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Ma per chi ha votato la camorra?

 

Insomma, ma a Napoli per chi ha votato la Camorra? Ma non era Lettieri l’uomo di Cosentino, e quindi della Camorra, capace di controllare pacchetti e pacconi di voti nei quartieri malfamati? Sapete chi ha vinto a Scampia? De Magistris, con il 66%. Eppure non se ne parla. La camorra non esiste più quando vince uno di sinistra. E attenzione che il prossimo anno si voterà a Palermo: scommettiamo che anche la mafia sparirà dalla Sicilia?

Per mesi da sinistra ci raccontavano che bisognava difendere Napoli con i denti e con le unghie, che non la si doveva lasciare nelle mani di Cosentino e dei Casalesi. Insomma, tutto ma non la Camorra a Palazzo municipale. Si sentiva il tanfo della criminalità organizzata, il Prefetto della città mandava agenti in borghese a sorvegliare i seggi, il clima era teso.

E qual è stato il risultato delle elezioni? Ovviamente ha vinto, o meglio, ha trionfato con percentuali degne di Bucarest ai tempi di Ceausescu, De Magistris. Ossia esattamente lo sfidante dell’ “uomo di Cosentino”, del “lacché dell’indagato per presunti contatti e legami con il clan dei Casalesi”. E ha vinto con oltre il 65% dei voti, segno tangibile che la popolazione, sempre quella che avrebbe dovuto votare in massa per l’uomo di Cosentino e per il candidato preferito dalla Camorra, ha incoronato per acclamazione il Masaniello manettaro come nuova guida della stanca Napoli.

Ma allora? Era o non era Lettieri l’uomo di Cosentino, capace di controllare pacchetti e pacconi di voti nei quartieri malfamati? Era o non era la città immersa in un clima torbido dove le mani della Camorra arruffavano tutto e mettevano addirittura la croce sul candidato del centrodestra? O per caso stanno meditando di dirci che De Magistris è riuscito nel miracolo di cancellare la malavita locale, di eliminare (ancor prima di indossare la fascia tricolore) ogni ramificazione camorristica a Napoli?

Ma come… non l’aveva già fatto cinque anni fa Rosetta Jervolino quando, tra lo sconcerto generale e l’incredulità del globo terracqueo, riuscì a confermarsi Sindaco al primo turno con oltre il 57% dei voti? Per tutta la campagna elettorale, l’ugola partenopea ci raccontava allarmata che la Camorra era in agguato, che i clan volevano cacciarla, che una strana aria aleggiava sul capoluogo campano. Sondaggisti ed esperti paventavano un sicuro ballottaggio, con la Jervolino a combattere voto su voto per la riconferma. La storia, come detto, andò in modo diverso. E la Camorra? Scomparsa, mai più una parola sulle infiltrazioni dei clan nelle urne. Anche perché sarebbe stato imbarazzante commentare il 66% ottenuto a Scampia.

Scene già viste, già sentite, e non solo a Napoli. Il prossimo anno si voterà a Palermo, per il Sindaco. Cinque anni fa vinse (al primo turno) il pidiellino Diego Cammarata: il suo sfidante, Leoluca Orlando, tuonò sconcertato per la mano di Cosa Nostra che si era infilata nell’urna, con le “schede non regolari”, con “elettori defunti”, e cose di questo tipo. Eh sì, perché la Mafia si era assentata da Palermo solo in un’occasione, nel 1993. Quando Orlando ottenne il 75,3% dei consensi.

Tacere, a volte, è la cosa migliore da fare.

