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Donne sterilizzate morte in India: nuovi arresti tra le cause farmaceutiche

L'11 novembre scorso, 13 donne hanno perso la vita e oltre 60 sono state ricoverate in gravi condizioni dopo essersi sottoposte ad un intervento chirurgico, nell'ambito di un programma di sterilizzazione di massa condotto dalle autorità pubbliche indiane. La tragedia ha rilanciato il dibattito sulle politiche di sterilizzazione portate avanti nel sub-continente, da decenni a questa parte, per contenere la crescita demografica presso gli strati più poveri della popolazione.

A poche ore dall'intervento, tutte le donne hanno iniziato ad avvertire gli stessi sintomi, tra cui vomito e forti dolori addominali e 13 di loro sono morte. Dopo i decessi, la magistratura ha aperto un'inchiesta e a distanza di alcuni giorni si registrano i primi arresti.

Mercoledì scorso la polizia ha fermato il dott. Gupta, il chirurgo che in sole 5 ore aveva sterilizzato 80 pazienti nello stato del Chhattisgarh. La polizia sospetta che possa aver utilizzato strumentazioni non sterili e che abbia operato in condizioni igieniche ad alto rischio. L'accusa è di negligenza e omicidio colposo, ma il medico si è difeso addossando ogni responsabilità ai medicinali somministrati alle pazienti nelle ore successive agli interventi.

Alcuni dei medicinali in questione sono prodotti dalla Mahawar Pharmaceuticals ed oggi Ramesh Mahawar, dirigente della società, è stato arrestato insieme al figlio Sumeet con l'accusa di aver distrutto le prove di un possibile coinvolgimento. La polizia stava indagando sui medicinali assunti dalle donne nella fase post-operatoria, nell'ipotesi che gli fossero stati somministrati prodotti irregolari o scadenti. Ieri, durante una perquisizione nella sede della società, le autorità hanno rinvenuto una grande quantità di medicinali bruciati.

Anche se la causa dei decessi non è stata ancora accertata, l'ipotesi dello shock settico è quella maggiormente accreditata. Ogni elemento del quadro, però, deve ancora essere messo al suo posto e se le indagini cliniche sui medicinali dovessero far emergere irregolarità, per Ramesh Mahawar ed il figlio si prospetterebbe un'incriminazione per omicidio colposo.

Nel frattempo, il governo del Chhattisgarh ha sospeso, in via precauzionale, cinque medicinali comunemente usati nell'ambito delle campagne di sterilizzazione, tra cui degli anestetici e degli antidolorifici.

In molti stati dell'India la sterilizzazione delle donne resta una pratica diffusa per contenere le nascite nelle zone rurali. In teoria, l'adesione ai programmi è su base volontaria, ma molte ONG denunciano le forti pressioni esercitate sulle donne dagli impiegati dei governi locali, in assenza di un'informazione adeguata. Le denunce riguardano anche le cattive condizioni igieniche nelle quali, spesso, si svolgono le operazioni, con elevati rischi di infezioni per le pazienti.

 

Foto: Adam Jones, Flickr

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