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Annullato il tour degli Oasis: è ufficiale si sciolgono

di Francesco Piccinini e Francesco Raiola


La rete è in fiamme appena giunta voce che gli Oasis si siano sciolti e siano anche giunti alle mani nel backstage. Su Twitter è la notizia del momento.

L’unica certezza che il loro tour finisce nel backstage parigino, poco pima di salire sul palco: tutte le tappe europee previste sono state annullate.

Arriva ora anche la conferma ufficiale con una dichiarazione di Noel Gallagher:
"It’s with some sadness and great relief to tell you that I quit Oasis tonight. People will write and say what they like, but I simply could not go on working with Liam a day longer. Apologies to all the people who bought tickets for the shows in Paris, Konstanz and Milan."



I fans si aspettavano l’annuncio della loro separazione definitiva dopo la tappa milanese del World Tour prevista per il 30 Agosto e invece inaspettatamente il duo di Manchester non sale sul palco del Rock en Seine – la tre giorni di rock all’ombra della Tour Eiffel – e sansisce la fine di una della band più famose al mondo.
 
Alla base dell’annullamento l’ennesima disputa tra i fratelli Gallaher che sembra siano giunti alle mani nel backstage, Liam avrebbe addirittura distrutto la chitarra di Noel. Una disputa furiosa dietro le quinte che ha portato Noel ad abbandonare il Domaine National de Saint Claude, dove si tiene il festival, davanti agli organizzatori rimasti di sasso.

Gli Oasis avevano già annullato la tappa del 25 agosto al V festival in Gran Bretagna per la stesso motivo
- nonostante la smentita fatta dallo stesso Liam sul suo Twitter - ma si pensava che sarebbero riusciti a portare a termine il loro tour.

Così non è stato.

I fans sono in lacrime, molti se ne vanno mentre altri restano lanciando insulti e bottiglie verso il palco.

Sono i Madness, già protagonisti nel pomeriggio, a rimpiazzare la band britpop.

Una nota di colore: oggi la freepress d’oltralpe 20mintues (media partner dell’evento) in un pezzo che voleva fare ironia sul festival scriveva che "i fratelli Gallagher vengono alle mani per chi sia il peggior cantante del mondo. Noel sostiene sia Jay Z mentre Liam dice che Demon Albarn è ancora peggio (il frontman dei Blur - nda)". Una premonizione che sa di maledizione per un festival che già nel 2008 vide il forfait di Amy Winehouse.


I fratelli Gallagher formano il gruppo rock inglese nel 1991 esportando i loro suoni britpop nel mondo. Gli Oasis hanno venduto circa 65 milioni di dischi in tutto il mondo[2], hanno piazzato 8 singoli al primo posto nel Regno Unito, 22 singoli consecutivi nella top 10 inglese e raccolto 15 NME Awards, 5 Brit Awards, 9 Q awards e 4 MTV Europe awards[3].
 
Guidato dal chitarrista, vocalist e paroliere Noel Gallagher e dal fratello, vocalist e paroliere Liam Gallagher, quello degli Oasis è uno dei gruppi che hanno avuto maggiore successo e influenza nella società britannica e nel mondo tra quelli nati negli anni Novanta nell’ambito del movimento britpop, fino ad assurgere a vero e proprio fenomeno di costume[4]. La loro musica, a metà tra il rock anni settanta e il rock and roll[5], ha saputo dare un nuovo significato al termine britpop, mentre i loro litigi e il loro atteggiamento talvolta bizzoso e rude sono stati oggetto di un’attenzione crescente da parte dei media[6]. I fratelli Gallagher sono gli unici membri della formazione originaria rimasti a far parte della band. La formazione attuale è completata dal chitarrista ritmico o principale Gem Archer e dal bassista Andy Bell. Parte integrante della band sono il tastierista Jay Darlington, che partecipa ai tour degli Oasis dal 2002, e il batterista Chris Sharrock, che vi prende parte dal 2008. Questi ultimi due non sono componenti ufficiali della band.
Gli Oasis in origine si chiamavano The Rain ed erano Liam Gallagher (voce), Paul Arthurs (chitarra), Paul McGuigan (basso) e Tony McCarroll (batteria). Noel (chitarrista e cantante) subentrò in seguito, su invito del fratello. Poco dopo Liam suggerì il nuovo nome.

