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Non si preoccupi, le premesse sono ottime visto l’encomiabile lavoro delle varie Autority
italiane: pensiamo alle autostrade senza asfalto drenante ma sempre più care,
all’energia "liberalizzata" in mano allo stesso grande player, delle
comunicazioni non parlo per amor di patria...
Dopo tutti questi esempi storici di privatizzazioni che fanno danni al patrimonio pubblico ("pelose opinioni di blogger" secondo la sua risibile opinione) sostiene che sia necessario "valutare
la qualità dell’authority pubblica "indipendente"".
A parte che non vuol dire assolutamente niente (cos’è la "qualità" di un’autorità? I suoi poteri? L’eloquio dei dirigenti? Lo stile del logo? Mi illumini...) nell’articolo c’è scritto che, data la proprietà multinazionale delle società di gestione "controllarle risulta impresa ardua".
Delle due l’una: non l’ha capito o non l’ha letto.
C’è anche la terza via: credere che il mercato si regoli da solo, per magia.
E che per magia alcuni siano sempre più ricchi e gli altri progressivamente più poveri (di acqua in questo caso).
The magic of the marketplace.
Proprio un bel gioco di prestigio.
Salvo l’alienazione dell’individuo che non c’azzecca granchè tutto è molto condivisibile.
Tuttavia nel nostro sistema economico basato sulla moneta è così che vanno le cose, non certo da ieri.
Si può cambiare radicalmente paradigma economico oppure combattere i mulini a vento chiedendo salari giusti a qualcuno che sullo sfruttamento basa la propria esistenza come creatore di profitto.
Au revoir
Il senso di Matrix è appunto questo: i media non "rappresentano" la realtà, rappresentano una storia; sono gli spettatori che prendono questa storia come paradigma per interpretare letteralmente la realtà.
Perchè il pubblico spesso non conosce il mezzo e le tecniche che ci stanno dietro, ignora in senso letterale.
Agli albori del teatro non tutti sapevano che l’attore in scena non era morto per davvero e poteva succedere che l’indignazione del pubblico rischiasse di far fare una brutta fine all"assassino".
Accade oggi con la TV, accadrà domani con internet.
"Il mezzo è il messaggio", insegnano a scuola.
Quindi solo la comprensione del mezzo è d’aiuto nel decifrare il messaggio.
Ma da piemontese mi spiega a cosa le serve la TAV?
Ad andare velocissimamente a Lione quando l’autostrada per Milano è ancora desolatamente incompleta?
Abbiamo treni dei pendolari RIDICOLI da vent’anni, in alcune provincie si è aspettato un raccordo autostradale per decenni, cosa pensa che cambi tra PD e PdL? Oltre alla sigla, si intende.
"Daremo lavoro ai giovani piemontesi". Certo, tanti bei cantieri edili...
E’ un ottimo articolo.
Solo che sembra si parli della Luna, l’Italia
è prostrata (per meglio dire prostituita) ai piedi di un ricchissimo
uomo d’affari; la "cornice" è determinante per descrivere il fenomeno.
Ovunque
nel mondo Di Pietro sarebbe un eroe per la destra, un uomo della Legge
che colpisce i cattivi socialisti che rubano; allo stesso modo
Travaglio è uomo di destra.
Il paradosso è che in Italia la destra è stata culturalmente "sequestrata" dal moloch berlusconiano.
L’estensore
dell’ articolo dimentica che in Italia si è sentito perfino dire: "il
controllo dei media non influenza il voto popolare", si immagini se ha
senso la politica tradizionalmente intesa.
Qualcuno dice che siamo alla politica "postmoderna", qualsiasi cosa voglia dire.
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