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Tutte le cose che una donna non può fare. Su Linkedin, anche l’ingegnere

Esistono un sacco di cose che, secondo i vigenti stereotipi, una donna non può fare o essere.

Una donna sicuramente non è capace di parcheggiare una macchina, ama parlare dei 1001 modi esistenti di smacchiare le mutande sporche del proprio uomo, non si interessa di sport, poco deve sapere di politica, deve essere dedita alla famiglia e soddisfare le voglie del proprio compagno senza possedere anche lei fantasie erotiche, ha bisogno di tablet creati ad hoc per lei e addirittura necessita di penne più morbide al tatto e piene di strass, perché è risaputo come tutte le donne amino il rosa e gli strass, pensate che se si fanno giocare le bambine sin da piccole con costruzioni –rigorosamente- rosa queste diventeranno ingegnere!

 Se poi alla parola donna si aggiunge l’aggettivo "bella", la lista delle cose che una donna non può fare aumenta a dismisura: una bella donna è sicuramente stupida e utilizza la sua bella presenza per essere socialmente accettata; una bella donna che occupa un posto di rilievo lo ha sicuramente ottenuto elargendo prestazioni sessuali ai suoi vari capi; le belle donne non posso essere ingegnere perché quest’ultime devono essere brutte.

Ed è quest’ultima affermazione che in questi giorni è ribalzata nei vari social e siti di news.

LinkedIn, noto social network impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali, ha ritenuto un annuncio fasullo, cancellando la relativa candidatura, poiché la ragazza che dichiarava di essere ingegnera è risultata essere troppo bella. La vittima di questo brutto scherzo è Florencia Antara. Fortunatamente la scelta di LinkedIn è stata ritenuta sessista dal team di TopTal, il sito che si occupa di ingegneria del web e che aveva postato l'annuncio, e il social network ha fatto marcia indietro parlando di un "fantomatico errore" e reintegrando gli annunci respinti.

Leggere un’affermazione del genere desta ilarità, soprattutto per chi come me è laureata in ingegneria e non ha visto tutte queste ragazze brutte in giro per la facoltà.  È come quando si legge che tutte le femministe che chiedono pari opportunità o che si lamentano del continuo uso del corpo femminile a scopi di marketing sono delle invidiose, brutte, frigide e pelose (ma qualcuno le ha mai viste in faccia questi abomini della natura prima di giudicarle?).

Insomma, essere una bella donna è un pregio quanto una condanna, poiché ti viene data in automatico l’etichetta di stupida ed incapace.

Vedere perpetrare questi stereotipi da piattaforme internazionali è davvero deludente. Possibile che questi stereotipi siano così radicati? Stereotipi assurdi che vogliono una bella donna incapace di utilizzare il proprio cervello. Possibile che al fine di ricoprire determinati ruoli e posti siano richieste determinate caratteristiche fisiche?

La professoressa di matematica è sicuramente una zitella acida piena di gatti, quella di arte una persona un po’ eccentrica capace di indossare scarpe diverse fra di loro, l’ingegnera deve essere brutta, la segretaria avvenente sicuramente ci prova con il proprio capo, ecc…

Sapevo che quando una persona si iscrive all’università, in base alla facoltà scelta, deve in seguito sostenere dei test di ingresso, ma nessuno mi aveva ancora informato che per entrare erano richieste determinate caratteristiche fisiche.

Immagino già i nuovi bandi: possono iscriversi alla facoltà di ingegneria le ragazze ritenute poco attraenti, le belle non verranno ritenute idonee. Ecco a cosa servono le fototessere richieste all’iscrizione!

Pin@ 

 

Foto: Evil Erin

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.129) 7 agosto 2013 13:36

    in compenso tempo fa cercavano una lavapiatti DONNA e soprattutto di BELLA PRESENZA... potrebbe provare lì, chissà.

  • Di (---.---.---.254) 7 agosto 2013 15:17

    All’università c’era una bellissima ragazza mia collega di studi che era un genio o una genia, agli ultimi anni me la sono ritrovata tra i professori che mi esaminavano. Ovviamente parlo di ingegneria. Una esperienza pratica vale più di mille parole soprattutto in campo umano. Oltretutto la ragazza era molto gentile. Le voci che se la facesse col tale o tal altro prof c’erano però si diceva che era talmente in gamba che si meritava il posto che aveva in università.