Il gruppo conobbe la fama già con l’album di debutto, Definitely Maybe (1994), che propose con forza la band come leader del movimento britpop. Il successivo album, (What’s the Story) Morning Glory? (1995), superò il numero di vendite del precedente, toccando quota 20 milioni di copie vendute[7]. Da quel momento dilagò una specie di Oasis mania[8]: a metà degli anni Novanta gli Oasis conobbero una popolarità altissima, rivaleggiando con i Blur e guadagnando attenzione da parte dei media e del pubblico. Il culmine fu raggiunto nell’agosto 1996, con lo storico concerto al parco di Knebworth, nel corso di due serate in cui accorsero 250.000 spettatori[4].

Il terzo album, Be Here Now (1997), divenne l’album venduto più rapidamente nella storia delle classifiche musicali[9]. Verso la fine del decennio, tuttavia, la popolarità del gruppo andò incontro ad un vistoso calo, almeno negli Stati Uniti. Due membri storici, Arthurs e McGuigan, furono avvicendati da Andy Bell e Gem Archer, con cui la band registrò e pubblicò Standing on the Shoulder of Giants, album che presentava un sound più sperimentale e psichedelico. Il disco non ottenne molto successo, risultando il meno venduto della storia del gruppo. Nel 2001 fu la volta dell’album live Familiar To Millions, registrazione del concerto tenuto dagli Oasis allo stadio di Wembley di fronte a 70.000 spettatori.

Nel 2002 gli Oasis pubblicarono Heathen Chemistry, reputato un ritorno alle origini del suono dei primi tempi, e tornarono al successo. Nel 2005 uscì il sesto album, Don’t Believe the Truth, registrato insieme al nuovo batterista Zak Starkey, il figlio di Ringo Starr. Fu un ulteriore grande successo, che riportò gli Oasis in classifica anche negli Stati Uniti, dove il disco raggiunse la posizione numero 12, e la posizione numero 1 in Giappone. Il 20 novembre 2006 uscì Stop the Clocks, il primo best of degli Oasis che, nonostante conti soltanto 18 canzoni, senza inediti e con l’esclusione di tutti i brani da Be Here Now, ha sorprendentemente venduto tre milioni di copie nel mondo[10]. È uscito nell’ottobre 2008 Dig Out Your Soul, settimo album, lanciato dal singolo The Shock of the Lightning e divenuto disco di platino[11].
 
 

Commenti all'articolo

  • Di Marco (---.---.---.158) 29 agosto 2009 01:15

    Complimenti per lo scoop in Italia, siete stati i primi e con voi l’ho appreso in tempo reale. Pessima notizia, si chiude un’epoca.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.192) 29 agosto 2009 08:30
      Francesco Raiola

      Grazie Marco, siamo stati anche fortunati a trovarci al posto giusto nel momento giusto (insomma non proprio per i fan degli Oasis), anche se era un po’ che queste voci giravano, e i principali giornali britannici lo scrivevano. Si pensava che sarebbe successo tutto definitivamente a Milano (per la seconda volta!) e invece hanno voluto sorprendere tutti con il loro non concerto parigino. Gli unici contenti alla fine sono stati i Madness che hanno suonato due volte, e la seconda volta sul main stage...E diciamo che dopo i primi momenti di rabbia, alcuni hanno abbandonato, altri...hanno ballato!

  • Di Ro (---.---.---.10) 29 agosto 2009 02:57

    Finalmente finisce la band più sopravvalutata della storia della musica.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.192) 29 agosto 2009 08:35
      Francesco Raiola

      Beh Ro, un po’ acido il commento. Non ero (ormai si parla al passato) tra i fan degli Oasis ma i primi due, forse tre album non erano male e molte canzoni, che mi piaccia o no, hanno segnato la mia/nostra adolescenza. Comunque non cantare vittoria, ormai si è perso il conto di quante volte gli Oasis hanno rimarginato le ferite e sono tornati...vediamo se sarà ancora così (curioso notare come in un’intervista su una rivista francese di qualche mese fa, decantavano il loro ritrovato affiatamento...)

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