I commenti più votati

  • Di Claudio Paudice (---.---.---.3) 1 giugno 2011 13:55

    Purtroppo, con questo articolo, daw dà prova di non conoscere affatto Napoli, e dimostra che scrive per sentito dire. Quello che c’è di imbarazzante non è il 66% di DeM ottenuto a Scampia, ma il suo pezzo, che di informativo non ha nulla, ma compensa con la faziosità. Sembra quasi di leggere un articolo de Il Giornale. Quanto scrive insinua, in maniera subdola, che qualcuno della sinistra abbia detto o sia partito dal presupposto che a Napoli ci siano PER LA MAGGIOR PARTE camorristi. E questo, si capisce, è falso. Come è falsa quest’affermazione:" E ha vinto con oltre il 65% dei voti, segno tangibile che la popolazione, sempre quella che avrebbe dovuto votare in massa per l’uomo di Cosentino e per il candidato preferito dalla Camorra…". Questa invenzione, dacchè non è scaturita da dichiarazioni di ambienti politici, è frutto dell’autosuggestione dell’articolista (che pretende di informarsi da Il Giornale e scrivere poi le sue opinioni su spazi indipendenti. E’ evidente che poi non ci fa bella figura), ed è offensiva per tutti i napoletani. Forse si è confuso con il suo leader politico (guardi le dichiarazioni di ieri sulla Carfagna). E’ dalla sua parte che dicono, o meglio insinuano con mezze frasi da vigliacchi, che a Napoli camorra e società civile sono sinonimi. Nessuno (tranne quelli dalla sua parte) ha mai dato modo di affermare: "O per caso stanno meditando di dirci che De Magistris è riuscito nel miracolo di cancellare la malavita locale?". Nessuno ha detto questo, è una cosa così stupida che nessuno la direbbe, anche perché è un giorno che è sindaco. La mancanza di argomenti è compensata dallo zelo che infonde nello scrivere sciocchezze. Per fortuna, e glielo dico per esperienza, a Scampia non sono tutti camorristi, come lei crede, tanto da essere sbalordito da quel 66%. E’ evidente che la camorra comandi dei pacchetti di voti. Lo sappiamo, e anche De magistris lo sa. Quello che De magistris non ha detto, ma che aggiunto Lei in maniera -ripeto - subdola e vergognosa - è che la "popolazione" avrebbe dovuto votare in massa per l’uomo di Cosentino. Lei non conosce molto Napoli, (e si vede) quindi non sa quanto controllo c’è stato alle urne. E non solo e non tanto da parte della polizia in borghese, quanto della società civile, che non è sprovveduta quanto lei. Questo articolo è offensivo già dal sottotitolo: “Insomma, ma per chi ha votato la camorra?” Lascia intendere che i camorristi siano in numero superiore alla gente perbene, e quindi decisivi in una consultazione elettorale.

    Quindi, per riprendere l’unica frase del suo articolo che condivido, invece di scrivere scempiaggini, “Tacere, a volte, è la cosa migliore da fare”.

Commenti all'articolo

  • Di Claudio Paudice (---.---.---.3) 1 giugno 2011 13:55

    Purtroppo, con questo articolo, daw dà prova di non conoscere affatto Napoli, e dimostra che scrive per sentito dire. Quello che c’è di imbarazzante non è il 66% di DeM ottenuto a Scampia, ma il suo pezzo, che di informativo non ha nulla, ma compensa con la faziosità. Sembra quasi di leggere un articolo de Il Giornale. Quanto scrive insinua, in maniera subdola, che qualcuno della sinistra abbia detto o sia partito dal presupposto che a Napoli ci siano PER LA MAGGIOR PARTE camorristi. E questo, si capisce, è falso. Come è falsa quest’affermazione:" E ha vinto con oltre il 65% dei voti, segno tangibile che la popolazione, sempre quella che avrebbe dovuto votare in massa per l’uomo di Cosentino e per il candidato preferito dalla Camorra…". Questa invenzione, dacchè non è scaturita da dichiarazioni di ambienti politici, è frutto dell’autosuggestione dell’articolista (che pretende di informarsi da Il Giornale e scrivere poi le sue opinioni su spazi indipendenti. E’ evidente che poi non ci fa bella figura), ed è offensiva per tutti i napoletani. Forse si è confuso con il suo leader politico (guardi le dichiarazioni di ieri sulla Carfagna). E’ dalla sua parte che dicono, o meglio insinuano con mezze frasi da vigliacchi, che a Napoli camorra e società civile sono sinonimi. Nessuno (tranne quelli dalla sua parte) ha mai dato modo di affermare: "O per caso stanno meditando di dirci che De Magistris è riuscito nel miracolo di cancellare la malavita locale?". Nessuno ha detto questo, è una cosa così stupida che nessuno la direbbe, anche perché è un giorno che è sindaco. La mancanza di argomenti è compensata dallo zelo che infonde nello scrivere sciocchezze. Per fortuna, e glielo dico per esperienza, a Scampia non sono tutti camorristi, come lei crede, tanto da essere sbalordito da quel 66%. E’ evidente che la camorra comandi dei pacchetti di voti. Lo sappiamo, e anche De magistris lo sa. Quello che De magistris non ha detto, ma che aggiunto Lei in maniera -ripeto - subdola e vergognosa - è che la "popolazione" avrebbe dovuto votare in massa per l’uomo di Cosentino. Lei non conosce molto Napoli, (e si vede) quindi non sa quanto controllo c’è stato alle urne. E non solo e non tanto da parte della polizia in borghese, quanto della società civile, che non è sprovveduta quanto lei. Questo articolo è offensivo già dal sottotitolo: “Insomma, ma per chi ha votato la camorra?” Lascia intendere che i camorristi siano in numero superiore alla gente perbene, e quindi decisivi in una consultazione elettorale.

    Quindi, per riprendere l’unica frase del suo articolo che condivido, invece di scrivere scempiaggini, “Tacere, a volte, è la cosa migliore da fare”.

