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Vent’anni dopo: Liverpool ricorda la strage di Hillsborough

Steven Gerrard, capitano e anima del Liverpool, aveva chiesto all’ Uefa nelle scorse settimane di non far giocare alla sua squadra il ritorno dei quarti di finale di Champions League il 15 aprile, data che coincide con il ventennale della strage di Hillsborough in cui morirono 96 tifosi reds.

Quel giorno del 1989 anche a Gerrard, che aveva appena otto anni, arrivarono da Sheffield le tragiche notizie che gli disturbarono il sonno. Ma per lui e la sua famiglia il vero dolore arrivò il mattino seguente: nella strage aveva perso la vita anche Jon-Paul, 10 anni, la più giovane delle vittime, nonché cugino dell’attuale capitano del Liverpool.

Ma cosa successe esattamente? Il 15 aprile del 1989 era in programma alle 15 la semifinale di Fa Cup tra Liverpool e Nottingham Forest. Una gara che si giocava in campo neutro. Lo stadio scelto fu Hillsborough, casa dello Sheffield. La gara, a causa anche dell’esclusione dalle coppe europee delle formazioni inglesi, decisa dopo la strage dell’Heysel, aveva un’importanza incredibile: era l’unica coppa per le squadre inglesi oltre al campionato. Quel pomeriggio Sheffield venne presa d’assalto dai tifosi del Liverpool, a cui era stata assegnata la "Leppings Lane", settore a sinistra della tribuna centrale. La zona dello stadio riservata ai reds possedeva però solamente sei ingressi, rispetto agli oltre sessanta del settore riservato ai tifosi del Nottingham Forest. Ciò non rese, fin dall’inizio, fluido l’accesso del pubblico verso gli spalti. Quando, quindi, a mezz’ora dall’inizio dell’incontro, molti tifosi del Liverpool si resero conto di non riuscire a entrare in tempo, iniziò a crescere tra i supporters un malumore che spinse la polizia ad aprire il "Gate C", un grosso cancello d’acciaio posto all’ingresso di un tunnel che conduceva all’interno della Leppings Lane e agli ingressi laterali. La mossa risultò azzardata. In pochi minuti una folla di 5mila persone si trovò all’interno dello stadio e riempì improvvisamente oltremisura la Leppings Lane, provocando il disastro. I tifosi che già si trovavano all’interno dello stadio furono spinti verso le recinzioni laterali e le pareti e schiacciate contro queste: la stessa sorte accadde agli sventurati che si trovavano ancora nel tunnel del Gate C. La polizia, ossessionata dal pericolo hooligans e dal tentativo di evitare l’invasione di campo e un eventuale scontro con i tifosi del Nottingham, in un primo momento impedì la fuga degli spettatori sul campo.

La partita durò solo 6 minuti, quando ci si rese conto di quanto stava accadendo. Morirono 96 tifosi, 766 rimasero feriti.

Dopo quei fatti il governo inglese istituì una commissione presieduta dal giudice Peter Taylor. Venne redatto il "rapporto Taylor" che portò alla trasformazioni di tutti gli stadi inglesi: tra le riforme più importanti introdotte ci fu l’obbligo per tutti gli stadi della Football League inglese e della Football League scozzese di prevedere soli posti a sedere da riservare a tutti gli spettatori muniti di biglietto. Il rapporto si espresse anche in materia di vendita di alcolici negli stadi, barriere metalliche, cancelli, tornelli e prezzi dei biglietti.

I fatti di quel tragico pomeriggio primaverile sono ancora intatti nella mente di Gerrard:” Ogni volta che scendo in campo penso a Jon-Paul. E’ difficilissimo vivere e fare il calciatore sapendo che tuo cugino ha perso la vita proprio durante una partita di calcio. Sento un dovere morale nei suoi confronti e nei confronti di tutta la nostra famiglia che non mi ha mai ostacolato, anche se vedermi in campo riapre ogni volta una terribile ferita". Mercoledì, giorno del ventesimo anniversario, Steven Gerrard sarà lì, con i compagni di oggi e le leggende di allora, a ricordare quel drammatico giorno che ha cambiato la storia del Liverpool e del calcio inglese.

I tifosi del Liverpool ricordano i 96 morti, con una commemorazione molto toccante che ha luogo ogni 15 aprile nella curva “Kop” dello stadio di Anfield Road, la loro tana. Qui l’orologio è sempre fermo alle 15.06, ora del fischio di sospensione di quella tragica partita.

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