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Amare previsioni elettorali: vincerà il Credo dell’Apparenza?

Se è vero che oggi il consenso e l’approvazione, anche politico, si basano sul Credo dell’Apparenza, sarà proprio chi lo avrò spammato meglio e fino all’ultima goccia di sangue, ad avere più successo?

Se è vero che oggi la società è fondata sull’apparenza e la menzogna, se è vero che un piccolo centro rispecchia il grande, costa ammetterlo, ma l’amara realtà è che il partito che avrà ancora una volta la meglio, su media nazionale, è il Pdl. Facendo i dovuti scongiuri scaramantici del tutto inaffidabili, ma valutando obbiettivamente e concretamente le varie campagne elettorali, la manipolazione mediatica risulta matematicamente sbilanciata. Lasciamo stare i programmi politici che, se vai a vedere, in fondo in fondo, si equivalgono per promesse stimate sulla base degli umori dell’una, piuttosto che dell’altra sponda.

La politica nuda e cruda – ormai lascia il tempo che trova, se non tra le file di alcune eccezionali minoranze – è fattore marginale nella campagna elettorale attuale. Ciò che veramente influenza il voto è in primis l’impatto pubblicitario alla Wanna Marchi, poi la macchina del fango trita-avversari come “la sinistra puzza”, la menzogna spacciata per verità assoluta tipo “Pisapia è un ladro”, il clientelismo. A cosa ambisce questa società? Ricchezza, potere, successo, bellezza, sesso e giovinezza. L’eterna apparenza del benessere. La cultura inoculata – specie nell’ultimo ventennio – insomma. Quella berlusconiana, almeno per quanto riguarda l’Italia.

Purtroppo, ricchezza, potere, mezzi di comunicazione permettono a chi più ne possiede di produrre la migliore campagna mediatica, visiva e corruttiva. Attraverso spot asfissianti e martellanti, gadget di ogni sorta, comizi scenici con tanto di presenze per “favore”. Ché rischi di ritrovarti alle urne, pur non volendo votare quel candidato, e mettere la croce sul suo simbolo, come automa pilotato, solo perché s’è insidiato psicologicamente tanto da manipolare il pensiero. Un marchio a fuoco virtuale impresso nei neuroni. Pur non volendo subire influenze, il cervello è costretto a incamerarle. Sono giorni che nonostante scansi l’approccio degli “azzurri”, mi ritrovo in mano accendini col logo di quel cadidato, bottiglie d’acqua con etichette personalizzate; vedo intere pagine di spot sui quotidiani locali e siti internet; vengo trasportata (a mia insaputa) su auto che circolano con buoni benzina offerti da tal aspirante; scorgo manifesti appesi a balconi del condominio, incontro conoscenti che regalano alle nipoti palloncini con lo slogan del fatidico candidato a sindaco! Disagiati pagati quattro denari per vendermi il prodotto. Nominativi in lista che telefonano direttamente ad amici, conoscenti e parenti, invitandoli a quell’appuntamento dove “se magna a scrocco". E nei comuni al di sotto dei 15mila abitanti, in un modo o in un altro, o si è imparentati, o si è amici o almeno conoscenti di quel personaggio. Tirate un po’ le somme. E’ un lavaggio quasi totale del cerebro.

E guarda un po', chi risulta apparire il più favorito? Ma ovviamente il piccolo imprenditore del Pdl. Perché è vero che anche il Pd ha fatto campagna pubblicitaria, ma solo per sponsorizzare i candidati e i comizi elettorali tramite quella che dovrebbe essere una normale promozione politica. Non una fiction accattivante e seducente all’insegna dell’aperitivo, la cena, il buffet, la discoteca, la merenda del bambino! Questo tran tran, è andato avanti in modo serrato, nell’ultimo mese, fino a raggiungere il top, ieri sera, per la chiusura della campagna. E ancora una volta, quando tocca al solito candidato più auto-pubblicizzato e non, persino il palco cambia volto: s’accendono i fari, calano pannelli scenografici del faccione politicizzato, parte la musica e s’affolla miracolosamente la piazza allo scroscio d’applausi. Qualcuno ha constatato che sembrava la giornata della festa del santo patrono, tanto era popolata.

Infine l’apertura della bottiglia di Veuve Clicquot come ultimo omaggio agli irriducibili fans, che sembra più un brindisi di assaporata vittoria. E dunque, se è vero che oggi il consenso e l’approvazione, anche politico, si basano sul Credo dell’Apparenza, sarà proprio chi lo avrò spammato meglio e fino all’ultima goccia di sangue, ad avere più successo.

Lo Show del Grande Bordello è servito.

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