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A Sassari le allegre confidenze con Simona Marchini

Tanti applausi per "Confidential", romanza popolare di musica e poesia. Un monologo che fa scuola e consacra l’amore per la ribalta. 

E’ stato un nuovo successo, il terzo appuntamento della rassegna teatrale Voci di Donna 2009, allestito da Cooperativa Teatro e/o Musica e andato in scena lo scorso venerdì 25 settembre al Teatro Civico di Sassari. Un elegante salotto, pieno di spettatori distesi e rallegrati, in piena sintonia con la Notte Bianca che ha riversato nel centro storico centinaia di sassaresi, al congedo da un’estate cittadina ricca di eventi. Sul palco, protagonista della serata, Simona Marchini, vera femme fatale in un esilarante monologo di parole e musica. 

Il suo "Confidential", iniziato pochi minuti dopo le ventuno, è un racconto autobiografico segnato da un filone tragicomico che ne accentua gioie e dolori, grazie alla costante cadenza romanesca, cifra elegante di una rappresentazione seria, popolare, mai banale. Accompagnata al piano dal Maestro Andrea Bianchi, pronto a spezzare i capitoli orali con opportuni respiri musicali, spesso ispirati da un sogno rivelato dalla protagonista: l’opera classica.

L’attrice romana è lo spettacolo. Da sola conduce un contenitore fiabesco, ispirato dall’esperienza del vissuto personale e arricchito dagli incontri artistici della carriera con autori e grandi personaggi italiani. Così, fra le confidenze di aneddoti della famiglia (le esperienze con mariti poco fedeli ed una suocera napoletana più che ingombrante) si contaminano interpretazioni magistrali di Trilussa, pose indimenticabili della sua "Iside" e ricordi affettuosi verso mentori illustri: Don Lurio e Renzo Arbore su tutti.


Una finestra importante per "La Traviata" e citazioni del "Rugantino", confessano senza pudore, la grande passione della sua vita: l’opera. Distillata nel suo stile in ribalta, grazie e soprattutto all’eredità dei suoi genitori, veri melomani.

Dall’esperienza privata (il grande attaccamento alla figlia), la maternità, i sentimenti intimi, sono depurati dagli aloni dolorosi o indicibili. Grazie alla mima sorniona ed alla parodia ironica: un sorriso abbondante, spesso preludio ad una grassa risata (del pubblico) che non nasconde un sospiro profondo, un dolore sopito. “Non è andata male” è l’intercalare in scena. Assolutamente, è andata benissimo. Il bis dedicato a Marilyn Monroe congeda il pubblico.

L’ovazione è lunga e meritata per una grande signora del teatro italiano. 

 

 

 

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