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 Home page > Attualità > Economia > Ai paesi occidentali interessa solo l’"oro nero"

Ai paesi occidentali interessa solo l’"oro nero"

Io vorrei che i governi dei nostri paesi, dei paesi occidentali, prestassero molta attenzione a ciò che avviene nei paesi arabi, prima in Tunisia adesso in Egitto, nel prossimo futuro forse in altre nazioni, solo perché interessati al fatto che si determino, nel mondo arabo, dei processi di democratizzazione, che da un lato accrescano le libertà politiche, ma non solo, delle popolazioni e dall’altro rappresentino le condizioni necessarie, seppure non sufficienti, per accelerare lo sviluppo economico di quei territori. Insomma vorrei che la preoccupazione principale dei nostri governi fosse l’attesa per un miglioramento sostanziale delle stesse condizioni di vita di milioni di persone ed anche per una maggiore tutela dei diritti umani.

Purtroppo credo che il principale motivo d’interesse dei nostri governi nei confronti delle vicende politiche, che si sono verificate e che si potranno verificare nel prossimo futuro in quell’area, sia molto diverso e riguardi soprattutto gli interessi economici dei governi dei paesi occidentali.

Prevalentemente, i nostri governi sono interessati, a mio avviso, a ciò che potrebbe avvenire, se gli attuali equilibri politici si modificheranno in molti paesi arabi, a proposito del petrolio.

Tale fonte energetica rimane di fondamentale importanza per tutte le economie occidentali, anche se da paese a paese si riscontrano delle differenze piuttosto rilevanti (in Italia ad esempio la dipendenza dal petrolio è molto maggiore rispetto a quanto avviene altrove). E il petrolio proveniente dai paesi arabi rappresenta ancora una quota molto consistente dell’ammontare complessivo del petrolio fornito ai paesi occidentali.

E non è da escludere che mutamenti radicali negli assetti politici nei paesi arabi possano determinare cambiamenti significativi anche nel mercato del petrolio, determinando un forte innalzamento dei prezzi. Di questo in primo luogo si preoccupano i nostri governi.

Certo il ricordo dei due “shock” petroliferi avvenuti negli anni passati è ancora ben vivo, per le pesanti ripercussioni negative sull’economie dei paesi sviluppati. L’impatto sull’inflazione fu molto forte e lo scenario di una possibile stagflazione (stagnazione del Pil accompagnata da un processo inflazionistico intenso) senza dubbio fa paura, anche legittimamente, perché potrebbe determinare un’ulteriore, pesante, riduzione del potere d’acquisto di componenti rilevanti delle popolazioni dei paesi sviluppati.

Ma non è accettabile che la preoccupazione principale (od esclusiva?) dei nostri governi sia solo questa. Peraltro tale preoccupazione ha rappresentato il principale motivo del sostegno fornito ai regimi dittatoriali che da anni governano gran parte dei paesi arabi. Purtroppo ciò non stupisce se si considera che anche in altre aree del mondo, nel determinare gli indirizzi della politica estera dei paesi sviluppati, prima vengono gli interessi economici e poi, a lunga distanza, la tutela dei diritti umani, le condizioni di vita dei popoli.

Occorre però un cambiamento in questo modo di comportarsi dei nostri governi. Ma esso ci potrà essere solo se anche le popolazioni dei paesi occidentali sapranno interessarsi e mobilitarsi nei confronti di quanti, nei paesi arabi ma anche altrove, lottano per ottenere più democrazia, più giustizia economica e sociale.

Commenti all'articolo

  • Di Mr. Hubbert (---.---.---.240) 11 febbraio 2011 13:52

    suggerisco di rivedere ’i tre giorni del condor’, in particolare le battute finali, le parole dell’agente della CIA.
    Dal petrolio dipende tutto, agricoltura,hi tech, trasporti, medicinali, sopravvivere nelle stagioni invernali......gli interessi non economici ’occidentali’ sono sopratutto, purtroppo, quelli della gente comune.
    Aumento del petrolio vuol dire aumento dei prezzi di qualsiasi cosa, pensi che alla gente comune allora importi dei diritti degli arabi quando non riesce piu’ ad accendere la stufa con 0 gradi di temperatura? opp.....ure quando avra’ difficolta’ a comprare il pane o reperire le necessarie medicine?........da wiki ’ comunicazioni tra il 2007 ed il 2009 dall’ambasciata USA a Rihad e Washington, avvertono che, MOLTO PROBABILMENTE, il governo arabo sta SOVRASTIMANDO le riserve petrolifere del 40%’.
    Siamo al plateau estrattivo, la IEA prevede entro 3/4 anni, una crisi energetica STRUTTURALE.......purtroppo per loro e grazie ai loro governi corrotti, gli arabi hanno perso il treno per approfittare della loro ricchezza nera, ma il peggio verra’ per il mondo occidentale che si trovera’ costretto a regredire di molti e molti decenni....riusciranno i nostri dodicenni firmati e cellular muniti a sopportare quella situazione?

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