  • Di Geri Steve (---.---.---.254) 1 giugno 2011 14:26

    condivido il commento precedente.
    Aggiungerei un tentativo di conteggio di quanto influisce la camorra.

    Tutti sapevano che dietro Lettieri ci sono Cosentino e la camorra, e per questo gli elettori di destra non controllati dalla camorra si sono astenuti. L’astensione ha quindi sfiorato il 50%, per cui Lettieri e’ stato votato da poco piu’ di un napoletano su sei.

    Si puo’ quindi valutare che la camorra controlli circa un napoletano su sei, il che e’ moltissimo, una moltitudine terribile, ma che non consente di dare del camorrista agli altri cinque.

    Geri Steve

  • Di (---.---.---.145) 1 giugno 2011 17:39

    Aggiungo... se questo articolo veniva pubblicato prima dei ballottaggi, mi sa che De Magistris prendeva più voti.
    Questo a significare che questa volta i Napoletani hano capito e non si sono fatti abbindolare dai tipi come l’autore di questo articolo, fazioso e delirante.
    Sembra sia stato suggerito dal grande Berlusconi!

    Masterbeat

  • Di (---.---.---.155) 1 giugno 2011 18:03

    Condivido in pieno i due commenti di sopra. Questo tizio che si firma con uno pseudonimo e non ha neanche il coraggio di dare una sua descrizione nel profilo personale, mi somiglia a tanti altri commentatori di blog vari, privi di cabasisi per dirla alla Camilleri. Abbiano almeno il coraggio delle loro idee, per quanto non condivisibili se non deprecabili dai più, se si firmassero sarebbero più credibili. La redazione non dovrebbe dargli spazio se prima non si firmano esponendosi come tanti altri, con nome, cognome e curriculum vitae.

  • Di (---.---.---.155) 1 giugno 2011 18:05

    Angelo Lo Verme (credevo che le mie generalità comparissero in automatico) - Condivido in pieno i due commenti di sopra. Questo tizio che si firma con uno pseudonimo e non ha neanche il coraggio di dare una sua descrizione nel profilo personale, mi somiglia a tanti altri commentatori di blog vari, privi di cabasisi per dirla alla Camilleri. Abbiano almeno il coraggio delle loro idee, per quanto non condivisibili se non deprecabili dai più, se si firmassero sarebbero più credibili. La redazione non dovrebbe dargli spazio se prima non si firmano esponendosi come tanti altri, con nome, cognome e curriculum vitae.

    Angelo Lo Verme
  • Di paolo (---.---.---.162) 2 giugno 2011 00:04

    Angelo condivido la riprovazione per un’articolo che lascia indubbiamente molto perplessi e che dimostra una assoluta mancanza di analisi politica , ma mi fermerei li . Lascia perdere le firme ed i curriculum vitae ,non aggiungono e non tolgono nulla alla sostanza di quello che uno scrive e che deve essere il vero oggetto dei commenti . Questo blog è un luogo di discussione libera , di confronto e di informazione ,ognuno la affronta come meglio crede purchè nel rispetto delle regole dettate dalla redazione di AgoraVox .

    Al sottoscritto , per avere espresso opinioni , del tutto legittimamente non condivisibili , in post che riguardano il nucleare , mi è stata fatta richiesta della copia del certificato di laurea , non vorrei si arrivasse al notaio .L’articolo non ti è piaciuto e non è piaciuto neppure a me e , anche in assenza di profilo personale , lascia intendere molto bene come la pensa l’articolista . La sua firma autentica non avrebbe aggiunto nulla .Altrimenti l’alternativa è non commentare.
    ciao 
  • Di (---.---.---.102) 2 giugno 2011 09:29

    Ma, Paolo, non so. Credo che firmandosi si dimostra di avere il coraggio delle proprie idee, delle quali si dovrebbe essere fermamente convinti; non firmarsi mi pare che dimostri il contrario, e cioè che quelle idee (o presunte tali) non sono un proprio parto ma dettate da altri al cui servizio si mette dignità e tutto il resto che fa quello che si dice "un uomo". Non è che si pretende indirizzo, recapito telefonico e certificati notarili, ma quantomeno una firma che identifichi la persona. Questo non sarebbe male! Uno può dire: tizio o caio la pensa così. E’ che non hanno il coraggio di quello che dicono perché non è frutto della loro testa. 

    Mi aspetterei una smentita da costui, vedremo. 
    Che poi un blog è un luogo di libera discussione, confronto e informazione non ci piove: ma appunto informazione e non teorie fantastiche e campate in aria. Chiunque allora può mettersi a fare analisi strambe senza l’avallo della propria firma, che, ripeto, a mio parere conta.
    A presto Paolo.

