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Il Villaggio di Fantozzi

A proposito di pdemocraticità, D-missioni e nuove leadership.

In trepidante attesa di un real pd.

Secondo Levy Strauss la ragione analitica è ragione dialettica in cammino, il che significa che, nel quadro complessivo dell’evoluzione storica, ogni sviluppo locale contribuirebbe a quello globale. 

 

Emanuele Severino definisce apparato scientifico tecnologico la struttura complessiva nella quale siamo inseriti e la identifica alla Repubblica di Platone dove a ciascuno è assegnato il suo compito.

Quando Fantozzi obiettò al megadirettore galattico che nel modo in cui quest’ultimo prospettava una qualche forma di ‘liberazione’ ci sarebbero voluti mille anni per raggiungerla, il megadirettore gli rispose: “Fantozzi, noi non abbiamo fretta”.

Certo se Fantozzi avesse saputo dei miliardi di anni che occorre aspettare nella prospettiva del Punto Omega elaborata da Frank Tipler, non se la sarebbe forse cavata finendo a nuotare nell’acquario del megaDrettore.

Quando parlo di resettaggio del sistema intendo alludere ad un tipo di analisi che non si accontenti di individuare ‘dialettiche’ locali più o meno contraddittorie, ma sia uno sguardo d’insieme che colga la immediata corrispondenza dei differenti livelli dell’eco-sistema globale. In tal modo, come re-citava la pubblicità della Vodafone, sarebbe davvero: “Tutto intorno a te”...

Durante un breve corso interdisciplinare che tenni nel 1988 al Liceo italiano di Tunisi, alle voci di corridoio che definirono criticamente il mio approccio come chimico/filosofico, (e questo semplicemente poiché facevo notare la relazione di proporzionalità inversa fra volume e pressione!) coincidenza volle che potei rispondere richiamando proprio la prefazione al testo di chimica della Paravia in adozione, nella quale si auspicava lo sviluppo di un’unica disciplina. Colsi al volo l’occasione e feci fotocopiare e recapitare alle famiglie quella pagina ‘illuminante’, come dicono gli avvocati, per opportuna conoscenza...

Se si dà una qualche remota possibilità che i popolli la finiscano di beccarsi fra loro ‘in ragione’ del credo dei padroni del pollaio, essa dipende essenzialmente dalla consapevolezza del nesso diretto fra ogni fantozziano aspetto locale del Villaggio e la sua megagalattica D-rezione.

Questo è dunque il senso dell’assumere in toto la triadica relazione dell’Io con il dio di turno (D’IO) e con le strategie poste in ‘essere’ a quel fine.

Solo se i popolli conoscessero a fondo i segreti del loro stato, potrebbero forse voler uscire dalle gabbie. Il resto sono quotidiane inutili chiacchiere che, come le bugie, sono adatte giusto a carnevale. 

E del resto, perché confidare sulla curiosità dei popolli visto che, come recitava la canzone, “la gallina, non è un animale intelligente...”

Suvvia popolli, non cercate di capire troppo; non ce la fareste e per di più perdereste anche il posto nell’acquario.

 

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