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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Addio Monicelli: protagonista di un secolo di cinema

Addio Monicelli: protagonista di un secolo di cinema

Il grande nonno del cinema italiano, Mario Monicelli, non c’è più, in piena libertà ha scelto quando congedarsi e come farlo.

Lui che ci ha accompagnato lungo la nostra vita, lui che ci ha regalato i più grandi attori, lui che ci ha raccontato le storie di un’Italia, a volte ridicola, spesso tragica e qualche volta comica, adesso è volato in cielo, cadendo giù dal balcone di un ospedale, prigione di un corpo ormai stanco, verso la libertà per una mente ancora viva e libera.

Ha scelto di andarsene non nel suo stile schivo e lontano dai riflettori ma, paradossalmente, in modo assolutamente cinematografico, chissà dove volava la sua mente mentre il suo corpo, planando, abbandonava questo mondo, chissà se, con un sorriso, assaporava l’incontro con i “suoi” amici... Gassman, Totò, Fabrizi, Sordi, Murgia, chissà quante storie pensate e nel cassetto.

Monicelli ha attraversato con il suo cinema un secolo di storia italiana, ci ha fatto ridere, è quasi impossibile dimenticare le lezioni di scasso di Totò ne “I soliti Ignoti” o le zingarate di “Amici miei”, ci ha fatto piangere, è struggente la scena del corpo senza vita, tra le braccia del padre, di Mario Vivaldi giovane ragioniere in “Un borghese piccolo, ma ci ha fatto sentire anche l’orgoglio di essere italiani, nel definitivo riscatto dei due sgangherati soldati Gassman e Sordi ne “La grande guerra”.

Il Maestro era un uomo per bene, appassionato e curioso del mondo, di storie e non solo di cinema. Nell’ultima intervista si scorgeva una certa insofferenza verso una cultura troppo orientata al denaro e indifferente ai valori della ricerca. Soprattutto nell’ultimo anno aveva dato voce e supporto agli studenti sostenendoli contro i tagli alla cultura e alla ricerca. Solo qualche mese fa aveva incontrato a Roma gli studenti della Terza Università e aveva trasmesso loro quella forza del pensiero critico che gli derivava dagli studi filosofici, dalla sua personale sensibilità artistica e continua ricerca alla bellezza: "l’Italia è conosciuta all’estero solo per la sua cultura. – aveva dichiarato - Non siamo un Paese che ha avuto grandi generali, grandi personaggi storici, ma solo una forte collocazione culturale. Ed è proprio questa, l’unica cosa che ci viene da tutti riconosciuta all’estero, che si vuole oggi combattere. Il cinema vuol dire tutto. Per il resto c’è la cultura dell’arraffare e dell’arricchirsi".

La sua lunga vita ha attraversato i momenti più difficili della storia di un secolo, non sempre facile da rappresentare, egli ha ben messo in scena e amato moltissimo quell’umanità che sembra vivere quasi con un costante senso di perdita, mascherato nei suoi personaggi da un amaro sorriso. Di straordinaria bellezza il testamento che lascia ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del cinema: "Scegliere storie di una semplicità elementare, che è la cosa più difficile. Non mettere troppe cose e troppi personaggi nel tentativo di renderle interessanti. Sono le storie semplici che nel tempo continuano a emozionare".

Certo il cuore vorrebbe che, alla fine della scena Mario si rialzasse e, come in uno dei suoi film, desse l’ordine per un nuovo ciak, ma non sarebbe la sua volontà, e allora …… grazie Maestro e arrivederci!

di Liotta Francesco e Concetta Di Lunardo 

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di Maurizio Fiumara (---.---.---.175) 30 novembre 2010 10:54
    Maurizio Fiumara

    Emblematico, nella settimana in cui si parla di diritto alla vita e in cui si sarebbe dovuta mandare in onda ’ufficialmente’ l’opinione di quelli che ne sostengono le parti.

  • Di Maurizio Fiumara (---.---.---.175) 30 novembre 2010 10:56
    Maurizio Fiumara

    Emblematico, nella settimana in cui si parla di diritto alla vita e nella serata in cui si sarebbe dovuta mandare in onda ’ufficialmente’ l’opinione di quelli che ne sostengono le parti.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.12) 30 novembre 2010 11:39
    Damiano Mazzotti


    Monicelli nonostante i 95 anni ha scelto di vivere e morire insieme alla sua dignità...

