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Niente patto tra Ingroia e Pd: il masochismo della sinistra

Anche Ingroia chiude la trattativa mai nata.

Masochismo della sinistra

È una sorta di infausta maledizione quella che perseguita la formazione di centro-sinistra, ma fateci caso, tutte le volte che la vittoria sembra a portata di mano i suoi dirigenti commettono qualche errore che li porta verso la sconfitta o almeno verso una situazione di reale impossibilità di governo. Sarà così anche questa volta? Spero proprio di no.

Tutti, in questi ultimi giorni si sono affannati a spiegarci, numeri alla mano, quanto sia importante per via dei senatori che ne deriveranno, vincere in Lombardia, Campania e Sicilia e il dott. Ingroia si è dato da fare attraverso numerose dichiarazioni fatte in trasmissioni di largo ascolto per informare Bersani che Rivoluzione Civile, il nuovo movimento di cui lo stesso Ingroia è leader, sarebbe stata disposta a discutere, per la Lombardia, un qualsiasi patto finalizzato a ridurre al minimo il rischio di consegnare la più importante regione d’Italia nelle mani dei soliti noti. Ebbene dopo giorni e giorni di incomprensibile silenzio da parte di Bersani è finalmente arrivata una risposta ancor più incomprensibile. “Tra noi e il movimento di Ingroia esiste una distanza piuttosto netta, politicamente. Noi siamo dei riformisti.

E la distanza che esiste fra noi e Casini che candida parenti, appartiene alla vecchia nomenclatura della DC ed è di quelli che predicano bene e razzolano male? E il baratro che ci separa da Fini che rimane sempre un fascista ex leader di AN? Questi, più altri noti personaggi che, in massima parte rappresentano i poteri forti sono gli uomini che compongono il raggruppamento che fa capo al prof. Monti. Fra noi e questi ultimi che distanza c’è? In caso di una vittoria risicata con chi governeremo?

Caro Bersani, pensi veramente che costoro siano migliori di quelli che seguono Ingroia? E poi scusami tanto, ma cosa vuol dire noi siamo riformisti. I riformisti possono anche essere coloro che fanno riforme ininfluenti o addirittura dannose. Quella che ha depenalizzato il falso in bilancio e quella che ha dimezzato i tempi di prescrizione dei processi non erano forse delle riforme?

 Dunque, fare riforme può significare tutto e niente; quello che conta è ciò che ci metti dentro.

È vero con i vari Di Pietro, Diliberto, Ferrero, De Magistris fino a poco tempo fa prede della “sindrome del capo congrega” sarebbe stato difficile intendersi, ma io pur di essere sicuro di vincere nel regno della Lega e del PDL un tentativo di accordo lo avrei fatto. So bene che le differenze sono molte e sostanziose, (Capo dello stato, TAV, giustizia etc.) ma il fatto che i leader di piccoli partiti o movimenti abbiano accettato di consegnare le redini nelle mani dell’ex PM e di mettersi in secondo piano è certamente un buon segno. Forse si sono resi conto che in una competizione che deve decidere della ripresa o del definitivo declino del nostro paese si ha il dovere di accettare anche dei compromessi che in tempi non così recessivi sarebbero impensabili. In ogni compromesso, come si sa, le parti in causa rinunciano a qualcosa cui tenevano e io a costo di essere ripetitivo, ribadisco che a noi del PD sarebbe convenuto almeno per la Lombardia arrivare a un accordo di desistenza o a qualcosa di simile. Dico sarebbe convenuto perché in giornata anche Ingroia ha chiuso, a quanto sembra. definitivamente l’approccio.

La cosa che non mi spiego è perché non si potesse sentire cosa avevano in mente di proporre quelli di Rivoluzione Civile e poi arrivare, magari alla stessa decisione, ma dopo averci ragionato sopra.

Da parte mia c’è ancora una residua speranza che si possa tornare reciprocamente sui propri passi e parlarsi prima di decidere o almeno, come auspica il segretario del PD, (ma “chisto è suonno d’oro”), che i simpatizzanti di Ingroia possano capire che in Lombardia è meglio votare per l’unico partito che può impedire alla Lega di mettere le mani sulla regione più importante del paese.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.172) 21 gennaio 2013 22:29

    ma la sinistra (ingannevole creatura figlia dei poteri forti) sono 20 anni circa che preferisce non assumersi le proprie responsabilità lasciando governare gli altri ( Berlusconi / Monti), si dichiari per quello che è in realtà e la smetta di alimentare con la cannuccia l’inutile l’equivoco, ovvero di un partito a cui sta a cuore il bene del paese. Mi auguro che l’elettore di sinistra boicotti il Pd, almeno prolunghi di un tantino l’illusione che esiste ancora un soggetto di sinistra

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