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 Home page > Attualità > Società > 25 novembre 1970: nasceva Eluana Englaro

25 novembre 1970: nasceva Eluana Englaro

Buon compleanno Eluana.
Condoglianze a tutti noi.
 
Qualche giorno fa Eluana Englaro avrebbe compiuto 40 anni.
E si è tornati – seppur brevemente, sottovoce e in fretta – a discutere sui giusto/sbagliato delle scelte prese dal padre.
 
Mercoledì scorso a Piacenza è stato nuovamente rappresentato lo spettacolo curato e interpretato da Luca Radaelli con la collaborazione di Beppino Englaro.
Mentre il dibattito sul ‘testamento biologico’ e ‘il fine vita’ lancia proprio in queste settimane alcuni vagiti isolati.
 
I primi dieci mesi del 2010 sono stati molto silenziosi in proposito. Su Eluana Englaro dopo due anni d’un fitto parlare si è risolto tutto tacendo. Sulle carenze legislative in materia di ‘disposizioni individuali sul fine vita’ sembra essersi aperta una voragine. Chi sa a che punto siamo? Tutti e nessuno. Forse perché il punto è morto, evidentemente.
 
Il 2010 è sicuramente l’anno di molto altro, per carità.
Ma di quegli interventi normativi che parevano prossimi, ormai dati per fatti, vicini all’ufficializzazione e all’operatività, mentre il corpo di Eluana trascorreva le sue ultime ore respirando; di tutto quel dire, promettere, enumerare, oggi non se ne trovano tracce. Non che le proposte di Legge tenessero conto delle libertà individuali di ogni cittadino, ogni mente, ogni corpo, ogni fede. Ma erano comunque un passo, un movimento, qualcosa. Oggi non abbiamo più neanche quello.
 
Oggi, il fine vita si risolve esattamente come nei decenni passati. Senza rumore. Affidandosi a personale medico e parenti. Aspettando.
 
Il 15 novembre, poi, la puntata diVieni via con me’ con ospiti (tra gli altri) Beppino Englaro e Mina Welby e la nuova mania degli elenchi a rimbalzare e vivere anche dopo i titoli di coda.
 
Elenco delle cose di Eluana che i suoi genitori hanno sempre saputo di lei
(legge Beppino Englaro)
  1. Il suo desiderio di libertà rispetto a tutto quello che lei avvertiva come violenza. Chi non l’ha mai conosciuta forse non lo potrà mai comprendere
  2. Eluana conosceva nello specifico la condizione che la sorte le ha poi riservato
  3. Il suo “NON A ME, RICORDATEVELO” non poteva non essere rispettato fino in fondo.
  4. Eluana era una giovane consapevole e informata con idee e principi personali molto chiari riguardo la sua vita
  5. Il rispetto verso sé stessi e gli altri era nel DNA di Eluana.
  6. Mai avrebbe voluto vivere senza priva di coscienza e mai avrebbe tollerato la continua profanazione del suo corpo
  7. Noi genitori le abbiamo dato solo voce: se avesse potuto esprimersi, lo avrebbe fatto lei.
 
Elenco di alcuni principi di diritto sanciti dalla Corte di Cassazione proprio in seguito alla vicenda di Eluana Englaro
(leggono Fabio Fazio e Beppino Englaro)
  1. Il rappresentante legale deve decidere non “al posto dell’incapace”, né “per l’incapace”, ma “con l’incapace”, ricostruendo la presunta volontà del paziente incosciente prima del cadere in tale stato.
  2. Il consenso informato costituisce legittimazione e fondamento del trattamento sanitario. Senza il consenso informato l'intervento del medico è sicuramente illecito anche quando è nell'interesse del paziente.
  3. Non è attribuibile al medico un generale “diritto di curare” a fronte del quale non avrebbe alcun rilievo la volontà dell'ammalato
  4. Il rifiuto delle terapie mediche, anche quando conduce alla morte, non può incontrare un limite e non può essere scambiato per eutanasia. Tale rifiuto esprime piuttosto la scelta dell'ammalato che la malattia segua il suo corso naturale.
  5. Va rispettata la persona che ritiene di poter essere tenuta in vita artificialmente. Allo stesso modo va rispettata la persona che ritiene di non poter accettare una vita priva di relazioni con il mondo esterno.
  6. Chi versa in stato vegetativo è a tutti gli effetti persona in senso pieno, che deve essere rispettata e tutelata nei suoi diritti fondamentali."
 
Assieme alle ormai consuete bufere scatenate da ‘Vieni via con me’, dopo il 15 novembre irrompono le reazioni dei gruppi pro-vita, le furiose richieste che venga rispettato il diritto di ‘replica’. D’improvviso, risentire le stesse parole che in altri anni hanno rimbalzato tra schermi, tastiere, pagine e corpi, d’improvviso prudono, urticano, c’è bisogno di smentire, sostenere le ‘altre’ tesi, risvegliare il demone della contrapposizione, riequilibrare l’assetto buoni-cattivi smosso dalle parole, dalle voci che per dieci mesi sembravano invece perse, in esilio.
 
Aldo Grasso oggi (27 novembre 2010) su Il Corriere della Sera avanza una richiesta (retorica) che non enuncia nulla di nuovo: il potere concreto, tangibile, del successo, dell’audience. Ma anche il peso specifico del silenzio mediatico che impedisce a voci, posizioni, credi di farsi ascoltare (salvo poi reclamare un diritto di 'replica' giustificato dalla rottura del silenzio operata dall'onnipotente successo).
 
“Tuttavia, c'è da chiedersi una cosa: se la trasmissione avesse avuto uno scarso seguito di audience, si sarebbero elevate così tante voci a esigere il diritto di replica? L'animosità con cui molti reclamano una presenza in video non deriva forse dallo strepitoso successo che la trasmissione ha avuto? E come mai, in tanti anni, politici e professionisti che adesso si schierano nella battaglia non sono mai riusciti a fare una trasmissione che desse degnamente voce a quanti ora la reclamano? Penso soprattutto agli autori, ai presentatori, ai dirigenti che su Raiuno e Raidue si proclamano cattolici, a parole, ma da tempo immemorabile sono fortemente impegnati in programmi di vergognosa banalità, capaci solo di lavarsi la coscienza in mille modi.”
 
In tutto questo resta devastante l’incapacità tutta italiana di affrontare uno dei passaggi del vivere tutelando maggioranze e minoranze, riconoscendo le libertà individuali e ogni possibile etica, fede, morale, e credo che sia politico o meno.
 
In Italia i corpi affrontano il fine vita ogni giorno esattamente come in ogni altra parte del mondo.
Ma non le menti.
Non i gesti.
 
 
 
Fonti
 
Su Il Giorno di Lecco: In piazza Cermenati per ricordare Eluana Englaro
Su Piacenzasera.it: Beppino Englaro a Piacenza per lo spettacolo dedica a Eluana
Su Superando.it: Testamento biologico, due voci a confronto.
Su Repubblica: Fazio e Saviano contro il Cda “Non ospitiamo il gruppo pro-vita”
Su Il Corriere della Sera: Tv, le ragioni di Fazio e Saviano e un utile gesto di sensibilità.
 
 
 
 
Immagine: foto di André Kertész, Underwater Swimmer, 1917

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