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Controllo del territorio: Ronde o Urban Mediator?

Urban Mediator è un software per il controllo e la gestione del territorio sviluppato in Finlandia il cui scopo è supportare la risoluzione dei problemi nel territorio utilizzando la rete attraverso il pc o un telefonino di nuovo tipo.

In questi giorni la discussione politica sulle ronde si è infiammata, un pò dappertutto ed anche qui su Agoravox.

Ho trovato argomenti eccessivi "Si comincia dalle ronde ma non si sa dove si va a finire" ed anche iperbolici "Le ronde sono come le squadracce fasciste".
 
Secondo il mio modesto parere le ronde sono una risposta sbagliata ad un problema reale.
 
Il problema reale è il controllo del territorio.
Viviamo un’epoca pesantemente trasformativa di costumi e comportamenti. Le drammatiche condizioni di vita di molti paesi africani e le sperequazioni profonde di consumo e ricchezza rendono l’Italia una meta per tanta gente e questa non 
è certo una novità perchè è un processo che avanti ormai da molti anni.
 
D’altro canto la crisi economica si sta abbattendo con forza sempre più dirompente sul nostro tessuto sociale al punto che certi lavori, fin qui rifiutati da gran parte degli italiani e territorio quasi esclusivo dell’immigrazione, tornano ad
essere interessanti anche per tanti nostri concittadini generando dei conflitti tra poveri fino a qualche tempo fa praticamente sconosciuti.
 
Se poi si unisce a questo, elemento non secondario, che il governo tende ad estremizzare questo tipo di conflitti piuttosto che a stemperarli con soluzioni ragionevoli ed umanitarie il quadro è completo e molto difficile per tutti.
E’ evidente che questo tipo di conflitto si riflette sul territorio.
 
Sbaglia un certo tipo di sinistra ideologica a ritenere tutto ciò una pura invenzione della destra perchè è proprio la gente comune, quella meno protetta dalla crisi e dal basso reddito, che risente di queste contraddizioni e le vive sulla propria pelle.
Sbaglia, però ancor più, anche quella parte della destra che ne ricava agomenti per predicazioni sostanzialmente razziste ed indegne di un paese civile.
 
Valga per tutto, anche se riconosco il carattere paradossale di quest’individuo, quel che dice il sindaco di Treviso Gentilini: neanche varrebbe la pena di polemizzare con questo indegno figuro se quest’uomo non parlasse nelle stesse manifestazioni dove parlano Maroni e Bossi che sono ministri della repubblica.
Sta di fatto che simili argomentazioni, intolleranti, reazionarie e nazistoidi si possono trovare soltanto in certi libretti della destra ultra xenofoba.
 
Eppure la società multietnica e multirazziale è quella che noi tutti abiteremo e, dunque, è necessario che si trovino delle soluzioni condivise per costruire una risposta non demonizzante ai fenomeni che stiamo vivendo.
 
Ora sono le ronde una risposta, per embrionale che essa sia?
Secondo me già la stessa parola ronda sa di medioevo e questa non è certo una virtù. Sarebbe come se io dicessi alla crisi dell’economia di questi giorni propongo
il ritorno alla società curtense. E’ mai pensabile che nella società di Internet, delle webcam, dei satelliti la risposta stia nello strascico di qualche cittadino collaborativo e possibilmente ex poliziotto? Francamente fa un po’ sorridere perchè sembra più un esorcismo processionale che una vera soluzione ai problemi.
 
Sono convinto che ogni società debba usare gli strumenti del proprio tempo per risolvere i problemi del proprio tempo.
 
E questi strumenti, badate bene, esistono nella rete perchè lentamente ma inesorabilmente ai problemi di convivenza urbana che sono simili in ogni parte del globo (villaggio globale) emergongo delle risposte moderne ed efficaci che potrebbero aiutarci a costruire meglio e più seriamente la casa comune che tutti viviamo.
 
Avete sentito parlare di Urban Mediator?
Bene prendetelo in considerazione perchè come Facebook ha risolto molto bene il piccolo mondo amicale portandolo ad un livello stratosferico, cioè fuori dal tempo e dallo spazio tradizionale che lo limitava, Urban Mediator o qualcosa di simile ci aiuterà a risolvere il problema del controllo del territorio in modo moderno ed innovativo, utilizzando l’intelligenza collettiva e stimolando la partecipazione operosa dei cittadini.
 
Cos’è Urban Mediator?
Per chi ne volesse una spiegazione approfondita consiglio il manuale in pdf che potete scaricarvi e le cui prime pagine in inglese spiegano nei dettagli di che si tratta ed a che serve.

Per chi voglia evitare i 3 megabyte del pdf un’idea se la può fare anche da questa presentazione in flash.
 
In quel che resta di questa comunicazione mi limeterò a spiegarvi quel che ne ho capito e perchè lo ritengo una cosa importante per problemi complessi come quelli di cui sto parlando.
 
I problemi del territorio possono e debbono essere risolti attraverso la collaborazioni tra il cittadino elettore e gli enti locali preposti al governo del territorio. 
 
Per permettere che questo processo colloborativo avvenga Urban Mediator (il mediatore urbano) mette a disposizione un software installabile
su un qualsiasi server Linux che rende siponbile nativamente un ambiente accessibile sia tramite computer che tramite telefonino intelligente di 
ultima generazione.
 
L’idea è che la rete possa essere usata per portare attenzione su questioni locali, legate al territorio, accessibili direttamente attraverso mappe, per permettere che qualsiasi questione possa essere posta, discussa e potenzialmente risolta.
Molto brevemente su ogni questione (topic) posta all’attenzione della comunità è possibile creare un processo cognitivo ed operativo molto più semplice da fare che da descrivere fornmalmente come sto facendo.
 
Dunque vi consiglio di dare uno sguardo all’esperienza di Barcellona perchè lo spagnolo è facile e la cosa si capisce molto meglio che con tante parole.
Trovo tutto ciò assolutamente straordinario e chi fosse interessato me lo faccia sapere perchè mi sto adoperando per attivare le risorse necessarie a qualche sperimentazione pratica in Italia.

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