Gentilissimi, sono un giovane insegnante (36 anni) da poco di ruolo che vorrebbe rimarcarcare la seguente osservazione:
lo stato PAGA (investe) fior di quattrini gli insegnanti per istruire per 10 mesi l’anno la nostra gioventù.
Il 90% dei poverini che non sono promossi è SOLO perchè nei succitati 10 mesi se ne sono altamente fregati, pensando che il massimo impegno poteva essere occupare il banco, sentendo qualche parola qua e là non prendendo alcun appunto e pensando a inviare di nascosto gli sms. Parole come impegno, sacrificio, rinunce, concentrazione sono vocabolari per i nostri giovani in via di estinzione. Il verbo studiare molti non sanno cosa voglia dire....
Allora ancora corsi estivi? non ci sono soldi? i NOSTRI soldi sono stati spesi durante l’anno ma molti non ne hanno usufruito volutamente e con atteggiamenti spesso arroganti è come se li avessero gettati nel cestino.
Adesso questi bei giovani che se li pagassero i corsi così magari cominceranno ad apprezzare la scuola come un’opportunità e non come un luogo in cui distinguersi per furbizia e disimpegno.
Per una scuola migliore, vicina ai giovani ma non maestra di ignoranza.
Saluti
Paolo DB