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AIDS: test obbligatorio in Grecia per le "popolazioni a rischio"

Il governo greco ha deciso di ristabilire il test HIV obbligatorio per coloro che vengono fermati, anche solo per controlli di routine, dalla polizia. La notizia è passata quasi inosservata ma in Grecia, e non solo, il ripristino di questa norma già in vigore in passato, ha generato non poco clamore.

In effetti un’azione di questo tipo pone nelle mani della polizia una nuova “arma”, che quando era precedentemente in vigore ha fatto sì che gli indagati fossero trattenuti per mesi fino a quando non fossero stati definitivamente assolti dall’accusa di “lesioni fisiche premeditate” ai danni della popolazione.

Ad essere presi di mira sono in particolar modo coloro che fanno parte delle cosiddette “popolazioni a rischio” ovvero prostitute, spesso immigrati e senzatetto, accusati di reato e di trasmissione intenzionale del virus mortale, o per la contaminazione conseguente ad una inadeguata protezione.

Un aumento della contaminazione è stata effettivamente osservata in Grecia dall'inizio della crisi; nella sua relazione del 2012, il (KEELPNO) Centro di Controllo delle Malattie e la Prevenzione ha sottolineato che nel corso del 2012, sono stati segnalati 1.180 casi di infezione da HIV. Il rapporto ha anche annunciato che la prevalenza del virus è aumentato del 22% tra il 2011 e il 2012, e del 58% tra il 2010 e il 2011.

Judith Sunderland, ricercatrice di Human Rights Watch, ha così commentato la scelta del governo greco:

"La decisione presa dal nuovon ministro della Salute è molto preoccupante e viola i diritti delle popolazioni vulnerabili e stigmatizzate. Una scelta del genere ha già illustrato l'effetto controproducente che può comportare sulla salute pubblica. Se il governo ha davvero la volontà di lottare contro l'AIDS e altre malattie infettive, allora dovrebbe concentrarsi sull'accesso alle cure sanitarie e all'informazione pubblica."

 

Foto logo: Noborder Network/Flick

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.5) 27 luglio 2013 17:19

    Terminologia da rivedere...il termine "contaminazione" non mi sembra il più appropriato per parlare di aumento del numero dei contagi dato che indica un pericolo di diffusione indiscriminato con ben poca possibilità di protezione. Vedi Chernoby. 

    La parola utilizzata riporta ad un immaginario di stampo abbastanza discriminatorio, che è quello che si cerca sempre di evitare.. 

    Esiste comunque sempre una corresponsabilità, quando si sceglie di ignorare le misure di precauzione necessarie nei rapporti sessuali.

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