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35 mesi... Il Governo - per ora - non cadrà

35 mesi. Un lasso di tempo che, a seconda di ciò che definisce, può essere molto o pochissimo nell’esistenza umana. A 35 mesi un bimbo ha imparato a camminare e riesce a dire frasi di senso compiuto. A modo suo.

A 35 anni, un uomo può considerarsi adulto. E se un tempo a questa età si era già capo famiglia e genitore, sempre più spesso oggi a 35 anni si abita ancora coi genitori. O con un gruppo di colleghi di università. Tutti fuori corso.

35 mesi di carcere è la pena media inflitta nel nostro Paese. Tanto, sono pochissime - quasi rare - le persone che subiscono realmente pene di tempo maggiore. Ma è un lungo periodo della vita, in questo caso ed in ogni senso.

E 35 ancora, sono gli anni che un attuale lavoratore deve attendere per vedersi erogare uno sputo di pensione. Per ora. Perché dovrete prepararvi al fatto che, presto nessuno più avrà diritto alla pensione: ci stanno pensando in maniera approfondita e seria, i nostri politici.

Ci sono poi, 35 mesi sui cui si dibatte da decenni. E’ quel lasso di tempo – in questo caso brevissimo – dopo il quale un Deputato ottinene il vitalizio, da non confondere con la Pensione, che giungerà anch’essa una volta raggiunti i limiti di età.

E c’è un’altro numero 35, relativo agli anni di professione di un Magistrato. E’ la base da cui parte lo stipendio di un qualsiasi Parlamentare appena eletto. Sì: percepiscono in un batter d’occhio l’equivalente – mensile – di ciò che un Magistrato percepisce dopo 35 anni di lavoro.

35 mesi. 35 anni. Un batter d’occhio. Una vita intera.

O una legislazione: un po' oltre la metà di un normale percorso di un qualsiasi Governo nostrano.

L’attuale Governo Berlusconi è stato eletto il 15 Aprile 2008. Due anni e cinque mesi. 29 mesi in tutto. Il Governo – per ora – non crollerà. Non può crollare. Nessuno dei Politici che conosciamo può avere in animo di perdere questi sei mesi ancora di Governo e veder volatizzare un così dorato vitalizio.

E’ già avvenuto. Altri Governi in crisi sono stati destituiti da nuove elezioni, ma rispettando religiosamente non i tempi della vita politica e civile con conseguenti criticità, bensì i famosi 35 mesi, così da dare a tutti – destra, centro o sinistra che sia – la dorata buon'uscita a vita.

Nel frattempo, mentre tutto il nostro parterre politico continua a fare a pezzi la nostra economia, facendo lievitare mostruosamente il debito pubblico e senza mai almeno parlare di voler alleggerire un po' le spese della politica, la gente comune langue. Si dibatte. Non ha diritti di vita equa. Ha al massimo, una speranza di vita, così come si dice ora. Ma nessuna speranza di potersi permettere di vivere degnamente. Almeno, per una larga parte di cittadinanza.

I Governi progettano manovre finanziarie che colpiscono le fasce deboli. Scandalo! Macché: lo scandalo è che oltre al danno – di tagli a finanziamenti fondamentali per i cittadini - si deve pure sopportare la beffa di sapere che – puntualmente – ogni mese noi tutti paghiamo incredibili somme ad ognuno dei circa 1.000 parlamentari attualmente esistenti nella nostra struttura politica.

Ed anche, che continueremo a versare oboli per tutta la durata della vita di ognuno di essi. Che di governo in governo, cambiano nomi e si aggiungono ad altri nomi che continueremo a sostenere economicamente a fronte di... Nulla.

Eh sì, perché a ben guardare, cosa produce questo scarso migliaio di persone?

Scandali, inciuci, speculazioni, votafaccia, leggi ai danni dei cittadini, vessazioni ai danni della comunità civile. E li paghiamo pure. Puntualmente e riccamente.

Il governo attuale non cadrà. Non prima di altri sei mesi. Ne sono certa. Se così non dovesse essere, sono anche certa di un’altra cosa: per allora, avranno legiferato in tempo utile per far sì che i vitalizi vengano erogati dopo un numero di mesi minore. Alla faccia di tutti.

Quei tutti – i cittadini italiani – che ancora stanno sopportando sulle loro spalle, le angherie di un Sistema ormai esploso. Ma che a quanto sembra, non ha sortito danni utili a nessuno.

Non c’è troppo da argomentare, quando si riflette su come diavolo si possa mai migliorare le sorti dell’Italia. Basta riflettere su queste aberrazioni, per iniziare il cammino. Che può essere irto solo di grandi soddisfazioni. Per chi la vita la guarda sempre dal basso.

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