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Che fare per il settore energetico italiano?

Di paolo (---.---.---.161) 8 febbraio 2013 01:23

Il problema del fotovoltaico non è l’alto costo intrinseco bensi’ il basso rendimento ,ovvero il basso fattore di capacità o di carico (termine che esprime la qualità di una sorgente energetica) , in rapporto agli enormi incentivi investiti. La S.E.N.2012 prospettata dal governo Monti ridimensiona gli incentivi al fotovoltaico(sproporzionati ed ingiusti perché fatti pagare a tutti gli italiani in bolletta ) con spostamento di risorse a favore del risparmio energetico e del geotermico .Oggi il FV contribuisce alla richiesta per una quota di produzione media del 5,7% ,l’ipotesi più ottimistica è che raggiunga il 10% ed il 15-20% nel 2030 se i costi subiranno drastiche riduzioni.

Tuttavia pur avviandoci ad una potenza installata di circa 20 GW come ci dice l’autore , che tradotta in termini di potenza utilizzabile , vista la tipologia intermittente della sorgente , sarà di neanche un quinto ,ovvero meno di 4 GW , comporterà un risparmio non proporzionale alla spesa sostenuta e ,pertanto ,non ci affrancherà assolutamente dalla combustione dei fossili se vogliamo mantenere il livello di industrializzazione.


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