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Governo: esclusi i rappresentanti di un terzo degli italiani

Di (---.---.---.21) 5 maggio 2013 20:24

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Secondo Grillo “maggioranza” è quella che ‘condivide’ la sua “iperdemocrazia”.
Quelli, di M5S, che si dicono d’accordo rappresentano la sola maggioranza che conta. Anche se ad esprimersi sono meno della metà degli aventi diritto.

Esempio.
Sulla decisione di espellere il senatore Mastrangeli si è espresso il 44% dei parlamentari ed il 40% degli “iscritti” M5S. Favorevoli (“a maggioranza”) sono quindi risultati il 38% dei parlamentari ed il 35% degli “iscritti”.

Ancora.
Grillo contesta il premio di maggioranza che, alla Camera, è stato assegnato al Centrosinistra. Motivo.
Detta coalizione non ha formato un proprio governo e quindi tale premio spetta al partito più votato che, guarda caso, è M5S. Obiettivo. M5S avrebbe così il diritto di presiedere a diverse Commissioni.

Grillo sembra dimenticare (?) un paio di aspetti
Al Senato, il suo Movimento sarebbe ancora terzo come numero di seggi (dopo PD e PDL) e non potrebbe perciò formare un suo governo
 Visto che il premio ha senso (anche per Grillo) solo se serve ad avere un governo, non resterebbe che informare i cittadini che dovranno ripetere le elezioni fino a quando un singolo partito non avrà ottenuto la maggioranza “assoluta” in entrambe le Camere.

Conclusione.
Grillo propone una maggioranza “a soglia minima”. Quella che basta per incassare, di volta in volta, il risultato cercato.
Per governare la crisi non serve un copione da teatrino di Pantomima e Rimpiattino


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