  • Di (---.---.---.47) 2 giugno 2011 14:03

    Sara’ mica che parlare di firma e CV e’ una scusa per evitare l’accusa a quella fetta di popolazione che ACCETTA LA CAMORRA? Che discorsi sono questi?

    Sempre a parlare di scuse e motivi, qui c’e’ da focalizzare sul FATTO che tanta gente ACCETTA la camorra.
    E allora cosa c’e’ di meglio che parlare di "essere uomini", firme, tutto fuorche’ la vendita fatta dai cittadini della propria liberta’. 
    Che e’ (purtroppo, ancora) un diritto, sia chiaro.
    Come lo e’ il ripararsi dietro un dito.
    Salvo lamentatsi se il dito va......
     Firmato: Nome Cognome, laureato in tal dei tali. Contenti? Ora le mie idee sono differenti? Da non credere......
    • Di (---.---.---.114) 2 giugno 2011 14:35

      Il fatto che lei dica o non dica le sue generalità e il suo grado di istruzione non la dispensa, e ne ha dato prova, dal dire una marea di sciocchezze, nè tantomeno dal rendere nota a tutti la sua ignoranza. Adesso, ci spieghi in italiano, cosa vuol dire il FATTO che "tanta gente accetta la camorra"?. Vuol dire che molta gente preferisce pagare il pizzo perchè è generosa, o perchè ha un piacere perverso nel regalare i suoi soldi? Preferisce non denunciare atti camorristici perchè è connivente? Preferisce voltarsi dall’altra parte perchè ha il torcicollo? Cosa vuol dire accettare, in questo senso? A me sembra che se la gente non denunci, (dando l’impressione di "accettare"solo alla gente tonta che, come lei, si prodiga in giudizi di una stupidità e facilità imbarazzante) perchè ha paura di subire ritorsioni, perchè non sa a chi rivolgersi a causa di una mancanza totale delle istituzioni, perchè ci tiene alla sua attività o alla vita dei suoi familiari. Ma forse lei -si vede che ne ha di esperienza in materia - ha pensato a quell’aspetto che a noi malpensanti era sfuggito, che è questo: alla gente piace essere sfruttata e comandata. Complimenti, l’assenza di firma e generalità è stata compensata da un eccesso di vaccate. 

      Chiedo scusa per la durezza, ma la sua ignoranza la merita tutta.
    • Di (---.---.---.114) 2 giugno 2011 14:36

      Claudio Paudice

  • Di (---.---.---.47) 2 giugno 2011 14:56

    Ehi un dialogo!

    La scuso per la durezza e per parlare di chissa’ quale ignoranza. E nel caso si sia sentita la mancanza di un cappello di saluti ed educazione, beh mi spiace io vado diretto al punto.

    E veniamo al punto: ah non capisce cosa vuol dire accettare la camorra? Strano. Io invece capisco benissimo che e’ certamente facile, con le pantofole, pretendere che un cittadino minacciato debba esporsi in prima persona, abbandonato dallo Stato. Quindi la invito ad un bilanciamento del capire cio’ che l’altro sta dicendo.
    Detto questo, rimane comunque moltissimo circa l’accettare o non accettare tanti comportamenti mafiosi. Lei sara’ andato all’esterno, avra’ certo vissuto l’esperienza di vedere alcuni suoi comportamenti spontanei e sinceri bollati come "mafiosi". Propagandare la mafia o camorra non lo si fa solo... rifiutandosi di farsi ammazzare per le proprie idee, lo si fa anche nelle piccole cose che comunque propagandano molto l’atteggiamento di sottomissione ed omerta’. Ora sta a lei decidere se fare lo gnorri o capire. Mi scuso per la circolarita’ ma se non vuol capire allora mi sta dando ragione, quel che e’ troppo e’ troppo, in Italia tutti cadono dal pero a parlare di atteggiamenti mafiosi? Questo e’ troppo.

    Se ha intenzione di rispondere con "ma queste sono cose generiche", le ricordo che siamo italiani e sappiamo di cosa parliamo. Se lei decide di assumere un atteggiamento retorico nel quale chi espone un problema deve prima scontrarsi con una "Cassazione" (col chiaro scopo di non volersi intendere), allora il dialogo finisce qui.
    Se invece lei si rammentasse, ad un tratto, degli sterminati atteggiamenti omertosi EVITABILISSIMI a disposizione delle persone, se lei si ricordasse che e’ il Popolo a dare TUTTI i poteri (delegando in modi legali o illegali), allora si potrebbe cominciare a parlare di questa ipocrisia che "intanto io mi adeguo AL MEGLIO alla sottomissione, ma se mi accusano nego tutto e parlo di mafia che ammazza, cosi’ posso ritornare ad adeguarmi".
    Beh.... sa cosa? Il problema della mafia COMPRENDE questi atteggiamenti. Finche’ questi atteggiamenti non saranno stigmatizzati, la mafia fara’ quel che vuole.
  • Di (---.---.---.114) 2 giugno 2011 15:19

