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La depressione? Non esiste

Di Ilaria Ampollini (---.---.---.38) 5 giugno 2014 09:23
Iaia Leone

Ovviamente, con l’espressione "anche considerando la sua storia, storia molto recente, tra l’altro", mi stavo riferendo alla storia della psichiatria. Le pare che io possa andare sul personale di qualcuno che neanche conosco -non ci andrei in ogni caso, anche se la conoscessi- ?? 

Comunque: la rivista me la leggerò. Ho letto la lettera di Artaud a cui si ispira il sito e mi pare che riconosca e sottolinei principi oggi condivisi dai più. Nel 1925 non era così, ma riproporre le stesse critiche adesso non ha poi così tanto senso. La psichiatria, come ogni scienza, ha la sua storia: non sono qui a voler negare gli errori, gli sbagli o il problema (culturale, prima ancora che scientifico) dei manicomi (le consiglio la lettura del libro ’Liberi tutti’, di Valeria Paola Babini). La psichiatria, allo stesso modo della medicina, della fisica, della chimica, è in continua evoluzione e perfezionamento e con ogni probabilità nemmeno sarà mai perfetta -è fatta da uomini, sa com’è. Il punto è che, se si approda a un anti-psichiatrismo tout court si rischia di sconfinare in generalizzazioni che non fanno bene a nessuno, né alla riflessione in sé, poiché smette di essere costruttiva, né ai pazienti, perché per quanto si possa essere scettici (io la sono poco, lei un po’ di più) è doveroso riconoscere che patologie prima invalidanti ora vengono curate, grazie a un utilizzo sempre più mirato e adeguato di psicofarmaci e affini. 
Per quel che riguarda le bibliografie, le fonti, i dati, le ricerche, è sufficiente entrare in una qualsiasi biblioteca, libreria o archivio online, per trovare i manuali del caso. 

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