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Francesco Finucci

Studente di Master in International Relations (Terrorism and Political Violence) presso l'Università di Birmingham. Ricercatore presso Terrorism and Political Violence Association (TAPVA). Interessato in terrorismo, violenza politica, conflitti e politica internazionale.

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  • Primo articolo giovedì 02 Febbraio 2010
  • Moderatore da sabato 03 Marzo 2010
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Ultimi commenti

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.181) 13 settembre 2013 15:57
    Francesco Finucci

    Sì, in parte sono d’accordo. Però credo che si tratti anche di promuovere una cultura, un esempio lo faccio proprio nell’articolo. L’immagine di una signorina in procinto di togliersi le mutande per spiegare un fenomeno del genere è oscena. Non perché fa scandalo, ma perché è profondamente immorale, il che vuol dire - nel mio dizionario - indifferente al dolore altrui. Il mezzo è la repressione? No, anche qui si tratta di passare in mezzo alle leggi, di toccare corde sensibilissime della sfera pubblica, senza raggirarla, né reprimerla, né condizionarla. Questo fa uno statista. Quindi siamo fregati

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.181) 13 settembre 2013 14:56
    Francesco Finucci

    Mah, in Italia il sistema assicura questo. E’ illegale lo sfruttamento, non la prostituzione in sé. Non parlerei però di principio democratico. Il 28 Ottobre 1922 osannato dagli italiani e seguito dalle sue camicie nere Mussolini procedeva al colpo di stato? Non era democratico? E se no, cosa ci da lo scettro di portatori della democrazia per contrastarlo con la violenza? Anche la democrazia è un’ideologia, così come il socialismo, il comunismo, il facismo, etc. E’ per questo che pensare che la coscienza di un atto sia perciò necessariamente un atto di democrazia è sbagliato. Come d’altronde pensare di vietare un atto che teoricamente (non necessariamente) non lede nessuno ma consuma uno scambio. E allora che fare, vietare perché immorale e degradante oppure lasciare che il degrado continui perché sarebbe antidemocratico intervenire? Questo è il motivo per il quale poi di fronte anche all’ideologia democratica, stigmatizzata come inerzia i totalitarismi hanno trovato un ottimo terreno dove attecchire.

    La democrazia è cosa estremamente complessa, e la sua essenza sta nella sensibilità delle persone, non nelle leggi.

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.181) 13 settembre 2013 14:49
    Francesco Finucci

    Ah, ora ho capito. Non saprei dirti, non sapevo di questa necessità. Ma onestamente non credo interessi loro più di tanto l’affidabilità. E come per la Cia e il test della verità. Chi aiuta, la certezza del diritto oppure la certezza di avere un colpevole da friggere sulla sedia elettrica?

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.210) 12 settembre 2013 21:52
    Francesco Finucci

    Non ti seguo

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.139) 8 settembre 2013 01:35
    Francesco Finucci

    Mah, io credo che alla fine le due cose vadano assieme. Ovviamente la questione non riguarda solo la Cina (dal 1975), ma anche le sue concorrenti nel sud-est, Corea del Sud e Giappone. E riguarda anche noi, solo che nella costa cinese la situazione sta diventando kafkiana, il mar giallo è inquietante, e così Pechino, in certe zone - dalle immagini che vedo almeno - quasi non si vede. Possiamo anche parlare delle città americane dove si va al bagno in chevrolet, ma il discorso non cambia. Si tratta di agire su fenomeni estremamente delicati, e non in maniera indiretta. L’inquinamento da anidrite è una cosa, e tra l’altro non riguarda tanto le macchine, quanto la produzione industriale e quella di energia tramite centrali termo-elettriche (quelle che abbiamo noi per intenderci). Qui invece si tratta di intervento diretto, scientifico, totalmente volontario. Per questo è pericoloso, perché non è un effetto collaterale, ma una scelta, e oltretutto una scelta che combatte il fuoco con il fuoco. In questo il modello cinese è il massimo esempio, assieme a quello americano. Solo che ad oggi, considerando le enormi disuguaglianze tra entroterra e costa, il livello intollerabile di smog e le necessità di controllo delle autorità cinesi, è proprio la Cina nel mirino, e il motivo è semplice: se non cambiano strada la Cina sarà sempre più forte, ma i cinesi sempre di meno e sempre più piegati.


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