    Allora la invito a scrivere meglio, la prossima volta. Il verbo accettare, se non in quel senso, non poteva essere interpretato altrimenti. Poi, vedo che lei ha ritrattato. Prima parlava di vendita di libertà, adesso invece siamo noi i piccoli mafiosi, che nel nostro piccolo, foraggiamo il fenomeno. Comunque, arriviamo al punto. Lei ha escluso qualsiasi risposta in modo che l’unica che io possa dare sia quella che dà lei. Che non è una risposta, ovviamente. Siamo italiani e capisco benissimo quello che dice. Ma pensare che si risolva il problema di mafia e camorra modificando ognuno i propri atteggiamenti, è una favoletta che ci raccontava la prof a scuola. Serve anche quello, indubbiamente. Ma non è da quello che nasce la camorra, e non è in quello che la camorra troverà una sua fine. La camorra continuerà a delinquere fino a quando non ci sarà uno Stato. E’ nell’indole umana approfittare degli altri, se abbiamo via libera e NON andiamo incontro a pene o castighi. Se in Italia ci fosse certezza della pena, meno omertà (non da parte dei cittadini, ma delle Istituzioni e dalle classi DIRIGENTI con tutti i loro interessi) e qualcuno che metta un po’ di manette e sbatta in galera i delinquenti per una ventina d’anni, senza sconti, un aspirante camorrista ci pensa due volte prima di iniziare la carriera. Si, l’atteggiamento è importante, ma non ne farei la causa e l’effetto essenziale. Quello su cui si fonda uno Stato, non è l’atteggiamento da persona perbene. Ma è la Legge. 

  • Di (---.---.---.47) 2 giugno 2011 15:37

    Oh! L’atteggiamento e’ importante. Abbiamo raggiunto un compromesso!

    Ora manca solo precisare che: mica stiamo facendo una classifica di cose da fare. Puo’ o non puo’ essere che se ci fosse la certezza della pena allora le cose sarebbero diverse. Ne’ sto negando il marcio dei dirigenti.
    Ma se lo schifo facesse schifo, almeno per quel che possiamo, allora le cose sarebbero viste in modo differente. Non per questo e’ la cosa fondamentale da fare. Sta di fatto che la mafia, per esistere, HA BISOGNO dell’omerta’.
    Le riassumo il punto: la mafia si basa sull’omerta’. Sono milioni di persone che hanno sfruttato al meglio i compromessi (e non per salvarsi la vita ma per ottenere benefici). Lei lo sa che chiunque ha pieno diritto di vendere il proprio voto? E’ un diritto, ma se lo vendi ad un criminale per me e’ omerta’. Se invece hai una pistola puntata certamente devi fare quel che dice chi la punta, che discorsi.

    Ora, facciamo un gioco, legga nelle frasi solo quello che lei sa BENE essere vero. Senza leggerci che sto proponendo di combattere la mafia con le canzoni e cortei...
    Se nel prossimo post lei focalizzera’ UNICAMENTE sulla differenza tra salvarsi la pelle e vendersi l’anima, beh avra’ una risposta. Senno’ questa e’ l’ultima risposta che le dedico. Mi pare che non riusciamo a sollevarci dalle banalita’ del capire quel che si preferisce.
  • Di (---.---.---.114) 2 giugno 2011 16:04

    Ha fatto un bel discorso, che sarei veramente felice di poter condividere. Ma purtroppo non è aderente alla realtà. Intendiamoci, sebbene su molte cose siamo d’accordo, è sul tema dell’omertà che ci discostiamo. Il problema del voto venduto c’è, evidentemente, ma non è così incisivo quanto vuol far intendere lei. E la vittoria bulgara di De Magistris ne è stata la prova. Questo è un fatto. Da qui deriva anche la sua visione sbagliata del compromesso, secondo cui sarebbero molti che ricorrerebbero a esso per trarne dei benefici piuttosto che salvarsi la vita. E non è così. Perchè il beneficio che viene elargito a quelli che si voltano dall’altra parte, è semplicemente quello di poter vivere la propria vita tranquillamente, di non avere scocciature o ritorsioni. La camorra non ti spinge al compromesso per farti avere la tua parte. La camorra, come la mafia, se ne frega del tuo tornaconto, perchè sa che se non ti giri dall’altra parte sa come torcerti il collo. Non lo fa sempre, perchè non ne ha bisogno. La gente teme che ciò possa succedere e allora preferisce farsi i fatti suoi, prima ancora di essere minacciata. Questi benefici di milioni di persone, sono una sua invenzione. Anche perchè la gente normale sa che non conviene avere regali dalle camorre, perchè un giorno potrebbero bussare alla tua porta chiedendoti un ulteriore favore in ragione di quello che precedentemente ti avevano elargito. A meno che, ripeto, non intenda con benefici, il poter vivere tranquillamente. E’ su questo che si basa la sua visione sbagliata della vicenda. Crede che la gente tragga benefici dalla camorra, quando tutti sanno che di benefici non ve ne sono. Spero, avendole fatto esempi concreti e di vita reale, di essermi sollevato dalle banalità.