    Forse fra cinquant’anni alle persone sarà consentito di morire veramente dignitosamente, nel proprio letto, insieme ai propri cari, scegliendo di non tirarla tanto per le lunghe con la pillola dell’ultima felicità...
     
    Oppure scegliendo di morire qualche ora o qualche giorno dopo nel letto di un ospedale, cicondati dallo sguardo predatorio degli estranei (pazienti, parenti e operatori) torturati dal tempo, dal disfacimento del corpo e dagli inutili, patetici e costosi pseudorifacimenti dei medici...

    Monicelli è uno dei pochi grandi vecchi che all’Italia ha portato solo dei vantaggi...

  • Di fernanda cataldo (---.---.---.52) 30 novembre 2010 11:58
    fernanda cataldo

    davvero grande, fino alla fine!

  • Di Luigi Iovino (---.---.---.146) 30 novembre 2010 13:06
    Luigi Iovino

    Credo che a Monicelli sarebbe piaciuto questo articolo:

    Rida pure Berlusconi... secondo me non riderà ancora per molto...

    Luigi Iovino: I cittadini raccontano la mafia con le parole del libro di Antonio Nicaso: La mafia spiegata ai ragazzi:

    Accade in Italia oggi, 30.11.2010

    http://www.facebook.com/notes.php?id=1027141243#!/note.php?note_id=179753998707662

  • Di (---.---.---.159) 30 novembre 2010 15:57

    Grande concetta, impegnata nel sociale, nella politica e nella cutura in generale.... ricordo cosa mi hai sempre detto:se non ti occupi della poitica, lapolitica si occuperà di te.

  • Di (---.---.---.159) 30 novembre 2010 16:03

    Ci sentiamo più soli senza di te.

  • Di (---.---.---.159) 30 novembre 2010 16:05

    Come scrivono i redattori del bellissimo articolo, Monicelli è voluto andar via come voleva lui...e nella maniera a lui più congeniale.

  • Di valentina (---.---.---.235) 30 novembre 2010 20:07

    oggi abbiamo fatto un minuto di silenzio per te! anche se non sapevo molto su di te, rimani sempre un grande regista! ciao maestro e grazie!!!

  • Di Francesca (---.---.---.118) 30 novembre 2010 20:08

    Oggi è stato fatto un minuti di silenzio in tuo onore. Nonostante tutto resterai sempre un grande regista italiano e un grande uomo che se ne è andato come secondo lui era più adatto.

  • Di Concetta Di Lunardo (---.---.---.232) 30 novembre 2010 20:58
    Concetta Di Lunardo

    Ho sempre avuto un grande rispetto per chi non ce la fa più e decide di andare via.Ciao al grande cinema che ha fatto la storia.

  • Di Nicola Caruso (---.---.---.36) 30 novembre 2010 23:24

    Bravi Cettina e FrancoTestamento di Mario Monicelli - Ciprì e Maresco

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.19) 1 dicembre 2010 08:33
    Damiano Mazzotti



    Forse Monicelli avrebbe gradito come lo ha ricordato Spinoza.it:

    Muore suicida Mario Monicelli. A volte la dignità richiede sacrifici.

    Muore suicida Mario Monicelli. Il comitato pro-vita chiede di poter replicare.

    Monicelli si è lanciato dal quinto piano. La sua pagina di Wikipedia è stata aggiornata quando era ancora al secondo.

    (A protestare salendo su un tetto sono buoni tutti. Pochi sanno scendere con stile)

    Mario Monicelli è morto di vecchiaia. Mentre era in volo.

    Monicelli, malato terminale, ha deciso di farla finita. Ancora una volta ha saputo rappresentare l’Italia come nessuno.

    Napolitano: “Monicelli ci ha fatto sorridere, commuovere e riflettere”. Purtroppo senza risultati. 

