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L’amore materno sempre e comunque

Seguendo le opere dei grandi registi sudcoreani Kim Ki-duk e Park Chan-wook mi imbatto in questo quarantenne Bong Joon-ho ed in questo suo bellissimo film presentato a Cannes nel 2009 con grande riconoscimento di critica e pubblico, tanto da avere a tutt’oggi il record d’incassi ai botteghini della Corea del Sud.

Probabilmente uno dei migliori thriller del cinema asiatico e non solo, Mother, racconta della caparbia e coraggiosa lotta di una madre per scagionare il figlio, con problemi mentali, da un’accusa di omicidio di cui, lei è sicura, Do-joon è del tutto estraneo.

L’incalzante mutazione dei fatti raccontati svela invece le responsabilità del figlio, ma neanche di fronte a questo Hye-ja si arrende ed arriva a compiere gesti orribili nell’autoconvinzione dell’innocenza di Do-joon che nella sua logica di “madre”, deve comunque sino in fondo difendere arrivando a far condannare un incolpevole.

Meravigliosa l’interpretazione di una debuttante, per il grande schermo, Hye-ja Kim che le ha valso come miglior attrice i premi Asia Pacific Screen Awards e Asia Film Awards 2010.

Cercando all’interno del film si possono trovare numerosi riferimenti a grandi altri registi; io ho trovato, per esempio, le acutezze narrative e i colpi di scena di alcuni thriller di Brian De Palma, le atmosfere (pioggia battente) e le inquadrature di certi film di Akira Kurosawa, i temi, gli oggetti (mazza da golf) e il distacco dalla realtà di “Ferro 3” di Kim Ki-duk. Ma sappiamo come questi riferimenti siano del tutto soggettivi.

Un gran film con cui ho iniziato bene il 2014, che invito tutti a vedere e commentare; credo tra l’altro che qui da noi sia stato poco visto.

Mi riprometto a breve di vedere “Memories of Murder” del 2003 e “ The Host” del 2006, segnalati come anticipatori di questa bella pellicola, ma soprattutto voglio vedere l’ultimo sforzo di Bong Joon-ho “Snowpiercer” del 2013 annunciato come, oltre che il più costoso film mai prodotto in Corea del Sud, un autentico capolavoro presentato in una proiezione riservata alla stampa in occasione del recente Festival Internazionale del film di Roma.

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