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Proprio
per il rispetto dovuto a una vicenda umana tanto terribile quanto tragica non
si può travisare la realtà dei fatti.
Quello del povero Dj Fabo è stato un caso
di “suicidio assistito”. Andando in Svizzera ha potuto ottenere e assumere un
composto sedativo-venefico che in pochi minuti l’ha portato al decesso.
Arresto
cardiaco che, come attestano le cronache, si può conseguire anche a casa
propria con l’ingestione di una dose massiccia di certi sonniferi.
ANCHE in tal
caso nulla impedisce che sia lasciata una lettera testamento, ma verrebbero meno
delle valide ragioni per una qualche autodenuncia da parte di soggetti terzi.
Ancora.
In tutto il continente Europeo, oltre alla Svizzera, solo Belgio, Lussemburgo e
Olanda hanno legalizzato tale pratica letale.
CASO ben diverso è quello dell’eutanasia
“passiva” che contempla l’interruzione-omissione di trattamenti medici.
Situazione
da tenere a sua volta distinta dalla nota vicenda di Eluana ENGLARO dove la pura nutrizione
artificiale mantenne per tanti anni in vita un corpo ridotto allo stato
vegetativo. Alimentazione surrogata che fu forzata e prolungata fino al punto di
configurare l’accanimento terapeutico.
Non ultimo.
E’ BENE puntualizzare che il
dibattito ancora aperto in merito al dispositivo legislativo da dare al “BIOTESTAMENTO”
verte solo sugli ultimi due casi.
Ossia, sulla possibilità che sia rispettata e
diventi per legge “vincolante” la volontà (a suo tempo già espressa dal
paziente) di non venire sottoposto a certi trattamenti.
Si va dalla nutrizione-idratazione
artificiale all’uso di palliativi antidolore e/o a farmaci in grado solo di
rallentare il decorso del processo degenerativo.
Per contro.
NON E’ affatto
segno di “partecipato” e disinteressato sostegno-conforto cavalcare, a fini di
propaganda, l’onda emotiva che il clamore dei media suscita occupandosi di siffatti calvari. Sono tragedie umane che
altri hanno vissuto e vivono in sofferto silenzio.
Travisare la verità è la
chiave per venire Travolti dalle Informazioni ...