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La realtà della Russia di Putin

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.250) 2 marzo 2022 11:26
Fabio Della Pergola

Caro Paolo, il Il tuo impegno è ammirevole ma, permettimi, manca quel quid di ricostruzione storico politica ESATTA che fa la differenza.

Il presidente ucraino che citi, con prevedibile sarcasmo, ha iniziato la sua carriera politica nel 2018. Candidatosi alle elezioni del 2019, le ha vinte con un ampio margine di voti (73%). diventando presidente del paese il 21 aprile 2019.

Come abbia potuto bombardare il Donbass per otto anni, essendo al potere da meno di tre, è un problema su cui mi sono rotto la testa senza riuscire a trovare una soluzione.

Oltretutto, come è noto (wikipedia è utile per queste semplici informazioni di base) il nostro è di famiglia ebraica di MADRELINGUA RUSSA.

Che l’Ucraina abbia avuto la mano pesante in Donbass è noto (anche se le 14mila vittime conteggiate sono "su ambo i fronti" non solo fra i filorussi), ma incolpare di tutto il povero comico e i suoi quattro amici al bar mi sembra un po’ ingeneroso.

La Nato: come è noto molti paesi dell’est europeo hanno subito un’occupazione militare russa per mezzo secolo circa. Pensare che non abbiano accumulato nel tempo un certo risentimento antirusso sarebbe davvero un’ingenuità. E a chi si potrebbe mai rivolgere questo risentimento antirusso nel mentre la Russia si risolleva dalla sua catastrofe post-sovietica e torna ad essere un forza, militare se non economica, di tutto rispetto? Davvero è così stupefacente che abbiano chiesto, e ottenuto, l’adesione a un sistema di mutuo soccorso militare nato proprio per contrastare la Russia (di epoca sovietica, ma perché no? – anche di epoca neo-postzarrista?). Per l’Ucraina il discorso però è un po’ diverso, posto che il paese NON fa parte della Nato, NON ospita soldati della Nato, NON ha dislocati sul suo territorio missili Nato e, nonostante tutti questi NON viene aggredito in modo così brutale. Solo come opera di prevenzione? Ah. Allora anche Bush jr aveva ragione ad attaccare di nuovo l’Iraq, come azione preventiva. O no? Saluti.


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