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La "storia" della Verità e la verità "della" Storia. I parte: sull’E/essere + o - specula(t)ivi

Detto 'al volo': ri-eccoci. Dopo lunga, forzata, quanto Male illuminata pausa - di cui a qualche mio succulento 'strano inedito' presente anche dietro a queste stesse quinte - riprendiamo dunque il nostro meta&fisico cammino, sempre più convinti che, con esso, debba ormai 'rappresentarsi' l'odierno più necessario 'autentico' D-ire https://www.facebook.com/notes/kratologia-criteri-del-sapere-e-logiche-del-potere/kratologicamente-tentando-un-d-ire/141464369277764

E, tralasciando per il momento la 'dimensione' karmico-biografica di una 'memorabile' parte del Tutto, da trattarsi adeguatamente in una prossima esternazione dedicata - fatto salvo ciò che si è 'iniziato' ad accennarne qui https://www.facebook.com/groups/568657356593894/permalink/569051019887861/ - rammentiamo cosa si iniziava a dire, già dieci anni orsono, a proposito della dialettica "fatale astrazione", magna quanto matrigna mater di 'quel certo', pre(as)sunto Tutto. Una questione che dobbiamo riprendere in termini che parrebbero dovuti, alla luce di una sempre più 'obbligata liaison' fra la dimensione cosiddetta astratta e quella che usiamo definire concreta.

 

"I nomi e le loro cose" titola non a caso un capitolo del mio ormai datato inattuale libello CortocircuitOne. Storia di un'astrazione fatale, presentato nel 2006 alla Fiera del Libro di Torino; e, a proposito di un certo dirsi del Destino, sembra che a quella mia prima 'estrema' visione delle cose stia - D Sè-vera Necessità - sempre più corrispondendo un certo farsi della nostra(?) comune Storia. Proviamo pertanto a definirne a partire da questo primo articolo i tratti essenziali, attraverso quanto ne stanno passando alcuni odierni con-venti dell'Essere. Si ricordi intanto, detto per inciso, come nel suddetto libello, riguardo a venti e relativi orientamenti, si sottolineasse già come "una prospettiva realmente ecologica non può più esimersi dall'affrontare l''ombra' in tutta la sua portata storica, dovesse questa anche mettere in discussione tutti i parametri costituiti". 'Il Tutto' a grandi linee nei termini poi sinsoficamente rilanciati qui https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1096607313706418&id=149352645098561 

Cercando dunque di restare fedeli al compito che ci prefiggiamo - più o meno a proposito di quanto un tempo si usava definire le nomenklature - limitiamoci a fare solo alcuni coloriti italici rimandi a quanti, in tempo cosiddetto reale, si stanno occupando della 'divina materia', come già la definivo anche qui su AgoraVox. Alcuni nomi dei nostri giorni dunque, che rinviano alle 'loro' cosiddette weltanschaaung; visioni del mondo, a proposito delle quali faremo già qualche problematico accenno nel corso di questa prima rapida incursione a volo di eracliteo gabbiano, sul sempre più agitato mare dell'imperante odierno D-ire. Di primo acchito, prescindendo dalla loro più o meno estesa visibilità in rete e/o sui media, potremmo citare fra i più attuali/inattuali (passando dal sacro al 'profano', ma anche viceversa), un Emanuele Severino (filosofo da oltre mezzo secolo sulla cresta dell''onda' di una totale eternizzante visione dell'Essere) o un Gioele Magaldi (fondatore e leader dell'ambiziosissimo GOD - Grande Oriente Democratico ed autore di questo corposo approccio storiografico che si vuole redatto, come si suol dire, a chiare lettere http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSwjSYjQCLBcebpNwxF6D8yXU09kcfH9N3ciEJoXn2Ryt_OVRoA). 