  • Di (---.---.---.47) 2 giugno 2011 17:00

    Ok dimentichiamoci o passato, mi pare un dialogo finalmente interessante.

    Si’, per benefici intendo assolutamente il vivere tranquilli, anche se poi nel "tranquilli" ci si dovrebbe intendere meglio.
    Evitiamo di prendere come esempi le situazioni in cui ci sono "pericoli" o gravita’ concrete, ripeto che non voglio eroi mentre io sto in pantofole.
    Focalizziamo invece sul cercare appunto la "tranquillita’". Che e’ un piccolo cedere giorno per giorno. Non perche’ sia la parte piu’ grave ma perche’ credo sia la parte chiave.
    Non si riesce mai a distinguere tra l’atteggiamento sottomesso del tacere di fronte ad una pistola, e l’atteggiamento "vi e’ piaciuto, ditelo agli altri, non vi e’ piaciuto? Fatevi i fatti vostri".
    Insomma perche’ e’ cosi’ difficile e strano accusare questo farsi i fatti propri fin oltre il limite dell’omerta? Mica sempre c’e’ una pistola puntata. Mica sempre in ballo c’e’ la vita. Perche’ non si riesce a definire l’omerta’ se non come "salvarsi"? Non e’ vero, salvarsi e’ giusto, essere omertosi no. Avere un "basso profilo" non certo per sopravvivere ma per essere "piu’ accomodante" e’ un classico italiano, eppure per focalizzarvi sopra occorrono mari di incomprensioni.
    Cosi’ e’ comodo! Cosi’ io faccio il ruffiano, svendo i miei diritti per far bella figura, mi sto zitto con attenzione verso il potente e zero attenzione verso la mia dignita’, e alle accuse invoco pericoli di vita. No, questo e’ un trucco dialettico che non mi interessa. Sono ben felice di vedere che lei non lo sta adottando ora. Ma cosi’ funziona.
    Ne’ sto dicendo che tutti sono mafiosi. Per me possono essere anche una minoranza (come succede sempre in Italia, vedi la storia), ma il potere lo hanno dall’omerta’. Evitiamo di fare un discorso in cui ci sono pistole, facciamo un discorso dove NON c’e’ maturita’ di una parte di popolazione SUFFICIENTE a mandare in malora ogni altro sforzo delle parti invece mature.
    E sa cosa? Io riconosco il diritto, a quella parte di popolazione, di vendersi come omertosi. Si parla abbastanza della svendita della dignita’ dei lavoratori, c’e’ invece un pudore storico a parlare della vendita della dignita’ del cittadino.
    Pudore? A me pare un regalo alla mafia. E vede che torno sullo stesso punto.

    NB: sara’ forse il caso di sottolineare come passo dalla mafia alla camorra: come ho detto, la base e’ l’omerta’. Sopra vi sono attecchite la mafia qui, la camorra la’, ma non vedo la necessita’ di questa distinzione.
  • Di (---.---.---.114) 2 giugno 2011 17:22

    Ancora una volta, lei incappa nell’errore. Lei fa una differenza tra due casi antitetici, sostanzialmente: 1) c’è pericolo la propria vita, 2)questo pericolo non c’è’. Questa distinzione esiste solo nella sua testa. E’ per questo che prende la situazione dal verso sbagliato. La gente vuole vivere tranquillamente e non vuole avere ritorsioni di sorta, quindi non parlo solo di perdere la vita, ma anche di non avere la macchina bruciata (glielo dico per esperienza), di non avere strane lettere a casa, di non avere minacce (non pensi solo alla minaccia in senso stretto, pensi anche alle conseguenze che possono avere in un ambiente familiare), di non avere avvertimenti e doppi sensi da conoscenti o da familiari e tante altre cose. Qualsiasi di queste cose, al pari di una pistola puntata, possono distruggere la tranquillità di una famiglia, che, oggi come oggi, già fa tanti sacrifici per andare avanti e non puo’ permettere che tutto venga messo in pericolo da fattori "esterni". E la Storia dimostra che chi ha il coraggio di ribellarsi, spesso ha la peggio. Purtroppo, l’omertà non è la strada più semplice e accomodante, come vuol far intendere lei. E’ l’unica strada, se non c’è uno Stato (e abbiamo constatato insieme che questo Stato non c’è) che ti assiste. E non si puo’ chiedere a tutti di avere il coraggio di denunciare. Il suo discorso, purtroppo, è solo retorico, e non ha attinenza alla realtà. Potrei farle tanti esempi di vita reale, vissuti in prima persona. E le dico questo: sebbene conosca tante persone che siano state vittima di atteggiamenti omertosi, nessuno si è mai sognato di criticarli, quegli atteggiamenti. Perchè ne comprende le ragioni. Per questo, ritorno al discorso di prima, nulla si puo’ fare se non c’è uno Stato.

