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Università aperta a tutti o solo per i Baroni?

Quella sporca legge sul numero chiuso per entrare nell’ateneo sognato.

Volevo fare il medico da grande - racconta Michele 19 anni di Roma. Per motivi di sicurezza e di tutela nei confronti del ragazzo non diremo il suo vero nome, ma basta farsi un giro nelle università in questi giorni e interrogare uno qualunque dei tantissimi ragazzi che tentano di iscriversi per capire che tira una brutta aria e che le storie ’’ sporche ’ abbondano. Si parla anche di test a pagamento per poter cercare di diventare, da grande, un medico, circa 2500 euro. Senza raccomandazioni o dietro ’’ lubrificanti ’’ pagamenti solo una matricola su 15 entra e il numero dei candidati per medicina a Roma raggiunge il tetto dei 12 mila.

Il giornale ’’Il Tempo’’ scrive: - "Parenti e amici pronti ad aiutarti gratis, gli stratagemmi per superare il muro delle selezioni, finiscono per diventare business, con un finto candidato che darà la soluzione giusta alle 80 maledettissime domande a risposta multipla dietro compenso. Ma lo studente navigato di 24 anni di Menfi, Agrigento, e l’aspirante matricola di 18, sono stati smascherati e denunciati dagli agenti del commissariato Università La Sapienza diretti da Ornella De Santis. Tutto comincia con la falsificazione del documento d’identità del diciottenne. Per far sostenere la prova d’ammissione a chi su quei banchi ci era già passato e il test l’aveva superato. Con la ricompensa di 3 mila euro. Ma la commissione se n’è accorta e ha chiamato la polizia. Le indagini, con verifiche anagrafiche al Comune di Menfi che ha rilasciato il documento d’identità all’aspirante studente, hanno permesso di accertare l’alterazione del documento, il cui timbro a secco era stato apposto con un chiodo, visto che la foto sul documento presentato alla commissione era diversa da quella apposta in calce al documento genuino rilasciato dal Comune".

 

La domanda che accomuna un poco tutti questi ragazzi è: ma in Italia è davvero un diritto aperto a tutti l’istruzione? È davvero ’’ democratico ’’ il numero chiuso?

Cosa dire poi delle continue segnalazioni o vere denuncie sul giro d’affari che si cela dietro il test d’entrata? I figli di un primario o di un parlamentare o di chiunque rientri tra l’elite o l’alta borghesia, anche loro si vedono chiudere le porte degli atenei?

La storia della massoneria che ’’comanda" e detta legge all’interno delle università è davvero solo una ’’storia’’ ?

Cosa dire dei finanziamenti a favore delle università private, aperte solo a ’’certi’’ ragazzi, dove ogni difficoltà viene appiattita, dove non esistono giornate buie ma sole e sole e ancora sole.

Dove i test son solo una scocciatura da sbrigare, dove poco contato i voti agli esami o avere una laurea con 110 e lode poiché il loro futuro è tutto in discesa. Dove gli ostelli o il mantenimento o i libri di testo non preoccupano altre formalità, dove la Gelmini non entra e non impone come invece fa con i precari o gli studenti meno illustri, la loro pecca è quella di essere ragazzi italiani che sognano un futuro degno ma che non hanno ne santi ne eroi in paradiso. Laurearsi è un diritto, un dovere una necessità che spesso profuma di riscatto sociale e che rende orgogliosi genitori ignari dei traffici zozzi. Le università private, le illustri università che solo per esserci entrato già sei uno che conta qualcosa in più! Se poi sei un ’’barone’’ conto in banca e laurea li hai già in tasca nel momento stesso in cui emetti il tuo primo vagito.

In questa Italia masticata e risputata i diritti sono solo una parola che addolcisce i lineamenti di chi la pronuncia ma per chi quei diritti li pretende allora i lineamenti diventano duri come quelli di una leonessa che vede i propri cuccioli minacciati di morte. Anche questa brutta storia si unisce all’elenco delle emergenze italiane, anche questa storia è un richiamo all’amor civile e alla insorgenza. Del resto cosa serve sfornare dei buoni dottori visto che anche le malattie sono un argomento da business, visto che il vaticano non permette la ricerca scientifica, visto che c’è chi, pur di stringere appalti con le case farmaceutiche certe malattie se le inventa, visto che costruiamo inceneritori tossici e gridiamo al nucleare cancerogeno, a che servono i medici quando una classe politica spera di non vederti giungere all’eta della pensione.

