Garimberti presidente della Rai. Trovato l’accordo e Gasparri gongola

Alla fine si è deciso. Garimberti sarà il nuovo Presidente della Rai. Dopo le polemiche passate che si sono trascinate per troppo tempo (vedi caso Villari) e rifiuti eccellenti dalla diverse parti ecco che finalmente Franceschini e Letta hanno trovato un accordo, quando ormai anche le ultime speranze stavano svanendo, a causa di troppi veti incrociati che avevano visto prima De Bortoli rifiutare quella poltrona che dire scottante è poco e poi Berlusconi bocciare il nome di Guglielmi, fino a far gridare Franceschini al complotto e alla volontà da parte del Cavaliere di voler mettere le mani sulla totalità dell’informazione.

 

Garimberti è un nome di garanzia, fortemente voluto da sinistra e che, nonostante un passato vivacemente sulla sponda opposta a quella del Governo (è stato vicedirettore di Repubblica), ha trovato l’assenso anche della maggioranza, con Gasparri che ringalluzzito ha subito dichiarato la sua soddisfazione, più che per Garimberti, per la legge che porta il suo nome e che “non solo non è stata modificata, ma è stata giudicata conforme alla Costituzione in una recentissima sentenza della Corte Costituzionale e viene applicata a beneficio di un ottimo giornalista di Repubblica”.

 

Giornalista dal curriculum importante, Garimberti è passato prima per La Stampa, per cui è stato anche corrispondente da Mosca, per passare poi a Repubblica dove ha ricoperto diverse cariche nel passare degli anni. Dal ’92 al ’94 è direttore del Tg2 (Repubblica ci ricorda la polemica con Tajani che lo accusava di aver trasformati il Tg della seconda rete in TeleKabul e la risposta fu “Solo un fazioso portaborse come Tajani può definire il Tg2 Telekabul”) e nel 96 diventa direttore del Venerdì fino al 2000 quando torna sul quotidiano di punta come vicedirettore.

 

Fino ad oggi lo potevamo vedere su RepubblicaTv a dirigere diversi Talk Show.

 

Di sé il nuovo presidente Rai dice: “Sono stato un patito dei tre grandi canali americani e poi della Cnn, del suo ritmo, della sua qualità. Il mio mito è Walter Cronkite, sono impazzito per le corrispondenze su Tienammen di Bernard Shaw e per la night line di Ted Koppel”, ma è anche un grande appassionato di sport e in particolare della NBA, del football americano e, passione, racconta, che gli deriva dalle corrispondenze da Mosca, di Hokey su ghiaccio. Dallas russia all’America il passaggio è breve quando si parla di Talk show e Letterman dice è il talk ideale e soprattutto dice “I reality? Mai seguito uno nella mia vita ». Chissà cosa ne penserà la Ventura.