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Doppia mastectomia preventiva per Angelina Jolie: una scelta estrema?

Di (---.---.---.15) 16 maggio 2013 12:45

Non capisco come si possa dare risalto a trovate criminali come quella messa in atto dall’attricetta in parola. Il fatto che lei sia portatrice del gene menzionato, non significa che poi debba necessariamente contrarre la malattia. Per chi non lo sapesse, preciso che quella dinamica genetica in tanto si possa esprimere clinicamente in quanto si avvalga della interazione non soltanto di altre modulazioni genetiche, ma anche di altre variabili, fra le quali entrano in gioco quelle soggettive e ambientali. Quanto fatto da quella donna, che sicuramente navigherà in una non invidiabile situazione di depressione endogena, è semplicemente criminale! Dare risalto al suo dissennato comportamento, vuol dire diffondere paure ingiustificate: infatti, prendendo piede questa criminale prassi, cosa succederebbe? Che chi risultasse geneticamente più vulnerabile ad altre forme oncologiche faccesse lo stesso? Cominceremo a rimuovere il fegato o il colon o il retto o vescica o altri organi a tutti coloro presentanti una configurazione genetica suscettibile di proporre un tal rischio? Mi meraviglio dei medici che l’abbiano’accontentata’. Costoro o sono criminali o sono ignoranti. Altrimenti, dovrebbero sapere che la presenza di una determinata configurazione genetica non significhi necessariamente contrarre la malattia, poiché la stessa è la risultante di vari fattori, tra i quali si inserisce anche quello genetico. Quei somari o criminali che l’hanno operata, perché non le hanno detto che il fatto di aver avuto delle gravidanze, magari con relativo allattamento al seno, costituisca un fattore protettivo nei confronti dell’insorgenza di quella malattia? E mi fermo qui. Chi vorrà capire avrà capito.


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