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11 novembre 1940 - La battaglia di Taranto

Cosa possiamo imparare da una sconfitta di circa settantanni fa?

Nella notte tra 11 e 12 novembre 1940, la Flotta italiana alla fonda nel porto di Taranto, fu gravemente danneggiata dalla Royal Navy. Ventuno aereosiluranti, lanciati da una portaerei a cento miglia dal porto, attaccarono 6 navi da battaglia, 8 incrociatori, cacciatorpedinieri, navi appoggio e bastimenti. Dopo circa un’ora e mezzo di battaglia, gli inglesi persero solo due aerei, mentre gli italiani ebbero una nave da battaglia affondata e tre gravemente danneggiate, oltre a 57 morti e 580 feriti.

I motivi di una sconfitta tanto grave furono:

- sottovalutazione dell’importanza degli aereosiluranti nelle battaglie navali, da cui poi discendono tutte le altre a seguire;

- assenza del radar, per cui gli aerei erano avvistati da proiettori;

- i palloni di sbarramento erano stati qualche giorno prima strappati dal vento e non erano stati sostituiti in quanto mancava l’idrogeno;

- a causa della scarsità di materie prime, le reti antisiluro erano poche e coprivano solo la metà dell’imboccatura del porto;

- i cannoni antiaerei erano pochissimi;

- per volere dei comandanti, le reti antisiluro erano state collocate lontano dalle navi onde consentire loro di salpare in fretta, ma in questo modo i siluri, una volta lanciati, non incontrarono ostacoli.

Tutta questa serie di errori di valutazione e carenza di mezzi di allora, non vi ricordano errori recenti e quella cronica mancanza di fondi sempre presente in tutte le odierne iniziative?

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