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Monti afferma di “rischiare tutto” con la sua scelta di salire in politica.
Vediamo i fatti.
Stando ai sondaggi il Centrosinistra avrà da solo la maggioranza alla Camera. Non così al Senato dove il drappello dei Montani risulterà determinante.
Due i possibili esiti di detto scenario.
Primo.
Monti ottiene un ruolo di “peso” (prestigio) nel governo.
Avrà 5 anni di tempo per “mettere mano” alle sue stesse riforme e perfino per ridurre le tasse. Sull’onda dei benefici effetti di una ripresa economica potrà far dimenticare i tanti “sacrifici” imposti.
Secondo.
Le sue “ricette” neoliberiste, vincolate al “rigore”, risultano divergere a tal punto dal programma del Centrosinistra da impedire una convergenza. Non si profila alcun governo con la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento
Monti potrà desumere, per analogia, che anche nel novembre 2011 andare ad elezioni non avrebbe sortito alcun governo “stabile” e che non c’erano alternative alla sua “chiamata”. Quanto meno verrà rimarcato il valore del ruolo svolto come “salvatore” del paese.
Ergo.
La storia insegna che in politica il vero rischio è un “precoce” oblio. Sempre che non si perda il senso ed il significato di Parola e Merito …