A cosa servono gli avvocati se le leggi non vengono applicate, se esiste l’indulto, l’immunità e il lodo Alfano. A cosa servono i commercialisti, i ricercatori e tutto il resto quando in Italia esiste solo una legge e regola, l’arroganza dei poteri forti.

Commenti all'articolo

  • Di HNYTO (---.---.---.191) 6 settembre 2009 11:39

    REVOLUTION the only solution
    the armed response of an entire nation
    REVOLUTION
    the only solution
    we’ve taken all your shit
    now it’s time for restitution!!!!


  • Di stefano parlamento (---.---.---.149) 6 settembre 2009 12:10

    Sono un giovane medico, entrato a Medicina tra l’altro nell’anno in cui a Palermo erano state aperte le buste con i quiz prima dell’esame (quindi sensibilizzato all’argomento), e ogni anno in corrispondenza dei test di ingresso sento levarsi grida secondo cui l’esame d’ingresso non sarebbe democratico, eccetera eccetera. Mi viene ogni volta, amaramente da sorridere.
    A parte che penso sia evidente che, se come scrive Roberta, solo a Roma ci sono 12000 richieste per entrare, sarebbe un po’ difficile garantire a tutti una formazione adeguata senza una selezione all’ingresso (come ci entrano 12000 studenti in un ospedale per fare i tirocini?come si fa a seguire una lezione?e per gli esami?facciamo la scuola di medicina on-line?). Detto questo però è vero, a mio avviso, che un esame del genere non può selezionare chi è più adatto a fare il medico, ed è anche vero che probabilmente, come spesso accade nei concorsi pubblici italiani, a ferree regolamentazioni per difendere equità e trasparenza non corrisponde una garanzia totale per i meritevoli (ci tengo peraltro a precisare che io non ricordo di aver pagato nessuno per entrare, ne sono uno dei tanti casi di trasmissione ereditaria di camice bianco).
    In definitiva purtroppo penso che questo benedetto esame andrebbe migliorato per contenuti e domande (che siano almeno un minimo inerenti alla futura professione), e andrebbe fatta una classifica nazionale in cui il primo sceglie la facoltà che più gli aggrada e poi a scendere il secondo eccetera. Questo limiterebbe almeno un po’ le possibilità di accordi e strategie mafiose.
    Ma concludo dicendo che purtroppo i problemi grossi e vergognosi che riguardano la formazione del medico e quindi, direttamente la salute dei pazienti, arrivano e peggiorano dal giorno in cui medici si inizia a diventare. Volete davvero interessarvi a scandali riguardo a chi si prenderà cura di voi? andate a vedere per esempio cosa succede negli esami di ingresso alle scuole di specializzazione, andate a scavare nei rapporti tra sanità politica e università, nel sistema di formazione medica in generale, alberi genealogici dei professori inclusi, interrogatevi più razionalmente sulle cause che portano i medici a sbagliare, non accontentatevi insomma di facili denunce che non scalfiscono altro che la superficie di un sistema che di falle ne ha spesso ben oltre i limiti accettabili. Consiglio a questo proposito una lettura:

     "La casta bianca", P.Cornaglia Ferraris, Mondadori
    il sito della associazione dell’autore: www.camiciepigiami.org
    e magari il sito di uno dei migliori cardiologi italiani, www.beatoporco.it
    Buona giornata.

     




  • Di verygood (---.---.---.62) 6 settembre 2009 13:37
    Glaros - scrittura creat(t)iva

    Accennavo giusto ieri sera a Gianni Vattimo, intervenuto a Civitanova Alta nel quadro della bella manifestazione Tutto in gioco, la questione dei dottorati ’prefabbricati’ ai quali all’epoca mi sono stufato di partecipare. A Vattimo ho anche ricordato l’altra questione di cui si trova traccia, oltre che sul mio ultimo articolo su AgoraVox, ancora in fase di redazione, anche su 209.85.129.132/search , sottolineando altresì in tal senso il dato politico relativo, alle elezioni amministrative del giugno 2009, nelle quali la lista civica a cinque stelle di Beppe Grillo, è divenuto quinto partito locale, superando l’IDV. Anche di questa ’materia’, oltre che sull’altra di cui al mio articolo www.agoravox.it/La-materia-di-Dio.html , discuterò nei prossimi giorni con il Prof. Mauro Gallegati, docente di economia e neo consigliere comunale ad Ancona.

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