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Tre domande (e più) a Paolo Barnard

Di gresci (---.---.---.201) 23 maggio 2009 08:32

Ripeti con me Contribuente: "se non stai con Israele sei coi terroristi, se non stai con Israele sei un terrorista, costui è stato pagato coi soldi pubblici e quindi la deve pensare come decide la maggioranza degli elettori."
Secondo la storia, quella che tu rivendichi per criticare il lavoro altrui, la violenza in medio oriente è nata molto prima dei terroristi islamici, nessuno vuole giustificare i terroristi, ma scacciare un popolo dalle proprie terre e mantenerlo sempre sotto controllo, senza alcun diritto e volutamente in miseria può portarlo al terrorismo.
Probabilmente quindi per far cessare il terrorismo bisognerebbe riparare al torto, perchè reprimere e aggiungere torto a torto non può che rafforzare l’odio la loro violenza.
E non significherebbe scendere a patti coi terroristi, non c’entra niente, significherebbe essere giusti e umani coi propri simili, senza distinzione di sesso, razza o religione. Ma questa per il momento è fantascienza, malgrado c’è una carta in Italia che la propone da anni.

Un altro appunto, a chi ritiene che un libro valga per quanto viene venduto: secondo la tua interpretazione il "Grande Fratello" e le finali di Champions Leage dovrebbero essere le più alte espressioni della cultura italiana in televisione.
E, sempre secondo la tua interpretazione, i libri di Bruno Vespa, pubblicati sempre per Natale (così come i film di Vanzina es: "Vacanze di Natale") dovrebbero essere dei capolavori di indiscusso valore. E la Bibbia, il libro più venduto al modo e da più anni, dovrebbe essere verità assoluta.
Se ti trovi d’accordo con queste affermazioni sei coerente, altrimenti hai cercato la via più comoda per far quadrare i conti nei tuoi pensieri. E spesso la via più comoda per screditare i pensieri altrui è screditare chi li pronuncia.


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