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 7 agosto 2013 23:19

    l’articolo tocca problemi importanti e complessi, ma è superficiale, riduttivo e fuorviante prendersela con gli steoreopiti.
    Fuorviante, perchè non è importante se gli stereotipiti siano validi o meno.
    Certamente, le suffragette non erano quasi mai "belle" secondo i canoni di bellezza della "belle epoque", ma che c’importa? forse per questo sarebbe stato sbagliato che anche le donne avessero diritto di voto? O lo si sarebbe dovuto dare alle "belle" o "bone" e negarlo alle "racchie"?
    Certamente, le prime donne al volante erano meno abili dei coetanei maschi, ma che ce ne importa se le statistiche affermano che oggi le donne hanno molti meno incidenti degli uomini?
    da ciclista ci aggiungo che purtroppo lo stereopito del maschio guidatore prepotente è oggi pesantemete soppiantato da pericolose guidatrici prepotenti (giudizio che però non incide sulla maggioranza di guidatori/trici).
    Che una quota non trascurabile di donne usi la seduzione e - spesso anche - la prostituzione per trovare lavoro e fare carriera è - purtroppo- vero; ma questo giustifica che quando una donna ha successo per le sue capacità si crei sempre il gossip degli invidiosi che mormorano che i successi dipendono dal fatto che "la da’ via" ?
    Ci sono stereopiti che hanno (o hanno avuto) fondamenti (anche molto validi), altri che non hanno fondamenti ma circolano semplicemente perchè "hanno successo", altri -vedi ultimo esempio- che sono infondati ma resistono perchè sono "consolatori" o autogiustificanti. L’esempio più clamoroso e indiscutibile? quello del marito incapace di cucinare alcunchè che critica la moglia perchè "cucina male":
    è del tutto inessenziale che davvero lei cucini bene o male, lo stereopito serve soltanto a ribadire che è lei che deve cucinare e non lui.
    Francamente - da maschio- mi sembra che una quarantina d’anni fa Rita Parsi con "Dalla parte delle bambine" affrontasse queste tematiche in forme più avanzate e più consapevoli.
    GeriSteve

  • Di paolo (---.---.---.137) 11 agosto 2013 09:25

    Vorrei chiedere all’articolista cosa pensa di quel "genio" della Mara Carfagna che è passata da top model a ministro nello spazio di un millisecondo .Quali sono stati i suoi meriti folgoranti ?

    Caro/a articolista ,ritiene che un uomo normodotato abbia le stesse opportunità di una strafiga col cervello di un’oca ma pronta a tutto ? 

    Prego mi risponda (se può) .

  • Di (---.---.---.104) 15 agosto 2013 14:07

    Io di ragazze ad ingegnere ne ricordo poche. Non belle, ma di sesso femminile, poche in assoluto. Non è uno stereotipo affermare che le studentesse di ingegneria si allontanino abbastanza dallo stereotipo che vuole le donne interessate solo al makeup e al vestiario, perché chi fa ingegneria - con passione - magari resta affascinato come i colleghi maschi di fronte ad un motore. C’è poi da inserire la variabile tempo: essere esteticamente assimilabile ad una top model non è un dono di natura ma richiede anche tempo e cura. Ore in palestra, ore dall’estetista, ore a fare shopping... le modelle fanno una vita molto meno rilassata di quanto non sembri e dietro la loro bellezza c’è un lavoro continuo al quale va dedicato del tempo. Tempo che chi deve studiare non ha. E’ quindi verosimile pensare che le studentesse di ingegneria siano mediamente meno curate (non meno belle, ma meno curate) di altre. Oggi l’attenzione al look è scambiata per bellezza, come se fosse naturale. Basta guardare foto di dive bellissime non fotoshoppate o senza trucco per rendersi conto che spesso non sono molto diverse dalla ragazza della porta affianco.


    Se per bellezza si intende Mara Carfagna in versione modella, è normale che difficilmente la si troverà a frequentare un corso di ingegneria. Come non è un caso che la Carfagna abbia scelto altre strade formative, è questione di carattere e interessi.
    • Di (---.---.---.104) 15 agosto 2013 14:12

      Tra parentesi è anche vero che le studentesse di ingegneria, come tutte le donne, possono usare il fattore estetico per facilitare il compito. Ma la responsabilità, in quel caso, è di chi ci casca. Se il collega di corso presta più volentieri gli appunti alla bella piuttosto che alla racchia perché spera in un ritorno di altro tipo, poi non può lamentare la facilitazione della stessa all’esame. L’ha aiutata di sua sponte. 

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