trasporto, metalli e componenti elettronici riscuote grande successo, così come i comparti moda e alimentare.

 

Paesi grandi, grandi differenze interne: il Brasile

 

Il Brasile è un paese enorme, con grandi differenze al suo interno, e che richiede dunque lo studio di procedure alle volte molto distanti a livello di stati. Per questo motivo, per molti documenti è bene affidarsi a traduzioni in portoghese brasiliano fatte da professionisti del settore, con Global Voices ad esempio, in modo da mettersi al riparo dai rischi di livello burocratico in cui si può incorrere. Serve poi fare molta attenzione alle procedure delle dogane, per capire esattamente quali prodotti possono essere esportati in Brasile e quali no. In secondo luogo, oltre alle procedure possono cambiare anche le tassazioni, dato che ognuno dei 26 stati del Brasile ha le proprie regole in proposito. Inoltre, non bisogna commettere l’errore di credere che i prodotti italiani siano apprezzati in egual maniera in tutti gli stati brasiliani: ci sono infatti delle chiare differenze anche da questo punto di vista, quindi bisogna studiare con attenzione la richiesta interna.

 

Quello brasiliano è solo un interessante esempio di quanto i paesi dell’America Latina possono contare per le nostre esportazioni: l’importante, in questo caso, è conoscere al meglio il mercato di riferimento.



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