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A Hong Kong nessuna veglia per il massacro di Pechino di 33 anni fa

A Hong Kong persino accendere una candela per ricordare il massacro di Pechino del 1989 è diventato un reato.

Per tre decenni, dal 1990 al 2019, la popolazione dell’isola era scesa in strada alla vigilia del 4 giugno, per ricordare le vittime di Tiananmen. Ogni anno, la principale commemorazione mondiale si era svolta proprio lì. Questa volta, niente.

Nel 2020, col pretesto della pandemia, le celebrazioni sono state annullate. Poi è entrata in vigore la draconiana legge sulla sicurezza nazionale, che ha reso Hong Kong un deserto dei diritti umani proprio come la Cina continentale, dove ricordare le migliaia di vittime e di arresti di 33 anni fa è impossibile e dove ogni tentativo per chiamare le autorità a riconoscere il loro operato e a risponderne è finora risultato vano.

L’Alleanza per Hong Kong, il principale tra gli organizzatori delle commemorazioni dal 1990 in poi, è stata costretta allo scioglimento nel settembre 2021 e molti suoi dirigenti sono in carcere.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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