  • Di (---.---.---.47) 2 giugno 2011 17:48

    .... non ci siamo... siamo tornati indietro. Stiamo di nuovo usando "la famiglia che vuol vivere tranquilla". Che sono 2 errori, a proposito di errori.

    1) tranquilla di che? I problemi sono secolari, davvero non c’e’ modo di vedere almeno una parte di questa ricerca di tranquillita’ come un fregarsene dei propri doveri di cittadino per affrontare problemi culturali secolari? O mi vuol contestare anche questo? Non raccoglierei, glielo premetto.
    2) in questa fotografia di nuovo mancano i venduti, i viscidi, lo sterminato numero di persone che svende la propria dignita’. Non sto mica dicendo di parlare solo di essi, sto dicendo che, tanto per cambiare, sono scomparsi, ed e’ riapparsa la santita’ della famiglia. Ma non avevo chiesto di focalizzare su di essi, invece di tornare a parlare di pistole? Lo trovo un po’ retorico il tirare in ballo sempre la criminalita’. L’omerta’ e’ un atteggiamento, l’esempio l’ho fatto "se non vi e’ piaciuto fatevi i fatti vostri". Senza morti o incendi e senza scaricabarile. Certo che lo Stato manca. Ma questa non e’ una scusa per evitare di focalizzare sulla mancanza di maturita’ di cittadini. Senza accusare l’intera popolazione di questo.

    Ora, anche se lei non e’ della mia opinione, forse trovera interessante calarsi nel mio punto di vista, dove trovera’ che dopo tutti questi post ancora non mi e’ possibile focalizzare sui venduti, mi ritrovo solo risposte che mi parlano del prezioso nucleo familiare. Non vorrei fare ironia gratuita, vorrei solo sottolineare lo stupore del ripetersi di questo fatto: schermare gli omertosi tramite il concetto di famiglia o tramite i pericoli.
  • Di (---.---.---.114) 2 giugno 2011 18:18

    Lei purtroppo fa della sua conclusione la sua premessa. Lei parte dal presupposto che siamo da sempre un popolo senza dignità, che abbiamo da sempre profittato dei mali che ci circondavano, abbiamo da sempre preso il meglio del peggio senza mai cercare di invertire la tendenza, per arrivare alla conclusione che oggi l’omertà è dovuta al fatto che siamo senza dignità, che continuiamo a profittare ecc ecc. Non capisco come possa essere retorico tirare in ballo la criminalità, quando stiamo parlando dell’omertà dovuta alla camorra (organizzazione criminale). Inoltre cade in una contraddizione lampante. Lei dice che è ovvio che lo Stato manca, ma è una scusa per evitare di focalizzare sulla mancanza di di maturità dei cittadini. Ebbene, come possono i cittadini maturare se non c’è uno Stato? Come possono i cittadini maturare se non all’interno di esso? E’ ovvio che poi i cittadini vendano la loro dignità, ma la vendono in nome di quel beneficio che lei stesso ha riconosciuto essere una vita tranquilla. Che, come beneficio, la dice lunga sullo stato attuale delle cose: considerare un beneficio il poter vivere normalmente è deprimente per un paese, per uno stato (ritorniamo), ne conviene. Lei vuole forzare la questione. Di cittadini che traggono profitti da questa situazione, ce ne sono. Ma appena lo traggono, non sono piu’ cittadini, sono delinquenti. E per grazia di Dio sono la minoranza. La maggioranza, quella a cui faccio riferimento io (e che lei confonde un po’ qua e un po’ là) è quella silenziosa, che si vede quando va a votare. Poi se lei crede che le ritorsioni siano solo un gioco retorico dietro al quale nascondersi, non penso di riuscire a farla cambiare idea. Lei crede che quando una persona dice: "Chi si fa i fatti suoi campa cent’anni" lo dice solo per non assolvere ai suoi doveri di cittadino. Non prende in considerazione che quella persona lo possa dire perchè sa, per esperienza o per sentito dire, che potrebbe andare incontro a ritorsioni. Ma poi mi spieghi, concretamente senza eccedere a retoriche inconcludenti, a che pro un cittadino dovrebbe vendersi la dignità? Praticamente, che ne ha in cambio? La risposta "vita tranquilla" è esclusa, si capisce.

