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Due stati per due popoli: Italia e Sud Tirolo

Di GeriSteve (---.---.---.43) 27 novembre 2013 11:38

Quello dell’autodeterminazione è un discorso complesso: l’autore ha fatto bene a considerarne aspetti anche contrastanti, ma io credo che abbia sottovalutato l’aspetto più importante.

Il format bello, seducente, dell’autodeterminazione è quello di una minoranza oppressa da una maggioranza linguisticamente, culturalmente, religiosamente, economicamente diversa. Come essere contrari?

La realtà è quasi sempre lontanissima da quel format: l’autodeterminazione è sempre a danno di qualcun altro che la subisce e di cui si violano i diritti di autodeterminazione; nel caso del sudtirolo vale la pena di citare R. Messner che respingeva la pretesa di classificare linguisticamente i sudtirolesi dicendo, in perfetto italiano: io ho un padre altoatesino e una madre ladina. Perchè devo essere costretto a scegliere una appartenenza linguistica?
E allora Messner non sapeva di avere la fortuna di non essere invece un kosovaro con un genitore cristiano ed uno islamico!

L’orgoglio nazionalista è servito davvero ad alcuni popoli a conquistare la loro indipendenza, ma è stato anche strumentalizzato per ottenere consenso su guerre decise dal potere e subite dalle popolazione. Se poi si guardano la guerra di indipendenza americana e poi la guerra di secessione (entrambe ottimi esempi di autodeterminazione) si possono scrivere libri sulle loro contraddizioni e su ciò che hanno significato per popolazioni che invece non erano rappresentate da stati sovrani: i nativi americani e i neri schiavizzati. Il nazismo ha cominciato la sua guerra di annessione europea con la pretesa dell’autodeterminazione dei sudeti in Cecoslovacchia...

L’aspetto più importante, importantissimo in Italia, è che le autodeterminazioni, i federalismi, gli indebolimenti degli stati nazionali sono da sempre gli obiettivi preferenziali delle mafie.
La mafia siciliana è passata dall’obiettivo separatista alla S. Giuliano (coltivato dai servizi inglesi e americani) all’obiettivo leghista di frantumazione dello stato italiano. In Italia la mafia è riuscita anche ad andare al governo nazionale, ma è chiaro che, per tutte le mafie del mondo, la conquista del potere politico amministrativo locale è più facile della conquista nazionale.

Non sono esperto di mafie non-italiane, ma il problema si presenta anche altrove: in Russia e dintorni, il termine "ceceno" è sinonimo di "mafioso", e la Politovskaya è morta per aver denunciato come i servizi russi fossero infiltrati nel terrorismo ceceno. Problemi simili ci sono con i palestinesi, i baschi, l’IRA irlandese-cattolica...

Anche il famoso "genocidio degli armeni" a cui tanto tengono i catto-cristiani è piuttosto sospetto: l’esercito turco ha represso con la sua consueta brutalità la pretesa autonomista di una minoranza armena, esattamente come ha fatto con analoghe rivolte in territori oggi greci (ricordo a Creta, un terribile frantoio in pietra in cui i turchi macinarono un famoso patriota cretese). Ma alla "teoria del genocidio" gli attuali turchi contrappongono il fatto che non ci fu alcuna persecuzione degli armeni in zone in cui gli armeni erano minoritari e non reclamavano alcuna indipendenza. Io credo che abbiano ragione e che l’autodeterminazione religiosa degli armeni sia stata strumentalizzata per altri fini.

Se poi guardiamo alla recente storia Iugoslava e Kossovara, l’unica cosa chiara è che l’autodeterminazione è stata la peggior disgrazia di quelle popolazioni, che è stata causa di forte regressione nei diritti civili e nei principi di rispetto dell’altro. Non a caso, le famiglie miste sono state quelle che ne hanno sofferto di più.
GeriSteve


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