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Al Qaeda e Hamas a Gaza

Si è talvolta parlato dell’influenza di Al Qaeda su Hamas e di infiltrazioni di terroristi a Gaza provenienti dall’Egitto, ma che legame c’è tra le due organizzazioni? Jonathan Spyer ricercatore al Global Research in International Affairs Center (IDC) di Herzliya ha analizzato la situazione della Striscia.

“L’osservazione del processo mostra che tentativi di tratteggiare una chiara divisione tra Hamas inspirata ai ‘nazionalisti’ Fratelli musulmani e la tendenza salafita non può più essere sostenuta” Scrive lo studioso sul Jerusalem Post. “La crescita del salafismo (che è quella corrente fondamentalista che propone di tornare all’epoca di Maometto, alla purezza dell’Islam non contaminato con le tradizioni dei vari popoli N.d.T.) all’interno di Hamas è parte di un disegno più grande di incremento del fondamentalismo islamico a Gaza.” Secondo lo studioso, non è un nuovo sviluppo: i leader di Hamas sono stati a lungo consapevoli della potenziale minaccia che questa visione rappresenta per la loro autorità. Nel dicembre del 2001, gli israeliani intercettarono un documento prodotto da alcuni detenuti che avvisava della diffusione dell’ideologia di al Qaeda tra i membri della loro organizzazione. In ogni caso i seguaci del salafismo sembrano ora aver preso un reale potere all’interno di Hamas.

“A metà del 2006, il comandante dell’Izzadin Kassam, - prosegue Spyer - Muhammad Deif dopo esser stato gravemente ferito da un missile israeliano lasciò la Striscia di Gaza per un lungo periodo di convalescenza. Fu sostituito da Ahmad al-Jaabari che portò avanti la sua attività in stretta collaborazione con due alleati: Ali Jundiyeh e Nizar Rayyan. Tutti e tre conosciuti come sostenitori del Salafismo.

Rayyan è considerato attualmente la chiave dei piani tattici delle Brigate. Si ritiene che egli abbia formulato i piani operativi di Hamas per il violento colpo che ha portato l’organizzazione al potere nel luglio del 2007 e che sia sempre lui ad aver formulato i piani di Hamas per combattere più a lungo l’esercito israeliano nelle sue incursioni-reazioni a Gaza. E’ accusato di produrre armi per le Brigate e di essere il mandante di unità di suicidi. Rayyan mantiene anche strette relazioni con un religioso saudita salafita residente a Ramallah che è a sua volta un sostenitore di Al Qaeda.

Anche a livelli più bassi, la maggioranza dei comandanti delle cinque brigate Izzadin Kassam sono salafiti. Tra loro, Muhammad as-Sanwar, comandante della Brigata Khan Yunis è una figura particolarmente significativa. E’ stato, infatti, il pianificatore dell’attacco Kerem Shalom nel 2006 durante il quale fu rapito Gilad Shalit.

Deif è ritornato nella Striscia attraverso i tunnel sotterranei che collegano il Sinai a Gaza nel novembre del 2007. E’ conosciuto come un musulmano molto religioso ma la natura dei suoi contatti con i Salafiti non è chiara: all’inizio del 2008 si lamentava con degli amici che la sua stessa influenza nelle Brigate Izzadin Kassam era diminuita, visto che i “Salafiti hanno preso il totale controllo”.

I sostenitori dei Salafiti all’interno dell’Izzadin Kassam sono organizzati e sono noti per aver preso contatti con la leadership di Al Qaeda. Dal 2006 un gruppo di 200 salafisti membri della brigata contrari ad un cessate il fuoco con Israele, hanno preso contatti con Al Qaeda. Ne è risultata una lettera aperta che questa organizzazione ha mandato a Hamas, che consigliava di combattere il cessate il fuoco. Le frizioni su questo argomento sono riemerse nel giugno del 2008: gli elementi salafiti all’interno delle Brigate Izzadin Kassam, chiarirono la loro opposizione ad un nuovo periodo di calma (tahadiyeh) con Israele. In quel periodo il loro sito pubblicò una lista di nove attacchi perpetrati tra il 2002 e il 2005 per i quali Hamas non aveva precedentemente rivendicato la responsabilità.

I Salafiti rimangono fermamente trincerati all’interno dell’Izzadin Kassam ad ogni livello. Pare, tuttavia, che ci sia una violenta battaglia interna con Deif che cerca di sostituire Ja’abari, o almeno di ridurre la sua influenza. Nel luglio del 2008, un gruppo di membri salafiti delle Brigate si staccarono per formare un gruppo nuovo, il “al-Jalijaleh” (il tuono).

Frizioni sono presenti anche tra le Brigate e altre bande armate controllate da Hamas, come la Forza esecutiva di Gaza. Formata dopo le elezioni del 2006, è responsabile di numerose attività politiche e paramilitari nella Striscia. Il 25 giugno 2008 la Forza Esecutiva tentò di arrestare alcuni membri dell’Izzadin Kassam sospettati di attività criminali. Ja’abari rifiutò di consegnarli e gli uomini restarono liberi.

Nonostante questi attriti, l’aumento dei sostenitori all’ideologia al-Qaidiana all’interno di Hamas non può essere vista come un vuoto. Piuttosto è un elemento di un più ampio processo di islamizzazione di molti aspetti della vita pubblica nella Striscia. Ciò può essere visto per esempio, in molte occasioni nelle quali donne vestite con abiti “non modesti” sono state fermate dai membri della Forza Esecutiva nelle settimane successive al colpo del luglio 2007. Questo ha portato alla quasi sparizione di donne che non indossano l’hijab dalle strade di Gaza. Ci sono voci anche secondo le quali è aumentata anche l’osservanza del Ramadan e la persecuzione di coppie non sposate viste insieme dai membri della Forza.

Tutti questi episodi sono segni che l’ascesa di Hamas, e all’interno di essa, degli elementi estremisti salafiti sono eventi di un’importanza maggiore del semplice significato politico immediato. Dopo il colpo del luglio 2007, Rayyan ha dichiarato che “la laicità a Gaza è finita senza lasciare traccia”. La sequenza di eventi dimostra che questa dichiarazione non è del tutto falsa.

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