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Le facce di bronzo

C’è bronzo e bronzo.

Che siano opera di Fidia o di qualcuno dei suoi allievi o che siano state realizzate da mani diverse, come dibattono gli esperti, le due splendide statue rinvenute nel mare di Riace nel 1972 ci offrono per quanto attiene alla loro fattura una sola certezza: sono di bronzo.

Più bronzo di così si muore si potrebbe dire. E invece no!

C’è un bronzo più bronzo di quel bronzo ed è il materiale di cui sono fatte le facce dei componenti della compagine governativa e di tutti i suoi numerosi corifei.

Per carità non è che dovete accettare in maniera dogmatica la verità di quanto affermo, ma vi prego di seguire il filo del ragionamento col quale cercherò di dimostrarvene la fondatezza.

In questi ultimi giorni il ministro dell’economia e delle finanze sembra aver ricevuto, così come si possono ricevere le stimmate, il dono dell’ubiquità, infatti, lo vediamo dappertutto e lo udiamo ciarlare in innumerevoli conferenze, ove tuona, come in un temporale di marzo, contro gli economisti e contro le banche. La colpa dei banchieri consisterebbe come dice lui, e io concordo, nel fatto che pur avendo ricevuto una catasta di soldi continuano a tenere strette le maglie del credito. E allora dico io, perché non ha preteso che i prestiti a piccole e medie imprese fossero la “condicio sine qua non” per ottenere tutto quel danaro? Perchè non ha preteso che la rinegoziazione dei mutui fosse obbligatoria e controllata evitando a migliaia di poveri cittadini di essere alla mercè di quei pescecani? Perché prima di rendere operativi gli incentivi sulla rottamazione non ha preteso come contropartita, che gli operai delle sedi italiane Fiat fossero intoccabili? Su chi crede che sia caduto, alla fine, il peso della “Robin tax”?

Visto che a lui piace ciurlare nel manico attribuendosi meriti che non ha, allora la risposta a quest’ultimo quesito gliela fornisco io: sugli ultimi anelli della catena, quelli più deboli, su piccoli e medi correntisti.

Quanto agli economisti il “professorino” sostiene che, al contrario di lui che l’aveva prevista, essi non si erano accorti che la crisi era alle porte.

Egregio ministro, il DPEF del giugno 2008, di cui lei è artefice, non contiene un solo accenno alla crisi che si è poi manifestata di lì a qualche mese in tutta la sua virulenza. Eviti, per favore, di continuare con questa frottola, alla fine qualcuno, oltre a lei, potrebbe crederci.

Ma che faccia di bronzo!

Bossi e Calderoli sono stati a colloquio dal Card. Bagnasco e non dal Papa come avevo scritto io in seguito a una loro dichiarazione.

Sono andati a ricordare al presidente della CEI che i veri cattolici cristiani sono loro, a testimoniargli il loro amore per il prossimo e per tutti quelli che sono diversi da loro. I poveri migranti respinti senza verificare se avessero diritto all’asilo politico e quelli che Borghezio vorrebbe rimandare a calci in culo fra le scimmie ringraziano vivamente.

Ma che facce di bronzo!

Inoltre i due caritatevoli leghisti avevano, lo ha dichiarato Bossi qualche giorno fa, il compito di assicurare alla Santa Sede e in particolare alla CEI che Berlusconi è un brav’uomo e non è vendicativo.

Ma che facce di bronzo!

E l’affaire Boffo cos’altro è se non una volgare, cinica vendetta studiata a tavolino?

Vedete non ha alcuna importanza stabilire se il dott. Boffo è o non è un molestatore, io non lo so e spero che sia innocente, ma la cosa che conta nell’economia del mio discorso, è sapere che se non avesse scritto qualche articolo di critica sui comportamenti poco ortodossi del premier ora sarebbe al suo posto in quanto a Feltri e Berlusconi della moralità di Boffo non gliene frega un bel niente. Dunque, vendetta è fatta. Ora, mentre Feltri ripulisce l’arma dalle impronte e più d’uno nell’ombra si frega le mani, che si prepari la prossima vittima. Ma, attenzione, Berlusconi non è vendicativo, ce lo dice Bossi.

Ma che faccia di bronzo!

Ieri dopo aver mandato Letta in avanscoperta a parlare con il Card. Bagnasco (la lega non era bastata) il Sig. TV è tornato alla carica millantando un eccellente rapporto con la “Chiesa” che sarebbe rimasto sempre tale grazie alla sua politica di salvaguardia della famiglia (scusate, ma mi scappa da ridere). Di questo ritrovato o mai interrotto rapporto con le alte sfere del Vaticano al momento si hanno solo delle dichiarazioni unilaterali.

Intanto, non è mancato al sultano il coraggio di rispolverare la storiella di un complotto ordito da comunisti e catto-comunisti e sostenere che la stampa, quella che gli fa gridare “povera Italia” è per il 90% nelle mani di questi eversivi.

Ma che faccia di bronzo!

Che farà la chiesa? Avrà capito che panni vestono questi strenui difensori della famiglia e della morale cristiana che militano nella maggioranza o venderà ancora una volta l’anima per trenta denari consigliando ai cattolici di votare per coloro che sono schierati sempre dalla parte dei più forti e che sono insofferenti a regole che dicono di apprezzare, ma pretendono siano osservate solo dagli altri?

Ma che facce di bronzo!

Infine, dall’attacco che "Il Giornale" di Feltri muove nei confronti di Fini che ha proposto il voto amministrativo per gli immigrati si potrebbe dedurre che la prossima vittima è stata individuata, ma non fateci troppo conto.
Berlusconi naturalmente, come nel caso Boffo, si dissocia.

Ma che faccia di bronzo!

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