Su di un 'fronte' più soft possiamo trovare 'schierata' un'altra figura di spicco nell'impegno contemporaneo volto al risveglio delle coscienze, Fausto Carotenuto, ex componente dei Servizi segreti italiani esperto di Medio Oriente, poi 'convertitosi' e divenuto deus ex machina del circuito Coscienze in rete (cfr. http://www.coscienzeinrete.net), nonché conduttore di seminari nella ostica materia della quale, più o meno 'ben' compresi, andiamo trattando ormai da lungo tempo (cfr. https://www.facebook.com/notes/paolo-dova/una-questione-di-de-marcazione/10152170449989899); a proposito di certi particolari retroscena del potere - e senza, per ora, 'scomodare' il 'misterioso' Adam Kadmon di 'una mediatica Italia' - di Carotenuto può risultare intanto interessante leggere questo semplice propedeutico testo http://www.macrolibrarsi.it/data/cop/zoom/i/il-mistero-della-situazione-internazionale-libro-61939.jpg , giusto per iniziare a cogliere le sintetiche 'parallele' premesse di quanto altri più 'spinti' quanto relativamente poco noti 'cercatori di verità', quali ad esempio un Pier Giorgio Caria, un Mauro Biglino o, alquanto diversamente un Leo Zagami, ci raccontano in termini che stanno divenendo sempre più fantascientificamente 'interconnessi'. (Cfr. ad esempio a quanto di Caria, di Biglino e di Zagami è facilmente rinvenibile in rete o sui relativi testi, a proposito dei cosiddetti UFO ed al nesso che vi sarebbe fra le prospettive religiose 'classiche' e le loro nuove cosmiche e/o - con Italo Calvino - cosmicomiche frontiere).

Chiudiamo la breve, ancorché intrinsecamente già densa carrellata, richiamando solo altri due personaggi accomunati dall'identico nome di battesimo, ma fra loro molto (estremamente?) lontani quanto ad età anagrafica ed a relativo approccio esistenziale. L'uno un riconosciuto/misconosciuto 'Grande Vecchio' della politica italiana, Marco Pannella; l'altro, per ben altri versi, una più 'marginale' figura fin qui tenutasi debitamente lontana dall'iperconflittuale quanto asfittico panorama culturale che caratterizza l' italica Polis. Mentre il giovane filosofo Marco Pellegrino, anch'egli peraltro 'radicalmente' estraneo ai circuiti di potere ufficialmente legittimati, sta mettendo in oltremodo seria discussione la fondazione della (maiuscola) Verità fornita dal suo Maestro (come egli definisce Emanuele Severino), l'altro più 'maturo' e diversamente 'navigato' Marco - da sempre altamente sensibile al problema politicamente (male) rappresentato da quelli che lui chiama "ladri di verità", ancorché intendendone una versione diciamo così più 'ridotta' - in questi ultimi (ultimi ?) tempi si sta producendo in una nuova appassionante campagna sul "diritto alla conoscenza", in forza di una Ragione del diritto che si contrapponga alla più potente, ferma ed 'occulta' Ragion di Stato.

A proposito della ben poco 'diritta' materia, ricordiamo en passant, come il 'Marco nazionale' - ci perdoni l'altro per ora più 'piccolo' - rifugga da quanti ha avuto occasione di definire i narcisi del diritto, con esplicito riferimento al noto giurista Michele Ainis. (A proposito di specchi e relative speculazioni, si veda in proposito il gruppo https://www.facebook.com/groups/396534157048804/?fref=ts al quale Ainis mi ha gentilmente iscritto, avendo tuttavia avuto cura di abbandonare quelli da me fondati dove a mia volta l'avevo coinvolto. Chissà, forse perché qualcuno di essi poteva risultare, in virtuale potenza, ancor più romanzescamente 'specul-attivo' del suo... A titolo indicativo si possono al riguardo consultare https://www.facebook.com/groups/297148353800233/?fref=ts e https://www.facebook.com/groups/208532435939639/?fref=ts .

Fatto salvo quello che, per più o meno sommi capi si è qui reiniziato a tratteggiare, cominciamo intanto col retoricamente domandarci: "Non è (neretto corsivo) che fra l'alto volo della 'ferma' Ragione di - un certo - Stato (dicasi il deleuziano Ur-Staat dai mille plateaux o lo stare del severiniano Destino) ed il mobile e 'basso' volteggiare, ancorato ad un più terreno 'vissuto' che intende rigettare l'astratto dire, le due cose tendono "tanto, anzi parecchio" a corrispondersi, alla luce - o meglio ancora all'ombra - di un medesimo sempre più diffuso volere? E siamo sicuri che, volando 'rasoterra' sia davvero possibile sfuggire alla forza di certi altolocati Diktat, senza conoscerne a fondo la più 'intima' natura? 

Lascio alle ulteriori puntate di questa nostra scommessa del D-ire i suoi ormai necessari prossimi sviluppi. https://www.youtube.com/watch?v=rj66fN-SZhQ

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