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Abbiamo appena iniziato. Continuons le combat?

Ritorno a casa da COP25, che non è un supermercato del clima.

C'è una  foto di Greta Thunberg su twitter che scrive:"Traveling on overcrowded trains through Germany. And I’m finally on my way home! Viaggio su treni sovraffollati attraverso la Germania. E finalmente sto tornando a casa!" Aveva anche detto "La scienza ha parlato chiaramente, ma è stata ignorata. Qualunque cosa accada non ci arrenderemo mai, abbiamo appena iniziato”.
 

 

Quando avevo la sua età, 2 anni in più nel 1968, si diceva in francese " ce n'est qu'un debut continuons le combat " i risultati sono sotto gli occhi di tutti e sono stata anche una testimone di Genova nel luglio 2001.

Su un nostro giornale Il Fatto e l' Ansa si scrive e spiega : "Si è conclusa con un nulla di fatto la conferenza Onu sul clima di Madrid. I circa 200 Paesi hanno segnalato il “bisogno urgente” di agire contro il riscaldamento climatico, ma senza arrivare a un accordo su alcuni punti essenziali. Greenpeace: "Hanno vinto le imprese inquinanti"...

Chiude con due giorni extra la Cop25 a Madrid, la più lunga fra tutte le edizioni. L'accordo alla Conferenza mondiale sul clima si è chiuso con la vittoria dei Paesi vulnerabili (quelli che rischiano di sparire come le piccole isole del Pacifico) rispetto a quelli ricchi sul punto dell'Ambizione: cioè, entro l'anno prossimo questi ultimi dovranno indicare (sarà un obbligo non un'opzione) di quanto aumenteranno gli impegni per tagliare i gas serra. Il 2020 sarà cruciale, quindi, per salvare l'accordo di Parigi.

Attacca Greenpeace, secondo cui i progressi che ci si auspicava emergessero dalla COP25 sono stati "ancora una volta compromessi dagli interessi delle compagnie dei combustibili fossili e di quelle imprese che vedono in un accordo multilaterale contro l'emergenza climatica una minaccia per i loro margini di profitto".

"Durante questo meeting - sottolinea l'associazione - la porta è stata letteralmente chiusa a valori e fatti, mentre la società civile e gli scienziati che chiedevano la lotta all'emergenza climatica venivano addirittura temporaneamente esclusi dalla COP25. Invece, i politici si sono scontrati sull'Articolo 6 relativo allo schema del commercio delle quote di carbonio, una minaccia per i diritti dei popoli indigeni nonché un'etichetta di prezzo sulla natura.

Ad eccezione dei rappresentanti dei Paesi più vulnerabili, i leader politici non hanno mostrato alcun impegno a ridurre le emissioni, chiaramente non comprendendo la minaccia esistenziale della crisi climatica". I governi "devono ripensare completamente il modo con cui conducono queste trattative, perché l'esito di questa COP è totalmente inaccettabile", dichiara Jennifer Morgan, direttrice esecutiva di Greenpeace International.

C'era necessità, afferma ancora, "di decisioni che rispondessero alle sollecitazioni lanciate dalle nuove generazioni, che avessero la scienza come punto di riferimento, che riconoscessero l'urgenza e dichiarassero l'emergenza climatica. Anche per l'irresponsabile debolezza della presidenza cilena, Paesi come Brasile e Arabia Saudita hanno invece fatto muro, vendendo accordi sul carbonio e travolgendo scienziati e società civile". L'accordo di Parigi "potrebbe essere stato vittima di una manciata di potenti 'economie del carbonio'. Da questa COP è tuttavia emerso che ci sono alcune forze positive al lavoro: la High Ambition Coalition durante questa settimana ha offerto un'ancora di salvezza, e i piccoli Stati insulari - conclude l'associazione - si stanno rafforzando di giorno in giorno, mantenendo vivo l'accordo di Parigi".

Eppure il vento soffia ancora, e dobbiamo crederci alla sua potenza, alla gioia che scapiglia e trasmette, a tutte e tutti insieme, qualunque sia l'età e il viaggio che ci rimane da fare.Navigando in acque inquinate agitate e pericolose ma il vento aiuta... la risposta, amico mio, se ne va nel vento,la risposta se ne va nel vento...

Abbiamo appena iniziato. Continuons le combat?

Doriana Goracci

 
Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto
prima che riesca a vedere il cielo?
E quanti orecchie deve avere un uomo
prima che ascolti la gente piangere?
E quanti morti ci dovranno essere affinché lui sappia
che troppa gente è morta?
Per quanti anni una montagna può esistere
prima che venga spazzata via dal mare?
E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa
fingendo di non vedere?

 

 

 

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