Il problema del fotovoltaico non è l’alto costo intrinseco bensi’ il basso rendimento ,ovvero il basso fattore di capacità o di carico (termine che esprime la qualità di una sorgente energetica) , in rapporto agli enormi incentivi investiti. La S.E.N.2012 prospettata dal governo Monti ridimensiona gli incentivi al fotovoltaico(sproporzionati ed ingiusti perché fatti pagare a tutti gli italiani in bolletta ) con spostamento di risorse a favore del risparmio energetico e del geotermico .Oggi il FV contribuisce alla richiesta per una quota di produzione media del 5,7% ,l’ipotesi più ottimistica è che raggiunga il 10% ed il 15-20% nel 2030 se i costi subiranno drastiche riduzioni.
Tuttavia pur avviandoci ad una potenza installata di circa 20 GW come ci dice l’autore , che tradotta in termini di potenza utilizzabile , vista la tipologia intermittente della sorgente , sarà di neanche un quinto ,ovvero meno di 4 GW , comporterà un risparmio non proporzionale alla spesa sostenuta e ,pertanto ,non ci affrancherà assolutamente dalla combustione dei fossili se vogliamo mantenere il livello di industrializzazione.