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A Portotorres una storia d’amore e di fegato con Francesco Abate

Francesco Abate ha presentato il suo ultimo romanzo “Chiedo scusa”. Calorosa accoglienza per l’inaugurazione della nuova Koinè.

“…Nessuno ci chiede mai scusa per quello che stiamo patendo…”. L’ossimoro di Francesco Abate chiude un incontro conviviale, ovvero familiare, come ribadito dallo stesso autore che, con un robusto aperitivo etnico (immancabili vermentino e salsiccia), si affranca dai tradizionali lanci letterari. Succede nel primo sabato di ottobre a Portotorres, gradevole appendice della tarda estate settembrina. Il giorno prefestivo e l’ora prossima al pranzo non evitano una folta presenza di lettori e la calorosa accoglienza, riservata allo scrittore (giornalista per l’Unione Sarda) cagliaritano.

“Chiedo scusa” (Einaudi) è nato da una storia vera, quella del suo autore che ha scelto di raccontarla a quattro mani con un suo vecchio amico, l'attore Valerio Mastandrea che per questo impegno extra-cinematografico ha scelto lo pseudonimo Saverio Mastrofranco.

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Con il sindaco.
Abate con B.Scarpa.

Nella nuova libreria Koinè di Aldo Addis (da meno di un mese ha raddoppiato nel centro turritano il brand letterario della casa madre sassarese) Francesco Abate è al centro di un salotto amicale. Proprio la dimensione familiare, intima nella vicenda narrata, è il corollario della reunion che Abate ha ripetuto in serata a Sassari e nei prossimi giorni presso abitazioni private. La presentazione di un libro in una casa, fra amici o parenti, (con uno spazio idoneo ad accogliere una o più decine di ospiti), ricalca il concetto di “house concert”, in voga per appuntamenti elitari di spettacolo e musica, spiega l'autore. “..Questa formula può essere utilizzata per questo libro dove la storia, intima e personale, va raccontata guardandoci negli occhi e sentendoci nella stessa barca..”.
 
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Approfondimenti.
Gli autografi.

 
Non partendo da una presunzione auto biografica, la vita di Valter, protagonista del romanzo, è la vita riflessa, autenticamente romanzata dello stesso Abate. Da qui il facile e divertente neologismo del proprio “Valter – ego” attribuito allo scrittore. Che riesce a trasmettere la propria esperienza privata, segnata in un percorso di sofferenza e malattia, giungendo ad un esito di gioia e piacere. Valter è un bambino di due anni che si ammala insieme al papà di ventinove. Questa simbiosi patologica li accompagnerà in un percorso dove le principali tappe adolescenziali del fanciullo saranno vissute nell'andirivieni delle visite in ospedale. Sino ad un bivio importante, fissato dai progressi clinici determinanti, nel campo dei trapianti d'organi. Nel momento apicale della dolorosa scelta, il padre deporrà le armi della lotta e rifiutando l'intervento, incontrerà la morte prematura a 53 anni. Opposta la strada per il figlio Valter che dalla morte di una giovane madre, riceverà il nuovo fegato, assimilabile al cuore di una nuova vita.
Dalla conquistata guarigione partono le “scuse” di Valter per i propri vicini della vita quotidiana, proprietari di un dolore molto più grande rispetto al proprio, giudicato infinitesimamente più piccolo. “A fronte del trapianto, c'è sempre un sacrificio umano, una scelta etica, compiuta nella maggioranza dei casi dalle giovani donne”, conclude Abate, giustificando il tono raccolto, scelto per presentare pubblicamente un'esperienza privata. Apparentemente assimilabile ad una storia di dolore e sofferenza che tramuta il passaggio dalla morte alla vita e lascia una promessa: “..in questo libro si ride tantissimo..”. Sorride talvolta anche la Sardegna alla scuola del neo realismo letterario che non soffre certo nel ricambio generazionale. Grazie ad un legame che negli ultimi anni si è consolidato nelle scuole dell'isola premiando l'oscuro e tenace lavoro di tanti insegnanti. Se i frutti di questo speciale rapporto esportano in continente le storie firmate Murgia, Soriga, Agus, Abate, i motivi non saranno casuali. Ancora il prossimo venerdì otto ottobre, un fine maestro di questa filiera incontrerà i ragazzi del liceo scientifico turritano prima dei suoi lettori in libreria: Marcello Fois presenterà la sua “Stirpe”. L'isola si svela e ci avvicina. 
 
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In libreria.
I lettori di Abate.

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