  • Di (---.---.---.47) 2 giugno 2011 18:34

    Ma io che ho scritto a fare "senza accusare l’intera popolazione per questo"?

    Mi spiace che non possiamo andare oltre questa retorica, lei sta nascondendo dal discorso gli omertosi e risponde per l’ennesima volta con una generalizzazione dell’intero popolo. Generalizzazione che fa lei, non certo io.
    Vede... e’ lei il problema. Questo intendevo dire nel chiederle di mettersi nel mio punto di vista. E’ impossibile che lei non abbia capito la distinzione che sto facendo, e’ escluso. Pero’ ci prova, retoricamente. Cio’ va a sicuro vantaggio per quelli "non in pericolo di vita ma semplicemente venduti". 
    Ma le ho detto che in questo modo le risposte terminano.

    E’ un po’ come parlare della prostituzione e parlare unicamente delle schiave e mai delle professioniste. E’ cosi’ postmoderno....
    Saluti.
  • Di (---.---.---.114) 2 giugno 2011 18:53

    Appena le ho chiesto di fare un esempio concreto, che fa, si tira indietro? A me sembra che sia lei che fa discorsi retorici. Comunque, di generalizzazioni dell’intero popolo io non ne fatte. Ma soprattutto non riesco a capire come possa dire che ho nascosto dal discorso gli omertosi. Tutt’altro. Ne ho preso le difese fino ad ora. Omertà:  Regola della malavita organizzata e consuetudine culturale dei luoghi da essa dominati, che obbligano al silenzio sull’autore di un delitto e sulle circostanze di esso. 

    E ho sempre affermato che quei cittadini che oppongono un silenzio su un delitto, non lo fanno per convenienza come dice lei, ma perchè non hanno scelta se non vogliono subire ritorsioni. Lei probabilmente guarda troppi telefilm in tv, e conosce poco la realtà. Il suo modo di ragionare è da leghista, che crede che quelli del sud godano a mangiare sui loro problemi. Comunque non si preoccupi, se un giorno dovesse subire ritorsioni da qualcuno, non saro’ di quelli che l’accuseranno di essere un viscido. Come invece farebbe invece lei. Saluti.
  • Di paolo (---.---.---.143) 5 giugno 2011 18:01

    Scusate ma la discussione , per quanto molto interessante , rischia di diventare pleonastica , state sostanziando concetti identici ma sfasando causa ed effetto .

    Provo a dire la mia sintesi di quanto avete esposto . La mafia (espressione generica per definire organizzazioni malavitose a larga diffusione territoriale) ha certamente una matrice culturale di natura territoriale e qui è inutile spenderci troppo sopra , ma è certo che nessuna collettività " accetterebbe " di essere vessata se avesse una autorità a cui rivolgersi con fiducia( lo Stato) . Ora il problema è che lo Stato lo fanno i cittadini , con i loro comportamenti e con il loro voto . Tuttavia per essere cittadini e per essere liberi di esprimere le proprie opinioni e anche il proprio voto, le garanzie deve fornirle lo Stato .Qui diventa un rebus come quello se è nato prima l’uovo o la gallina.E’ indubbio che nel nostro meridione d’Italia , non solo lo Stato è mancato ma , spesso e volentieri , si è connaturato con la mafia , cosi’ come nessuno può negare che anche i cittadini , in larga parte , hanno accettato la situazione tentando di ricavare un vantaggio cercando favori e, nei casi limite ,vendendo il proprio voto .
    Da Napoli è arrivato forte e chiaro un segnale che rompe questo circolo vizioso . I cittadini hanno premiato chi non ha promesso favori o ha minacciato ritorsioni , ma chi ha promesso legalità
    Guardate che il fatto è di una importanza straordinaria , a mio avviso di gran lunga superiore alla vittoria di Pisapia a Milano che cambia i soggetti ma non scardina il sistema, da qui , da Napoli potrebbe iniziare la rinascita di tutto il meridione e a beneficiarne sarebbe tutto il paese .
    Faccio una piccola osservazione e poi chiudo , nessun paese d’Europa ha una parte di territorio potenzialmente economicamente produttiva come il meridione d’Italia , se lo Stato riesce ad acquisire pienamente il controllo della legalità ,diventiamo il paese più ricco d’Europa e quindi del mondo .
    Forse mi sono un po’ allargato , ma ci credo . Forza De Magistris e forza napoleteni.
    ciao a tutti

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