  • Di Elena (---.---.---.9) 2 dicembre 2010 13:37

    "Una buona morte dovrebbe lasciare assetati. E’ così che dovremmo andarcene, riempiendo chi rimane di curiosità" ( da A UNA DONNA TRADITA - di Paolo Crepet).
    Come nell’articolo si dice " Il Maestro era un uomo per bene, appassionato e curioso del mondo, di storie e non solo di cinema". Così dalla sua morte bisognerebbe imparare. Imparare la curiosità. Quella curiosità silenziosa e privata, riservata tanto da essere intrisa di pudore, indicibile e inconfessabile se non a se stessi...
    Una curiosità che non indaga sul perché del gesto, quindi sul perché andare. Banalissimo, le risposte fioccherebbero!
    La domanda, le domande riguardano il privato, un privato di carattere pubblico. Perché ...non farlo. Perché rimanere...
    E trovare il vuoto, dentro come fuori...
    Sentirsi più utile nella morte, più comunicativi nel gesto estremo, nel silenzio eterno!
    Finite le parole, ...nulla, nulla è più rumoroso e altosonante del silenzio di un gesto da cui non si può più tornare indietro.

  • Di Valentina (---.---.---.80) 4 dicembre 2010 14:48

    PROFESSORESSAAAAA...SONO FELICISSIMA DEL FATTO CHE ALMENO LEI ED IL SUO COLLEGA ABBIATE SCRITTO UN ARTICO IN ONORE DI QUESTO GRANDE UOMO, SOTTOLINEANDO PERò IL SUO INTERESSE PER I GIOVANI E LA SUA FORZA NEL SUPPORTARLI. AL GIORNO D’OGGI, NOI GIOVANI CI RITROVIAMO SOLI A COMBATTERE CONTRO UNO STATO CHE VUOLE DISTRUGGERE IL NOSTRO FUTURO E NON MIGLIORARLO; L’ESEMPIO LAMPANTE è PROPRIO LA NUOVA RIFORMA GELMINI. NOI GIOVANI-STUDENTI DI TUTTA ITALIA PERò ABBIAMO SEGUITO I CONSIGLI DEL NOSTRO GRANDE MAESTRO, MARIO MONICELLI, E COSì SIAMO SCESI IN PIAZZA CERCANDO DI FARCI SENTIRE E SOPRATTUTTO CERCANDO DI FAR VALERE I NOSTRI DIRITTI, COM’è GIUSTO CHE SIA. UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA DEL 1° DICEMBRE DICE CHE ALCUNI STUDENTI NAPOLETANI HANNO MANIFESTATO, PORTANDO ALTO SOPRA IL CAPO UNO STRISCIONE CON SU SCRITTO: "CIAO MARIO...STà RIVOLUZIONE LA FAREMO!". BHè, CHE DIRE...QUESTO è DAVVERO UN GRAN BEL GESTO NEI CONFRONTI DI COLUI CHE, PUR NON ESSENDOCI PIù, CI GUIDERà E CI SOSTERRà DALL’ALTO NELLA NOSTRA LOTTA CONTRO I TAGLI ALLA CULTURA E ALLA RICERCA!


  • Di (---.---.---.49) 9 dicembre 2010 13:54

    Purtroppo non l’ho scritto io, ma Giuliano Ferrara su Il Foglio.
    Ma lo condivido al 110%.

    Dovessi restare solo, molto vecchio, affaticato da un cancro e dal tedio di vivere ancora; e se mai accadesse che, ricoverato nel reparto solventi di un ospedale romano, io mi buttassi dal quinto piano e perdessi la vita nella nera malinconia di una giornata di pioggia battente; potrebbe succedere che qualcuno scriva, come per Monicelli, che è stato “lo sberleffo di un laico”. Mandatelo affanculo.

    Ciao, Maestro,
    Carlo

  • Di (---.---.---.240) 10 dicembre 2010 01:51

    forse sono irriguardoso ma quest’ultimo commento mi suscita un sorriso ironico e un po’ stile "Monicelliano".
    immaginate Giuliano Ferrara che cade giù dal quinto piano di un Ospedale ...... apertura cratere sul terreno 10 metri di circonferenza, ospedale evacuato, subito in arrivo la squadra "servizio cadute ospedaliere" atte a dirigere le operazioni recupero (ricordate il servizio torri di Amici Miei? in caso contrario guardate you tube).
    Il Maestro una scena del genere l’avrebbe filmata e .... firmata!!!!

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